I carabinieri hanno arrestato oggi 17 persone accusate di avere compiuto una decina di rapine a furgoni portavalori e banche nelle province di Chieti e Pescara tra il 2000 e il 2006. Lo riferisce il Ros dei carabinieri.
“Le indagini sono partite a seguito della rapina a un furgone portavalori il 3 febbraio 2006 a San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti, per un bottino di circa 2 milioni di euro”, ha detto al telefono un carabiniere del Reparto operativo speciale (Ros), che ha condotto l’operazione “Assalto” assieme al Comando provinciale di Pescara.
Le due indagini condotte in parallelo dal Ros e dal Comando pescarese, poi confluite in un unico filone, sono proseguite consentendo di individuare e sottoporre a fermo un primo nucleo di dieci indiziati e di sventare un’altra rapina, il 27 settembre dello scorso anno.
“In quell’occasione sono state sequestrate delle armi (un kalashnikov, una dozzina di pistole e un fucile a canne mozze): le perizie balistiche hanno permesso di collegare a quell’episodio una serie di rapine compiute fra il 2000 e il 2006 nell’area di Chieti e Pescara”, ha spiegato la fonte.
Le indagini “hanno consentito di smantellare una pericolosa organizzazione, composta da pregiudicati abruzzesi e romani, stabilmente dedita alla perpetrazione di reati contro il patrimonio, con modalità particolarmente violente e caratterizzate dall’uso sistematico di armi da fuoco”, dice una nota diffusa dai carabinieri.
I principali reati contestati nelle ordinanze di custodia cautelare in carcere sono concorso in rapine aggravate, detenzione e porto abusivo di armi da guerra e comuni da sparo, ricettazione.
Gli arresti sono avvenuti nelle province di Pescara, Chieti e Roma.
(reuters)
- Arrestate 17 persone per le rapine ai furgoni portavalori
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