TERAMO – “La base di partenza ipotizzata era di due gestori, è vero, ma mi pare di cogliere un sentimento largamente diffuso, che condivido pienamente insieme a molti colleghi. finalizzato a una gestione provinciale dell’acqua e quindi con 4 soggetti gestori”.
Non due come prevede il progetto di legge appena arrivato in commissione, a firma del presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, di Forza Italia ma quattro: a rompere le righe e a proporre già una sostanziale modifica dentro la maggioranza di Fdi, è il teramano Paolo Gatti, di Fratelli d’Italia, stesso partito del presidente Marco Marsilio. Il secondo più votato alle elezioni di marzo, con quasi 11mila voti, ex assessore regionale di Forza Italia, ora presidente della quinta commissione Sanità.
Scrive dunque nella nota Gatti, “ho letto, nei giorni scorsi, alcuni articoli di stampa in cui si paventava il rischio che, con la riforma del ciclo idrico integrato in Abruzzo, la Provincia di Teramo ed i suoi Sindaci, che ne sono soci, potessero perdere la gestione dell’acqua, che è in concessione alla Ruzzo Reti per la gran parte (non tutti!) dei Comuni della provincia”.
Ricordato questo ha aggiunto: “va detto con chiarezza che bene ha fatto il collega Sospiri a prendere l’iniziativa di una legge di riforma non più procrastinabile, ed ancora meglio ha fatto a dichiararla da subito una base di discussione aperta alle modifiche che sindaci, territori e rappresentanti dei cittadini – nel rispetto della normativa nazionale – avrebbero ritenuto di proporre con larga condivisione.”
Da qui la proposta: “la base di partenza ipotizzata era di due gestori, è vero, ma mi pare di cogliere un sentimento largamente diffuso – che condivido pienamente insieme a molti colleghi – finalizzato a una gestione provinciale dell’acqua e quindi con 4 soggetti gestori. Così come, d’altra parte, pure quattro sono le asl in Abruzzo, nonostante che già dieci anni fa ci sia stato qualcuno che tentò di fare l’asl unica in Abruzzo, che avrebbe prodotto danni rilevantissimi, ma fu stoppata immediatamente”.
Gatti ricorda infine che “l’Acquedotto del Ruzzo, che poco più di 10 anni or sono agonizzava in uno stato prefallimentare, è diventata un’azienda seria, moderna e ben organizzata, e che certamente si pone come buon esempio di gestione del prezioso bene acqua, in tutte le sue sfaccettature. Qualche anno fa sarebbe stato difficile crederci. Oggi, finalmente, è un modello apprezzato da tutti. Pertanto, nelle prossime settimane, ascolteremo l’Anci, gli amministratori comunali e tutti i portatori sani di interessi pubblici, per veder confermata la linea che ci convince, quella di una riforma corretta, che garantisca efficienza dei servizi, costi accettabili e vicinanza dei centri gestionali alle esigenze dei cittadini. Non ci sono dubbi sul fatto che, per parte mia, le cose che hanno valore per il territorio vanno non solo difese ma anche sostenute, come ho sempre fatto, non per sterile campanilismo a giorni alterni, ma per una profonda coerenza con la mia visione di una politica che parte dai territori e non li dimentica”.
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