SENTENZA DG TESTA, PAOLUCCI (PD): “TERZA REVOCA ILLEGITTIMA, PAGHI LA GIUNTA, NON GLI ABRUZZESI”

6 Luglio 2023 17:09

Regione - Politica

L’AQUILA – “Gli abruzzesi pagheranno anche l’illegittimo licenziamento del manager della Asl 1 dell’Aquila Roberto Testa che Marco Marsilio ha portato avanti nonostante sapesse che sarebbe stata una causa persa e costosa per la Regione, pur di liberare una poltrona da occupare con nomenclatura propria”.





È il duro commento del capogruppo Pd Silvio Paolucci alla notizia della decisione del Tribunale dell’Aquila sulla revoca del manager: “Lo sapeva, perché questa sentenza è la terza batosta per la Giunta regionale che nel 2019 ha mandato a casa il Dg della Asl di Pescara Armando Mancini, vedendosi definire illegittimo il provvedimento dalla sentenza scaturita dal ricorso di questi; un anno dopo è stata la volta del direttore dell’Agenzia sanitaria regionale, Alfonso Mascitelli, a casa pure lui illegittimamente, come un’altra sentenza ha stabilito; poi Testa, con la decisione che oggi dà ragione anche a lui e torto alla Regione”.

“Illegittimi i licenziamenti e tali anche le nomine dei successori, come abbiamo ogni volta denunciato, rimanendo inascoltati – rimarca Paolucci – Ingiusto è che a pagare la fame di poltrone con cui questa maggioranza gestisce il potere da quattro anni e mezzo, saranno i cittadini abruzzesi che dalla sanità dovrebbero avere ben altri servizi”.





“Forzature evidenti, portate avanti nonostante l’esecutivo fosse consapevole, per esserci già passato, che avrebbero generato contenziosi e sentenze a favore dei rimossi – incalza – È una giunta che lavora nella totale illegittimità, anzi, che ne fa duna consuetudine, un segno distintivo, come dimostrano le delibere che hanno revocato i direttori generali delle Asl 1 e 3 e del direttore dell’Asr emesse nell’arco di solo due anni. L’intera sanità abruzzese piegata alla fame di nomine e illegittimità, mentre affoga nei debiti, nelle liste di attesa, nella fuga di pazienti verso lidi dove sia garantito un diritto di cura con tempi e qualità migliori di quelli abruzzesi”.

“A dirlo non è la politica, ma la giustizia che definisce assolutamente insussistenti le motivazioni poste alla base del provvedimento amministrativo con cui anche Testa è stato liquidato, com’era successo ai suoi due autorevoli colleghi. Una materia che auspico attivi la Corte dei Conti: la Giunta ha sbagliato e perseverato nell’errore, questo costo non possono pagarlo gli abruzzesi”, conclude Paolucci.

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