SOS AGRICOLTURA, FUGA ADDETTI VERSO EDILIZIA, “PERCETTORI RDC CHIEDONO LAVORO NERO”

L'ALLARME DI CONFAGRICOLTURA: FABRIZI, "DIFFICOLTA' A TROVARE MANODOPERA, DETERMINANTE L'AUMENTO DEI CANTIERI CON L'ECO SISMA-BONUS"

di Filippo Tronca

29 Settembre 2021 08:00

Regione - Abruzzo, Economia

L’AQUILA – In una regione, Abruzzo il tasso di disoccupazione è oltre il 9% della popolazione attiva, l’agricoltura vive il problema della scarsità di manodopera. Aggravata dal fatto che 2 addetti su 10, in buona parte stranieri, e dell’est Europa, si sono licenziati per farsi assumere dai cantieri edili, che si sono moltiplicati grazie all’eco-sisma bonus, che consente a costo pressoché nullo ai cittadini di migliorare le prestazioni energetiche e rinforzare le abitazioni.

Un paradosso accresciuto anche alla luce del fatto che sono circa 21mila i percettori di reddito di cittadinanza, strumento varato dal primo governo di Giuseppe Conte che avrebbe dovuto essere lo strumento sì di sostegno al reddito, ma soprattutto pensato per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro degli inattivi e disoccupati. E al limite chiedono di essere ingaggiati in nero per non perdere l’assegno.

A confermare questo scenario ad Abruzzoweb è Stefano Fabrizi direttore di Confagricoltura L’Aquila e condirettore regionale assieme a Camillo Colangelo.





“Partiamo da un presupposto: la manodopera in agricoltura è fatta in Abruzzo  di lavoratori stranieri  al 34% sulla manodopera complessiva, in provincia dell’Aquila al 40%. E nel 2020 a causa della pandemia si è registrata una prima grande crisi, con il crollo delle ore lavorate, tanto che il sindacato ha chiesto e ottenuto ristori e misure per raggiungere il diritto ad ottenere la disoccupazione. È stato poi necessario organizzare quando le attività e campi sono riprese voli charter per far tornare gli stagionali in particolare dal Marocco, che rappresenta una forza lavoro imprescindibile”.

“Quest’anno – prosegue Fabrizi – si è tornati man mano nella normalità. Almeno così pensavamo: è accaduto infatti che con il boom di cantieri edili innescato dalle opportunità offerte dall’eco sisma bonus, molti agricoltori hanno abbandonato le loro aziende e si sono fatti assumere dalle imprese edili. Prime importante avvisaglie le abbiamo avute nel settore zootecnico dove c’è stata letteralmente una fuga di addetti dell’est europa dagli allevamenti. Ad un certo punto non si trovavano più pastori”.

Un ritorno più che una fuga, sottolinea Fabrizi. “Molti di questi stranieri erano venuti in Italia a fare i muratori e poi con la crisi dell’edilizia avevano trovato lavoro nel settore zootecnico. Ora si verifica il movimento contrario”.

La “grande fuga” sta avendo effetti anche nel Fucino, in provincia dell’Aquila, che è uno dei poli di produzione agricoli più importanti del centro Italia.





“La carenza di manodopera sta determinando anche un altro fenomeno, positivo termini di innovazione, ma negativo in termini di qualità. Ci sono aziende infatti che si stanno ristrutturando, passando dalla coltivazione di ortaggi che rappresentano una eccellenza ma che presuppongono un alto numero di addetti nella fase in particolare della raccolta, alla produzione di pomodori e piselli industriali, destinati ai prodotti congelati, che ha il vantaggio di essere meccanizzata, visto che la  raccolta viene effettuata con speciali mietitrebbie”.

Viene dunque spontaneo chiedersi, com’è possibile che con tanti disoccupati in giro si faccia fatica a trovare manodopera, ovviamente a fronte di un regolare contratto e di una paga dignitosa?

“In effetti è un paradosso – conferma Fabrizi – uno di quei casi in cui l’offerta non si incontra con la domanda.  Del resto  molti disoccupati di fatto percepiscono un reddito di cittadinanza ed anche l’ammortizzatore sociale della Naspi. In entrambi i casi c’è davvero poco o nullo interesse ad andare a lavorare in un’azienda agricola, accettare un lavoro stagionale che farebbe perdere loro il diritto all’assegno mensile sia nel caso del reddito di cittadinanza che della Naspi. Tanti imprenditori mi hanno rivelato che hanno ricevuto la richiesta da parte di queste categorie di essere assunti in nero”.

 

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