TERREMOTO: RESTITUZIONE IRPEF,’DIPENDENTI E PENSIONATI PENALIZZATI’

di Giorgio Alessandri

21 Aprile 2012 12:09

L'Aquila -

L’AQUILA – Oltre al danno la beffa. È quella subita da centinaia di dipendenti pubblici e pensionati che non hanno beneficiato della decurtazione dell’Irpef del 60 per cento per i mesi aprile-dicembre 2009, ovvero nel periodo successivo al terremoto, e che a gennaio 2010 hanno restituito le imposte sospese in toto, senza poter beneficiare dell’articolo 33 contenuto nella legge di stabilità che prevede, appunto, la decurtazione al 40 per cento e la restituzione in 120 rate.

La denuncia arriva dall’assessore regionale alla Protezione civile Gianfranco Giuliante, capolista del Pdl alle prossime amministrative, che dopo la battaglia intrapresa per il bollo auto degli automobilisti del cratere lancia un nuovo allarme per una “disparità di trattamento evidente alla quale si può porre rimedio solamente attraverso un’Opcm che chiediamo al ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca di predisporre nel più breve tempo possibile”.

IL FATTO

Come noto dopo il sisma furono sospese tasse, tributi e contributi, per le popolazioni del cratere che hanno iniziato a restituire le somme congelate dallo scorso mese di gennaio con abbattimento al 40 per cento e restituzione rateizzata in dieci anni.

A molti dipendenti delle Amministrazioni pubbliche, però, è stato applicata la restituzione  per intero delle somme relative all’Irpef bloccata all’indomani del sisma.





Esemplare l’esempio di ciò che sta accadendo in Regione: ai dipendenti del Consiglio è stato restituito nel gennaio 2010 le somme che erano state trattenute a dicembre 2009 (mese in cui viene erogata anche la tredicesima), mentre quelli della Giunta hanno ricevuto una vera e propria mazzata in busta paga.

Una situazione di disparità che ha avvelenato gli umori di molti dipendenti: uno di questi ha scritto nel marzo scorso, senza ricevere alcuna risposta, chiedendo “il rimborso del 60 per cento per i mesi di aprile e dicembre 2009 trattenute sullo stipendio al 100 per cento. Tale richiesta consegue a quanto disposto dall’articolo 33 della legge 12 novembre 2011, numero 183, che riduce l’importo da restituire al 40 per cento”.

“In particolare – si osserva nella lettera – nel mese di dicembre 2009 anche altri enti pubblici, cito per esempio il Consiglio regionale, avevano effettuato il ritiro del 100 per cento ma l’importo è stato totalmente restituito nel mese di gennaio 2010, per il sopravvenire dell’Opcm 3837/09, con la causale ‘Irpef restituito terremoto’”.

Ancor più emblematico il caso dei pensionati, che secondo alcune stime potrebbero aggirarsi nell’ordine di tremila,  ai quali è stato effettuato un vero e proprio salasso.

“Ad adiuvandum”, inoltre, esiste una sentenza della Cassazione (la 204671/2007) che non può esistere una disparità di trattamento tra i contribuenti perché in palese violazione dell’articolo 3 della Costituzione, in base al quale tutti i cittadini “hanno pari dignità e sono uguali davanti alla legge”.

GIULIANTE: “BASTA NORMA IN OPCM PER SANARE DISPARITA’”





“È sufficiente una norma contenuta in una prossima Opcm – spiega Giuliante – per sanare questa disparità di trattamento. Ci sono figure professionali, dirigenti o dipendenti, della stessa categoria che sono stati trattati diversamente solo perché lavoravano per Enti diversi.  È una situazione che riguarda moltissimi dipendenti, non solo quelli della Regione, e pensionati”.

“Essendo la competenza dello Stato, così come accaduto per la questione dei bolli auto (ed eliminare la differenza di trattamento tra chi ha pagato, che non riceverà alcun beneficio, e chi non ha pagato che potrà versare le tasse automobilistiche con abbattimento del 60 per cento e in 120 rate, ndr), è necessario un provvedimento che speriamo arrivi al più presto dal ministro Barca”.

COSA DICE LA NORMA

La normativa dello Stato che ha sospeso i versamenti tributari nei Comuni interessati dal sisma e individuati dai decreti del presidente del Consiglio (16/4/2009, e 11 e 17 luglio 2009) a cominciare dal Dm 9 aprile 2009, per continuare con le Opcom 3780 e 3837, stabiliscono testualmente: “Non si da luogo a rimborso di quanto già versato”.

La citata normativa stabilisce, al contempo, che “con successivo provvedimento saranno stabilite le modalità di effettuazione degli adempimenti e dei versamenti sospesi, anche mediante rateazione”.

Tali modalità sono state disciplinate, sempre con legge dello Stato, dall’articolo 33 comma 28 della legge 12/11/2011 numero 183 (legge di stabilità 2012) che ha stabilito che i versamenti di somme inerenti i tributi non versati nei periodi di sospensione avvengano, senza applicazione di interessi e sanzioni, mediante il pagamento in 120 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di gennaio 2012. L’ammontare dovuto per ciascun tributo, oggetto delle sospensioni, al netto dei versamenti già eseguiti, è ridotto al 40 per cento.
 

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