VOTO AVEZZANO: CESAREO ANTI DI PANGRAZIO,
EX QUESTORE JOLLY CDX. MA LEGA DIVISA E NODO QUAGLIERI

19 Settembre 2025 08:16

L'Aquila - Cronaca

AVEZZANO – A meno di un anno dalle elezioni comunali di Avezzano irrompe in un centrodestra, ancora diviso e in cerca di autore, il nome di un possibile candidato sindaco, che sembra mettere tutti, o quasi, d’accordo: il 65enne ex questore, Alessio Cesareo, di origini abruzzesi, per contrastare degnamente il sindaco uscente civico bipartisan, Gianni di Pangrazio, che finora ha spaccato i due poli con pezzi importanti schierati dalla sua parte, e proprio per questo in corsa per essere il leader del centrodestra, anche alla luce di contatti continui con il presidente della regione, Marco Marsilio, di FdI, e altri big.

Ora però c’è la novità considerato asso nella manica: l’alto dirigente della Polizia di Stato, appena andato in pensione, ex commissario ad Avezzano, ed ancor prima dirigente comunale, poi alla guida della divisione di polizia amministrativa della questura dell’Aquila, questore ad Ascoli Piceno e con ultimo incarico a Prato, grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.

Un uomo delle istituzioni salito alla ribalta delle cronache per l’essere rimasto gravemente ferito dall’esplosione di un pacco bomba che gli è stato recapitato proprio all’interno del commissariato di Avezzano, nel luglio del 2001.

Si tratta, come emerge dal territorio e dai rumors una candidatura forte, civica, senza tessere di partito in tasca, da contrapporre a quella del già due volte sindaco civico Di Pangrazio, sbarrando così definitivamente la strada alla ipotesi che potesse essere lui il candidato del centrodestra, in quota Udc, imposto dal tavolo nazionale nell’ambito della ripartizione delle candidature delle future amministrative.

Ma nel centrodestra in cui tante componenti importanti hanno “tradito” la coalizione per salire sl carro di Di Pangrazio, restano nodi determinanti da sciogliere come la delusione della Lega, oggi in maggioranza e dell’orientamento di un pezzo da novanta, il più votato alle regionali dello scorso anno, l’assessore regionale, Mario Quaglieri, fino ad ora alleato del sindaco.

A proposito del sindaco uscente, secondo quanto si è appreso, il suo entourage segue con grande attenzione l’evolversi della situazione: infatti, con il jolly Cesareo, sembra affermarsi definitivamente la linea imposta in primis dal capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, l’avezzanese Massimo Verrecchia, il più strenuo sostenitore della necessità di dire basta al civismo bipartisan, ai “minestroni” e alle “porte girevoli” che connotano da anni la politica ad Avezzano, a favore invece del ritorno ai canonici e tradizionali schieramenti.

Tanto che il folto schieramento dipangraziano starebbe serrando le fila per chiudere accordi e patti le le otto liste che lo sosterranno il prossimo anno.





Il nome di Cesareo è emerso a seguito di numerosi incontri tenuti nelle ultime settimane, ultimo dei quali mercoledì sera un una cena organizzata da Verrecchia, alla presenza di esponenti cittadini e provinciali del centrodestra.

La possibile scelta sta riscuotendo grande condivisione ha suscitato, dato per vincente, in particolare su temi che saranno centrali nella campagna elettorale, quella della sicurezza pubblica e della legalità, in primis da Fdi, con Verrecchia in testa e la piena adesione del segretario provinciale meloniano Claudio Gregori, da Noi Moderati della segretaria provinciale Marianna Scoccia, vice presidente del consiglio regionale e sindaco di Prezza, e del consigliere comunale Alfredo Mascigrande.

E soprattutto anche da parte di Forza Italia, con il segretario provinciale Gabriele De Angelis, oggi presidente della società del trasporto regionale Tua ed ex sindaco di Avezzano.

Un dato politico non da poco, visto che alle ultime elezioni del 2020 Forza Italia ha sostenuto Anna Maria Taccone, contro il candidato sindaco Tiziano Genovesi, appoggiato oltre che dal suo partito dell’epoca, la Lega, anche da Fdi e Udc, ed ora anche lui in Forza Italia.

Discorso diverso per la Lega, al cui interno si vive una profonda spaccatura politica non solo su Avezzano ma sulla gestione del partito complessiva in Abruzzo, tra il segretario regionale Vincenzo D’Incecco, capogruppo in consiglio regionale e presidente della prima commissione Bilancio e l’ex segretario regionale, ora sottosegretario di Stato all’Agricoltura, Luigi D’Eramo.

Ad Avezzano si assiste per la Lega ad una forte anomalia: Genovesi se ne andato sbattendo la porta, e l’unico rappresentante in consiglio comunale, Antonio Del Boccio siede tranquillamente nella maggioranza di Di Pangrazio, anche contro la linea espressa dal segretario provinciale, il consigliere comunale dell’Aquila Daniele Ferella, e anche del segretario regionale D’Incecco, quella cioè della costruzione di una alternativa di centrodestra.

A sparigliare le carte però una intervista di Luigi D’Eramo ad una emittente televisiva locale, in cui ha detto che per ora la Lega appoggia con coerenza Di Pangrazio, essendo in maggioranza con lui. Con D’Incecco che ora farà di tutto per far cambiare linea del partito interloquendo con Roma.

C’è poi un altro nodo da risolvere, questa volta dentro Fdi: il potente assessore al Bilancio ed ex sindaco di Trasacco, Mario Quaglieri, il più votato alle regionali del 2024 con 11.754 voti.

Nella sua Marsica battitore libero, Quaglieri con Di Pangrazio ha stretto un’alleanza e conseguente mutuo aiuto alle comunali del 2020 e poi alle regionali del 2024. In maggioranza siede Nello Simonelli, suo collaboratore politico in giunta, eletto con una civica di Di Pangrazio nel 2020.





Ed è lui ad essere considerato tra i fautori della ipotesi di Di Pangrazio candidato del centrodestra, assieme a Biondi, responsabile nazionale enti locali di FdI, ex commissario provinciale del partito e presidente dell’Anci Abruzzo, per mettere a segno un tiro mancino al suo rivale interno Verrecchia e pure al senatore Guido Liris, che ora dominano il partito a livello provinciale segretari piazzati nelle tre città principali L’Aquila, Avezzano e Sulmona.

Verrecchia in primis scommette però che Quaglieri non potrà questa volta che adeguarsi, davanti ad una candidatura del centrodestra condivisa e forte, perché non gli converrà una rottura così netta, rispetto alla linea del partito che lo ha fatto arrivare ai vertici della politica regionale con orizzonte eventuale il Parlamento.

C’è poi l’Udc, che con il segretario regionale Enrico Di Giuseppantonio, sindaco di Fossacesia, appoggia la linea della candidatura unitaria del centrodestra, ma anche qui c’è l’anomalia che con la benedizione del leader nazionale Lorenzo Cesa e del coordinatore provinciale, Carlo Giolitto, è stata nominata segretaria cittadina di Avezzano e della Marsica Federica Collalto, consigliera comunale di maggioranza, fedelissima, come del resto Giolitto, proprio di Di Pangrazio.

Se davvero Cesareo scenderà in campo, Di Pangrazio non potrà fare altro che continuare a lavorare, come sta facendo da mesi, alla sua armata di liste civiche, forse anche otto, con la formula vincente di imbarcare candidati forti e portatori di voti da destra, centro e sinistra. Con o senza l’appoggio di Quaglieri. Nella consapevolezza che con un centrodestra unito molti candidati di area potrebbero tornare all’ovile, dicendo anche loro basta all’avventura civica.

Calma piatta intanto nel centrosinistra, dove per ora si fa il nome come candidata della battagliera capogruppo in consiglio, la dem Lorenza Panei. Il centrosinistra paga però il fatto che potenziali candidati forti con una presa nella società civile sono stati già imbarcati da di Pangrazio, eletti con le sue liste civiche nel 2020, vedasi l’assessore Antonietta Dominici, i consiglieri Ignazio Iucci, Concetta Balsorio, Alessandro Pierleoni e Alessandra Cerone.

Tenuto conto che già le passate elezioni il Pd non è riuscito ad esprimere nessun nome si è dovuto accontentare di appoggiare il civico Mario Babbo, che poi al ballottaggio ha appoggiato Di Pangrazio contro Genovesi.

Tornando a Cesareo: da tempo vive a Celano, con la sua famiglia, nel suo curriculum anche un’esperienza da dirigente comunale ad Avezzano con sindaco di centrodestra Antonio Floris. Nella polizia dal 1982, Cesareo è stato nominato dirigente superiore della polizia di Stato a Prato, dopo la frequenza del corso di alta formazione della scuola di perfezionamento per le forze di polizia di Roma. Ha fatto parte anche della Direzione investigativa antimafia. Dal luglio 2016 è stato dirigente del compartimento della polizia stradale delle Marche, ai tempi del terremoto del Centro Italia. Dal dicembre 2024 è stato nominato questore di Prato, dove ha chiuso la carriera. Dopo il terremoto dell’Aquila, ha diretto la sala operativa interforze istituita nel capoluogo abruzzese in occasione del vertice internazionale del G8. È stato anche dirigente della Ottava zona di polizia di frontiera per le Regioni Emilia Romagna, Toscana e Marche.

Cesareo è stato insignito della Medaglia d’argento al valore civile per le lesioni riportate in servizio il 16 luglio 2001 nell’esplosione di un pacco bomba recapitato al commissariato di polizia di Avezzano che dirigeva da alcuni anni. Pacco destinato a un imprenditore minacciato dalla criminalità organizzata che portò il pacco che gli era stato recapitato in commissariato dove esplose, con l’allora commissario che si salvò per un soffio, ma rimase gravemente ferito, assieme ad altri due agenti. A dicembre scorso Alessio Cesareo è stato insignito quale Grande ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica italiana.

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