Angius: Pd progetto debole così non si batte la destra

5 Giugno 2007 00:00

- Politica




PESCARA.





«Sinistra democratica non è l’ennesimo partito, ma un movimento che come tale vuole tentare di “muovere”, di rendere protagonisti della politica i cittadini». Gavino Angius, vice presidente del senato ex esponente Ds, oggi animatore e costruttore di Sinistra Democratica spiega così a Pescara l’obiettivo del neonato movimento. Angius ha accanto Gianni Melilla consigliere regionale e presidente della Commissione Statuto e l’assessore regionale all’ambiente, Franco Caramanico, entrambi responsabili abruzzesi di Sinistra democratica per il socialismo europeo.
«Vedo attorno a noi», osserva Angius, «un grande movimento, una grandissima attenzione da parte di tante persone interessate al nostro lavoro. Le manifestazioni che promuoviamo sono affollatissime. Abbiamo d’altronde l’ambizione di riempire quel grande vuoto lasciato dalla scomparsa dei Democratici di Sinistra, e oggi ribadiamo fin dal nostro nome la nostra appartenenza alla grande famiglia del Partito del Socialismo Europeo: non siamo erranti, ma abbiamo un solido riferimento internazionale».
Verso il congresso regionale Ds che pure ha dato al suo movimento il 17% dei consensi, Angius dice poco, a parlare sono Gianni Melilla e Franco Caramanico. In generale l’accusa politica è verso «l’attacco del centrodestra alle istituzioni», ma, anche verso Ds e Margherita per la nascita del Partito democratico.
«Il Pd», spiega Angius, «nasce su un progetto moderato e neocentrista che si poggia su fondamenta cristiano-democratiche. Anche per questo chiediamo un aggiornamento del programma del governo dell’Unione: in questo momento riteniamo destabilizzante per l’intera coalizione dell’Unione la guerra di potere che si è scatenata per la leadership nel Partito Democratico».
Le motivazioni del no al segretario Ds, Fassino e al Pd vengono rilanciate anche da Caramanico. «Ho sempre sostenuto nelle precedenti battaglie congressuali la mozione della maggioranza fassiniana, ora invece mi sono riconosciuto nelle posizioni di Angius», spiega l’assessore all’ambiente, «ho condotto una battaglia molto serrata nel partito, e alla fine del congresso regionale mi sono reso conto che non c’erano più le istanze di cui ci eravamo fatti portatori, ed è per questo che ora, all’interno di Sinistra Democratica, ho ritrovato anche l’entusiasmo. Ho parlato anche con il presidente della giunta Del Turco, che mi ha garantito la sua solidarietà nella mia attività di assessore». Anche dalle parole di Melilla si capisce che Sinistra democratica non avrà conseguenze nei rapporti con la maggioranza regionale dell’Unione, anzi per il presidente Del Turco ci sono parole di stima ed elogio politico.
«Con Del Turco i rapporti sono ottimi», dice Melilla, «condividiamo pienamente l’azione di risanamento dei conti della Regione e degli enti regionali. Uno degli aspetti programmatici di cui ci faremo promotori in tutto l’Abruzzo è una netta riduzione dei costi della politica. In questa regione abbiamo esempi dirompenti come la gestione dell’acqua. Ci sono una trentina di società interessate», fa sapere Melilla, «ci sono presidenti che guadagnano 5.800 euro al mese e consiglieri d’amministrazione che ne guadagnano 2.800. E’ un’offesa ai 120 mila giovani precari abruzzesi ed alle migliaia di famiglie che continuano a vivere con stipendi che superano di poco i 1000 euro al mese. Lavoreremo perchè ci sia un unico livello regionale, e non aziende di carattere locale, che gestiscano questi settori».

(05 giugno 2007)
 fonte:espresso.repubblica.it
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