CTGS: PROTESTA LAVORATORI, “CHIEDIAMO RICOLLOCAZIONE, NESSUNA TUTELA, GRAVE ASSENZA COMUNE”

10 Maggio 2024 11:40

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – “Ad oggi non abbiamo prospettive, l’azienda non ha previsto nessun piano B, chiediamo di essere ricollocati, anche in aziende municipalizzate, per dare dignità a tutti i lavoratori”.

Vito Ciccarella, 61 anni, è solo uno dei 21 lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato, full time o part time, a cui si aggiungono una ventina di stagionali, del Centro turistico Gran Sasso che oggi hanno preso parte allo sciopero, con il presidi presso la sede dell’Info Point di Piazza Battaglione Alpini all’Aquila.

Posti di lavoro a rischio dopo lo stop della funivia reso necessario dalla sostituzione delle quattro funi come imposto dall’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa), a seguito di ulteriori controlli sollecitati da un esposto al prefetto presentato da un appassionato di montagna, Gianfranco Cocciolone, atto che poi è stato inviato al ministero dei trasporti.

Insieme ai lavoratori, presenti al presidio di protesta i sindacati, il consigliere regionale Pd Pierpaolo Pietrucci, la già candidata alle regionali dello scorso 10 marzo Rita Innocenzi, oltre ai consiglieri di opposizione, tra gli altri Paolo Romano e Lorenzo Rotellini.

Per Rita Innocenzi, “è stato assolutamente irresponsabile non aver lavorato da parte del Comune e del Centro Turistico a un piano alternativo, essere rimasti fermi in attesa della decisione del Tar che ha poi, come peraltro prevedibile dato torto al ricorso. Ora ci troviamo a dover immaginare un futuro per la salvaguardia occupazionale dei lavoratori che ad oggi non hanno prospettive. Dalle scelte fatte in questi giorni, sembrerebbe che il Comune abbia deciso di spegnere il Centro turistico. Ho letto il report di Dino Pignatelli, dove dice che senza il contributo del trasporto pubblico locale chiuderà il Centro turistico ma se, contemporaneamente, il Comune dell’Aquila sceglie di far organizzare il servizio sostitutivo dall’Ama, peraltro con modalità che andrebbero verificate anche rispetto al rapporto con la Regione, di fatto quel contributo sta andando ad Ama. L’Amministratore Unico presumo si sia reso conto di questo passaggio, mi chiedo quindi a chi stia rivolgendo questa sua preoccupazione. Doveva essere il Centro Turistico ad organizzare il servizio sostitutivo. Peraltro il servizio bus navetta di Ama non rappresenta neanche una pezza a colori, considerata la modalità di viaggio e il numero esiguo di persone trasportabili. E mentre si sta rischiando di determinare la chiusura del Centro Turistico, non ci si preoccupa di trovare soluzioni”.





Pietrucci ha aggiunto: “Grave ancora una volta l’assenza del Comune dell’Aquila che se ne sta fregando delle sorti dei lavoratori, grave mancanza nei mesi e negli anni passati. Si è perso molto tempo, è mancato un progetto, eppure in maggioranza c’è una persona come Luigi Faccia, uno di quelli che conosce bene il Gran Sasso: o non si è saputo far sentire dall’Amministrazione comunale o anche lui ha delle responsabilità in questa vicenda. Di sicuro il sindaco è completamente assente, non solo sulle sorti dei lavoratori ma su quella che è una delle risorse più importanti del territorio”.

Sono 21 i lavoratori stabili, di cui 8 full time, per i dodici mesi, e i restanti 13 a part time, con vari periodi di servizio. A cui su aggiungono una ventina di stagionali. Posti di lavoro a rischio, con gli stagionali nemmeno contemplati nelle eventuali ipotesi di salvataggio. a

Il Comune dell’Aquila e la Ctgs, dopo aver assicurato che la sostituzione delle funi non era urgente, essendo l’infrastruttura del tutto sicura,  ha fatto ricorso al Tar contro la chiusura imposta al 1 maggio, ma i giudici amministrativi l’hanno respinta, dando ragione alla posizione dell’Ansfisa,  e sostenendo che “i dubbi sulla sicurezza permangono, e non possiamo essere certi che la problematica non sia presente lungo la linea”. Ora si attende il pronunciamento del Consiglio di Stato, a cui il Comune si è appellato, ma intanto sono stati trovati i 4 milioni a valere su avanzi di amministrazione per procedere alla sostituzione delle funi, che potrebbe avere tempi lunghi, compromettendo anche la prossima stagione invernale, visto che circola una ipotesi di tempistica non inferiore ai nove mesi. Il Comune attraverso Ama ha intanto predisposto corse autobus da Fonte Cerreto a Campo Imperatore, che costerà alle casse comunali, fino al 30 settembre, 208mila euro. Servizio comunque a pagamento, 8 euro andata e ritorno nei giorni feriali, 9 euro i festivi, con 4 corse giornaliere dal lunedì al venerdì, 6 corse sabato e domenica.

Inevitabili le feroci polemiche politiche, non solo da parte dell’opposizione di centro-sinistra e dei sindacati, che chiedono le dimissioni immediate dell’amministratore unico del Centro turistico del Gran Sasso, Dino Pignatelli, ma anche di Forza Italia per voce del vicesegretario provinciale Giorgio De Matteis che accusa il sindaco Pierluigi Biondi e l’assessore competente Paola Giuliani, di “carenza di lucidità e strategia politico amministrativa”.

Pignatelli, in un report consegnato al Comune, ha calcolato il rapporto costo e ricavi senza funivia, da inizio maggio a fine anno, che registrerà a seconda delle ipotesi,  un passivo di 306.000 euro o 450.654 euro. Tanto che Pignatelli parla esplicitamente di una necessaria, e si teme drastica, “razionalizzazione dei costi aziendali”, senza il “corrispettivo” da parte del Comune, ovvero senza i 920mila euro  per la gestione in house providing del servizio di trasporto pubblico della funivia che però, questo il problema, verrà a mancare in buona parte, dal primo maggio a i prossimi mesi.





PARTITO DEMOCRATICO L’AQIILA: “SOLIDARIETA’ E APPOGGIO AI LAVORATORI”

Esprimiamo solidarietà e ribadiamo la nostra vicinanza ai lavoratori del Centro turistico del Gran Sasso che, da stamane, sono in mobilitazione per chiedere certezze sul loro futuro occupazionale. Dal 1° maggio la funivia è chiusa, e lo resterà per almeno un anno: era noto da settimane che ciò sarebbe accaduto; eppure, il Comune dell’Aquila e i vertici della società partecipata non hanno saputo, o voluto, mettere in campo soluzioni concrete, e percorribili, per sostenere l’occupazione e i salari. Emblematico il silenzio del sindaco Pierluigi Biondi che, sulla vicenda, non ha speso neanche una parola”.

Così in una nota il Pd dell’Aquila.

Mancano programmazione e pianificazione, manca un’idea di futuro: l’amministrazione comunale non ha mostrato neanche la volontà di aprire un tavolo di confronto. Si sarebbe potuto, e dovuto, avviare una ricognizione sui fabbisogni delle altre società partecipate per la ricollocazione temporanea dei lavoratori del Ctgs: al contrario, si continuano, paradossalmente, ad acquistare dalle agenzie di somministrazione ore lavorate per diversi servizi. Un atteggiamento incomprensibile, che racconta del disinteresse dell’amministrazione comunale nei confronti di lavoratori che, ad oggi, non hanno alcuna prospettiva per il futuro rischiando la riduzione salariale e, addirittura, la mancata ricollocazione al lavoro. Una situazione insostenibile”, prosegue la nota.

“È inaccettabile che siano i lavoratori a pagare per la disastrosa gestione amministrativa del management, del sindaco e della sua Giunta che stanno uccidendo la nostra montagna condannando a morte il Centro turistico. Ci auguriamo che ci sia un sussulto di dignità, e di responsabilità, e che si intervenga immediatamente per sanare la vicenda: in caso contrario, saremo vicini alle iniziative di lotta che i lavoratori intenderanno organizzare”, conclude la nota.

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