RIFORMA COSTITUZIONALE: ANCHE IN ABRUZZO COMITATO PER IL PREMIERATO, PROMOSSO DA ANTONIO NORANTE

25 Aprile 2024 09:21

ROSETO – Nasce anche in Abruzzo il Comitato civico per il premierato, ovvero per l’elezione diretta del presidente del Consiglio

Promotore dell’iniziativa è Antonio Norante, ex consigliere regionale per due legislature e più volte consigliere comunale a Roseto.





La proposta di legge per il premierato, attualmente in discussione nella Commissione Affari Costituzionali del Senato, è stata inserita nel programma di governo da Giorgia Meloni, che la definisce “la madre di tutte le riforme”,

Compito del Comitato, si legge nella nota, “sarà quello di promuovere e di portare avanti quella che si preannuncia una vera e propria battaglia a favore del cambiamento: la riforma costituzionale per l’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei ministri. Il Comitato si sta già attivando per far conoscere ai cittadini, attraverso varie iniziative, i contenuti della riforma attualmente in discussione in Parlamento e fortemente voluta dal Governo Meloni. Inoltre il Comitato si prefigge anche lo scopo di sostenere il SI all’eventuale referendum a cui gli italiani saranno chiamati a rispondere qualora la riforma non ottenga la maggioranza parlamentare richiesta dalla Costituzione”.

Norante è stato un referendario della prima ora, ed ha ricoperto il ruolo di coordinatore regionale del Patto Segni sostenendo i referendum del ’91 e del ’93 oltre a quello del 1999 per l’abolizione della quota proporzionale prevista dalla legge elettorale, quest’ultimo perso per una manciata di voti, che avrebbe potuto portare l’Italia ad avere un sistema elettorale maggioritario e, probabilmente, anche al bipartitismo.





D’altra parte fu proprio Mario Segni, si legge ancora nella nota, “attraverso i referendum, a spingere la politica italiana verso delle vere riforme istituzionali tra le quali l’elezione diretta dei Sindaci, dei Presidenti delle Provincie e dei Presidenti delle Regioni. Un percorso che, secondo il leader referendario, avrebbe dovuto portare all’elezione del Sindaco d’Italia, una riforma fondamentale rappresentata dall’elezione diretta del Presidente del Consiglio, fatta propria in seguito anche da Matteo Renzi, che sarebbe stato il naturale completamento di una vivace stagione politica ricca di speranze per tutti gli italiani”.

Il premierato, conclude la nota, “appare come una vera e propria esigenza per poter evitare in futuro inciuci di Palazzo, ribaltoni, trasformismo, voltagabbana e governi tecnici. Una proposta per garantire stabilità e dare una prospettiva dilungo periodo tenuto conto che, in Italia, dal 1946 ad oggi, in 78 anni, abbiamo avuto finora 68 governi. Una riforma che potrà consentire ai cittadini di scegliere direttamente il Presidente del Consiglio dei ministri in modo da ridare dignità alla democrazia, ridurre l’astensionismo e restituire sovranità agli italiani”.

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