L’AQUILA – “Con questa struttura che inauguriamo oggi viene negato il ritornello che ‘nella frazione di Bagno non c’è niente’. Questo centro funge da raggio di luce per la nostra comunità”.
Con queste parole don Luciano Bakale Efua, parroco di Bagno, ha ricordato l’importanza della donazione della Caritas che ha realizzato, con il contributo delle Caritas del Triveneto e della Campania, il centro di aggregazione per la popolazione della frazione aquilana, inaugurato oggi.
La struttura, di 300 metri quadrati, fungerà da centro di ritrovo per tutta la comunità, con sale multifunzionali per attività sociali, culturali pastorali e ricreative, spazi comuni con cucina e servizi.
È stata realizzata con pilastri e travi in acciaio, pareti esterne e tramezzature con tecnologia sandwich, pavimenti e rivestimenti in gres, porte in legno, porte esterne in acciaio blindato, con un costo di circa 640mila euro .
“Quando arrivai a Bagno – ha rievocato il parroco – trovai in questo posto dove sorge adesso il centro due ragazzini che giocavano che mi chiesero chi ero. Io risposi il vostro parroco. Loro mi dissero che in questo paese non c’era niente: non sappiamo dove festeggiare i compleanni oppure dove giocare, dove andare la sera. Il tragico terremoto ha costretto me e tutta la comunità del paese a stare insieme nella tenda per più di sei mesi, durante i quali risuonava nelle mie orecchie sempre lo stesso ritornello, a Bagno non c’è niente”.
“Al di là di questa bella iniziativa – ha continuato il parroco – sono preoccupato che la frase detta da monsignor Giuseppe Molinari in occasione della visita del Papa dopo il terremoto, “L’Aquila si ricostruisce subito o mai più”, non diventi drammaticamente profetica. Spero quindi che il vero terremoto non debba ancora arrivare”.
“Tutto quello che aiuta la comunità a ritrovarsi – ha commentato l’arcivescovo Molinari – è sempre qualcosa di estremamente positivo. Mi auguro che di queste realtà se ne possano vedere sempre di più. Anche nei nuovi villaggi attorno all’Aquila bisogna fare qualcosa del genere. La tesi di chi dice non dobbiamo fare troppe strutture altrimenti la gente perde la voglia di tornare in centro non la condivido affatto. Stando a contatto con le persone che vivono in questi nuovi agglomerati, sento che hanno un forte bisogno di un luogo dove ritrovarsi.
Ci hanno promesso che il 30 per cento delle aree dove sorgono i nuovi villaggi sarebbe stato riservato ai servizi pubblici e agli spazi per il culto. Mi auguro che questa promessa sia mantenuta”.
Il direttore della Caritas italiana, Vittorio Nozza, ricorda come “in questo primo anno pur nelle mille difficoltà si è riusciti ad andare avanti e costruire scuole centri di comunità per la socializzazione della popolazione colpita dal sisma e strutture per i più poveri. Ambienti che andassero incontro anche alla necessità di abitazioni per persone povere e portatori di handicap. Tutte scelte generate dalla grande generosità della popolazione italiana, dalle comunità ecclesiali, attraverso la raccolta che c’è stata nel maggio del 2009”.
- RICOSTRUZIONE: INAUGURATO CENTRO DI AGGREGAZIONE A BAGNO
L’AQUILA - “Con questa struttura che inauguriamo oggi viene negato il ritornello che ‘nella frazione di Bagno ...








