PESCARA: D’ALFONSO, “NECESSITA’ EMERGENZIALE DI UN PIANO REGOLATORE DEL SOTTOSUOLO”

18 Settembre 2025 10:44

Pescara - Cronaca, Politica

PESCARA – “La rete stradale della città di Pescara non può essere immaginata come una costante tela di Penelope, oggi si fa, domani si disfa. Ma soprattutto non è immaginabile, né consentibile che durante lo scavo di un cantiere per il rifacimento della rete idrica si spezzino una condotta del gas e una linea elettrica, determinando un incendio, com’è accaduto in via Da Vinci. Questo succede perché nessuno oggi sa cosa c’è esattamente nel sottosuolo, dove si collocano condotte e linee, perché manca il dossier della conoscenza storica del sottosuolo e la volontà di ricostruire la mappa del territorio”.

Così, in una nota, il deputato Pd Luciano D’Alfonso.





“Pescara – sottolinea – non ha suolo come noto, il territorio somiglia a un letto a castello che conta appena 33,95 km² di superficie. Il valore di Pescara è, senza dubbio, il suo fiume, il suo mare, potevano essere anche le sue colline, ma fuori di ogni dubbio ha valore il suo sottosuolo. Le città europee cominciano a ragionare nei termini di un Piano regolatore del sottosuolo. Io stesso da legislatore, quale Presidente della Commissione Finanze sono riuscito a far approvare in Parlamento uno strumento normativo (G.U. n. 221 del 21.09.2022 art. 16 bis), l’istituzione dell’Anagrafe delle occupazioni permanenti del sottosuolo, che permette a tutte le pubbliche amministrazioni di conoscere cosa già c’è nel sottosuolo locale e territoriale di propria competenza. Ovvero, abbiamo dato ai sindaci il potere di esercitare il proprio sacrosanto diritto di conoscere cosa c’è nel sottosuolo del proprio comune amministrato quanto a cavi, servizi, sottoservizi e condutture, in primo luogo per evitare situazioni di pericolo come già sono state registrate in Italia”.

“Il sottosuolo, nei fatti rappresenta una specie di struttura autostradale che per adesso è goduta solo dai gestori, e per un comune come Pescara tagliare e ritagliare ripetutamente il suolo per arrivare al sottosuolo rappresenta un notevole fastidio, per i cittadini prima di tutto, poi per coloro i quali domandano collocazione turistica e identitaria, ma anche per l’amministrazione pubblica perché non riesce a stare dietro con il dovuto decoro a tutti coloro che chiedono di tagliare suolo e sottosuolo per dislocare i diversi servizi e sottoservizi”.

“È oggi urgente richiamare la norma che ho fatto approvare, ma soprattutto adesso serve un colpo di reni: siamo stati noi con una mia intuizione personale e con un battagliamento con Enel Gas e con l’allora Governo della Repubblica a pretendere che si facesse una gara a Pescara e che il libero mercato rispondesse idoneamente per quanto riguardava la migliore gestione della rete del gas. Nasce così Pescara Gas, con un notevole patrimonio finanziario, strutturale e infrastrutturale. Per inciso mi chiedo che fine stia facendo oggi quel patrimonio? Non può essere gestito con la logica dei caffettari, non voglio neanche mettere in discussione la mancanza di curriculum di coloro che si occupano di questa importante società che altrove, in Europa, in Italia rappresenta un grande asset per fare economia pubblica e anche per partecipare a partneriati dove le aspettative del pubblico naturalmente sono pienamente tenute da conto e liberate”.





“A Pescara si stanno facendo i potenziamenti delle reti idriche anche grazie ai finanziamenti del Masterplan e dei fondi FSC della gestione della Regione 2014-2019: si è sbagliato nel mentre si è autorizzato a tagliare il sottosuolo per collocare questi servizi a non farne vere e proprie autostrade come ha saputo fare ad esempio Americo Di Benedetto gestendo Gran Sasso Acqua Spa dialogando con L’Aquila città. L’Aquila ha ‘gallerie intelligenti’,  Pescara ha delle rotture che da qui ai prossimi anni continueranno a produrre fastidi ai cittadini quando ci sarà bisogno di manutenere. Questo testimonia che si procede come tanti piccoli Giamburrasca, a ogni esigenza si taglia, si spacca, si sfonda, adesso si svende e si vende senza avere una visione coordinata”.

“Povera Pescara se si continua a procedere in questi termini: il sindaco apra una riflessione su quanto vale il sottosuolo di Pescara, per esempio per Pescara passa una infrastruttura che conduce energia, che venne chiesta intelligentemente da un privato al tempo, una infrastruttura che dal porto di Pescara va dove quell’imprenditore seppe chiedere i pareri. Perché non immaginare un grande ridisegno chiamando in causa Enel, Cassa Depositi e Prestiti e cogliere questa occasione per separare, ad esempio, le acque bianche dalle acque nere, disegnando sotto Pescara una mappa di autostrade intelligenti che ogni volta che hanno bisogno di riaprirsi non devono produrre rotture settimanali o mensili in danno di coloro che devono percorrere Pescara per ragioni di vita quotidiana o per ragioni di investimento”, conclude D’Alfonso.

 

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