L’AQUILA – Con l’accensione del tripode del Fuoco del Morrone e il concerto di Fiorella Mannoia con Renato Zero ospite ha preso ufficialmente il via la 716a edizione della Perdonanza Celestiniana, il Giubileo annuale aquilano istituito da Papa Celestino V.
Una settimana corta di eventi, cultura, musica, ma soprattutto di spiritualità, con l’apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio e la possibilità di lucrare l’indulgenza per chi l’attraverserà “sinceramente pentito e confessato”, come recita la Bolla papale che istituisce la solennità.
Bolla che come ogni anno sfilerà in corteo storico da piazza Palazzo, sede dell’amministrazione civica oggi inagibile, alla Basilica, dove per ventiquattr’ore, dai vespri del 28 fino a quelli del 29, sarà custodita dalla Curia, per poi tornare al Comune, anche questa una decisione di Papa Celestino.
La Perdonanza 2010, la seconda dal terremoto del 6 aprile 2009, si è accesa senza i tradizionali fuochi d’artificio. Proprio su questo argomento il primo cittadino, Massimo Cialente, ha fatto una promessa.
“Ricordo gli anni scorsi – ha detto – quando eravamo a piazza Palazzo e tutti aspettavamo i fuochi dalla torre di palazzo Margherita. Io non so chi sarà il sindaco, ma ricostruiremo questa città e riporteremo l’accensione a piazza Palazzo e la Bolla del Perdono nella torre di palazzo, dove deve stare”.
“Questa – ha ammesso Cialente – è una Perdonanza importante dopo le belle parole di Papa Benedetto XVI su Celestino V e sulla nostra città pronunciate a Sulmona nella sua visita. Quella dell’anno scorso è stata una Perdonanza del dolore, in un momento drammatico. Ricordo le lacrime e gli sguardi della gente che per la prima volta si riuniva dopo i morti del sisma. Quest’anno sarà una Perdonanza diversa, che guarda al futuro e ai giovani. Ce la dobbiamo fare, per loro”.
Nel suo saluto, l’arcivescovo metropolita monsignor Giuseppe Molinari ha ricordato una frase di don Pino Puglisi, sacerdote ucciso dalla mafia: “Dio ci ama sempre tramite qualcuno – ha citato il vescovo – ebbene anche nel messaggio celestiniano c’è questo, Pietro dal Morrone ci ricorda che Dio ci ama”.
“Gli aquilani – ha aggiunto – troveranno la loro identità. Il messaggio di Celestino è di amore di perdono ed è il più grande dono che ci ha lasciato: su quest’insegnamento dobbiamo ricostruire la città”.
Tra i rappresentanti istituzionali anche il presidente della Provincia, Antonio Del Corvo e il consigliere regionale Luca Ricciuti in rappresentanza della Regione. Il discorso di quest’ultimo è stato interrotto dallo scoppio di un petardo.
- L’AQUILA, COMINCIATA LA PERDONANZA
L’AQUILA - Con l’accensione del tripode del Fuoco del Morrone e il concerto di Fiorella Mannoia con...