L’AQUILA – “Oltre che gestire un albergo diffuso, nel centro storico dell’Aquila ci vivo, e a sedici anni dal terremoto resta un bellissimo contenitore vuoto, con pochi residenti e troppi b&b e airbnb, talvolta improvvisati, senza che nessuno abbia pensato di contingentare il numero, visto che l’offerta supera la domanda effettiva. Eppure una città viva, vissuta, rappresenta il vero attrattore turistico, oltre alla sua bellezza”.
Mentre la politica nazionale, regionale e cittadina cerca in tutto i modi di piegare i numeri di arrivi e presenze della stagione turistica (quest’anno gonfiati grazie alle nuove norme che hanno fatto emergere molto ‘nero’ nelle strutture non alberghiere), per poter sbandierare ai quattro venti l’ennesima miracolosa crescita, ad Abruzzoweb una lettura più realistica e preziosa la offre Elisa Trippitelli, una addetta ai lavori.
Aquilana doc, 35enne, assieme al compagno Nicola Santoro, 42 anni, gestisce da sei anni il Ginevra Boutique Room, un albergo diffuso in via degli Scardassieri, nel cuore del centro storico, nell’antico palazzo Leosini, e poi i altri due vicini palazzi, con reception e bar bistrot a servizio della struttura, 17 camere per una quarantina di posti letto.
Domenica scorsa Ginevra Boutique Room è stata protagonista della trasmissione “4 Hotel” di Sky1 dello chef Bruno Barbieri, in una puntata dedicata all’Abruzzo Wild, assieme al B&b Antica Dimora del Tratturo Magno di Tussio, Villa Porelli Spa & Suite di San Demetrio ne vestini il B&B Celestino V nel capoluogo.
Al Ginevra Boutique Room è toccato anche il Barbieri Plus, una menzione speciale dello chef per un particolare, un dettaglio unico, una chicca capace di fare davvero la differenza.
“La puntata è stata divertente, tutta una sorpresa – commenta Trippitelli -. Barbieri ha apprezzato la particolarità della struttura, ricca di arte e storia, e come ha dormito, ovvero la qualità del sonno, arrivando a confidare che è dove ha meglio dormito negli ultimi cinque anni. Ma la vera soddisfazione è che 4 hotel ha raccontato in modo esemplare la bellezza della nostra città, e del territorio, la qualità e professionalità di tutte le strutture ricettive che hanno partecipato alla trasmissione”.
Tornando dunque alla disanima del turismo nel capoluogo, dando un contributo ad un dibattito già in corso, premette Trippitelli: “le mie considerazioni vogliono essere costruttive e mirano solo ad una speranza di un cambiamento positivo dell’andamento generale del centro città”.
Per poi affermare sulla stagione estiva appena conclusa: “Diciamo che c’è un alto margine di miglioramento, non c’è stato un incremento rispetto all’anno scorso. Inoltre dal punto di vista qualitativo, manca la clientela spendente, e non lo dico solamente a livello di hotellerie, ma anche di ristorazione, di shopping nei negozi del centro, che già soffrono per la mancanza di parcheggi di prossimità. C’è stato un flusso di turisti cosiddetti mordi e fuggi, di passaggio, che non rimangono in città, o lo fanno solo per una o due notti”.
Lo stesso chef Barbieri, rivela Trippitelli, “è rimasto colpito da un centro storico bellissimo, dal punto di vista architettonico, grazie alla esemplare ricostruzione post sismica, ma poco abitato, senza quotidianità, senza il commercio di vicinato, ed anche senza negozi fast fashion e foot locker, attività altrove comuni, ma qui ancora oggi decentrate in periferia, per la scarsa fruibilità e densità abitativa del centro”.
In questa situazione spiega dunque Trippitelli: “è stato un errore non aver contingentato le aperture delle strutture ricettive. L’Aquila è diventata una piccola Trastevere, ma si è creato un eccesso di offerta di posti letto rispetto alla effettiva richiesta e al reale flusso turistico, con il rischio di creare una guerra tra poveri, penalizzando chi per fare turismo di qualità e in modo professionale, ci ha investito molto tempo e denaro”.
Con una conseguenza ancor più deleteria: “molte abitazioni ristrutturate nel post sisma trasformate in strutture ricettive da chi non è del mestiere, che fa ben altro nella vita, non vengono per questa ragione affittate o vendute a cittadini residenti, alle famiglie e agli studenti, con i costi d’affitto che sono inevitabilmente lievitati, in un centro città poco abitato e vissuto, e paradossalmente meno attrattivo anche per i turisti, che vogliono visitare città vive, condividere la quotidianità e l’autenticità dei luoghi”.
Conclude Elisa Trippitelli: “Durante la Perdonanza celestiniana si è lavorato bene, più dello scorso anno, mentre luglio è stato fiacco, ma questo è avvenuto un po’ in tutto l’Abruzzo. In ogni caso, volendo fare un bilancio della stagione estiva, un aumento di presenze turistiche non l’ho visto, come possono confermare molti colleghi. Ci sono lunghi periodi morti, c’è molto lavoro da fare rispetto alle potenzialità di una città bellissima, ma ancora con troppi palazzi vuoti”.
- L’AQUILA: “TROPPI B&B RISPETTO A TURISTI”,
TRIPPITELLI, “CENTRO BELLISSIMO CONTENITORE VUOTO”L'AQUILA - "Oltre che gestire un albergo diffuso, nel centro storico dell'Aquila ci vivo, e a sedici anni dal terremoto resta un bellissimo contenitor...