PESCARA – “Il sindaco di Pescara Luigi Arbore Mascia e l’assessore regionale Mauro Febbo hanno annunciato che si incateneranno – commenta Camillo D’Alessandro capogruppo Pd in Regione – a questo punto, visto che ci sono, coinvolgano in questa inutile attività anche Gianni Chiodi e compagnia, almeno per un po’ non faranno danni.”
“Eppure ce li ricordiamo – continua D’Alessandro – a chiedere voti agli abruzzesi puntando su una presunta filiera istituzionale formata da Comune, Provincia passando per la Regione per arrivare fino al Governo nazionale”.
“Tutti di centrodestra – aggiunge D’Alessandro – così avrebbero risolto con maggiore facilità i problemi dell’Abruzzo. Oggi sono costretti addirittura ad incatenarsi, e tutto ciò è la rappresentazione plastica dell’incapacità, della casualità e dell’inconsistenza di una classe dirigente che ha fallito.”
“Non possiamo arrenderci ad una Regione sempre meno competitiva, abbiamo porti troppo poco profondi e un aeroporto troppo poco lungo, insomma tutto drammaticamente troppo poco”.
Questa l’analisi del capogruppo Pd in Consiglio regionale, che dopo la denuncia avanza un proposta per la risoluzione del problema.
“È il momento di dare una svolta – prosegue D’Alessandro – l’Abruzzo deve difendersi da solo, negli ultimi dieci anni abbiamo speso decine di milioni di euro per dragare i porti per trovarci l’anno successivo dinanzi allo stesso problema. In passato almeno i dragaggi venivano garantiti, oggi neanche quelli”.
“A Pescara la situazione è più drammatica rispetto alle altre realtà – ancora il capogruppo Pd – avendo un porto posizionato alla foce di un fiume, tuttavia, altri porti, come quello di Ortona sono comunque al palo perché il dragaggio non viene fatto e i fondali restano troppo bassi”.
“Sono stati investiti quaranta milioni di euro per realizzare la diga foranea di sbarramento alle mareggiate e dopo due anni non è stata ancora completata. Con tutti i soldi spesi dalla Regione per i dragaggi, circa 20 milioni di euro negli ultimi 10 anni, ci si poteva dotare di una draga che non solo avrebbe lavorato per i nostri porti, ma avrebbe potuto anche essere messa a disposizione di altre realtà portuali”, spiega D’Alessandro.
“Da tale assunto – annuncia l’esponente Pd – presenteremo nel corso di questa settimana una proposta di progetto di legge per la costituzione immediata dell’Ente portuale regionale, che metta insieme i comuni sede di porto, province e Regione, al quale affidare innanzitutto le opere di dragaggio, acquistando appunto una draga attraverso lo strumento del leasing che comporta una chiara fattibilità finanziaria, e che si metta da subito all’opera a partire da Pescara agli altri porti”.
“Questo Ente portuale inoltre potrà occuparsi di tutti gli altri servizi portuali – sottolinea D’Alessandro – dalla pulizia alla manutenzione, in modo da garantire gestione e cura dei porti non piu’ da medioevo”.
“È chiaro però – specifica il capogruppo del Pd – che l’emergenza su Pescara va risolta immediatamente attraverso l’intervento del governo nazionale, con adeguate risorse e non con gli spiccioli umilianti rifiutati persino dallo stesso Goio”.
“Soluzione necessaria ma tampone – conclude – in quanto col ritorno dell’inverno e delle mareggiate ci ritroveremo di nuovo ad affrontare la stessa situazione”.
- PORTO PESCARA: D’ALESSANDRO (PD), ”GIUNTA REGIONALE INCAPACE”
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