L’AQUILA – “Non dimenticherò mai la disponibilità e l’umanità del professor Edoardo Alesse. Era un rettore dallo spiccato senso dell’umanità, capace di ascoltare davvero e di guardare alle persone prima che alle procedure. Un uomo vicino alla sua città e attento ai lavoratori che ogni giorno tengono in piedi l’università”.
A dichiararlo, in una nota, è Marcello Vivarelli, segretario regionale Fesica-Confsal Abruzzo, all’indomani dei funerali del professor Alesse – che da poco aveva lasciato la carica di Rettore dell’università degli Studi dell’Aquila – che si sono tenuti nella Basilica di Collemaggio gremita di cittadini, studenti e colleghi.
Vivarelli ricorda con gratitudine l’incontro avuto con l’allora rettore dell’Università dell’Aquila, durante il quale la Fesica-Confsal portò all’attenzione dell’Ateneo le criticità dei dipendenti esternalizzati dei servizi universitari.
“Ci ricevette con rispetto e attenzione” spiega “aprendo un dialogo vero, senza formalità. Capì che dietro le nostre richieste c’erano persone, non numeri. Fu lui stesso a dire che l’università deve essere una casa per tutti, anche per chi ci lavora dietro le quinte”.
“Quel gesto – prosegue Vivarelli – resta per me un segno di grande apertura e di umanità. Del resto, Alesse non era solo un uomo di scienza e di istituzione, ma una persona capace di empatia, di dialogo e di rispetto verso chiunque. Ieri, durante i funerali, la grande partecipazione di studenti, lavoratori e cittadini ha dimostrato quanto profondo sia stato il segno che ha lasciato”.
“Il professor Alesse ha dimostrato che si può essere rettori senza perdere l’umanità. Il suo esempio continuerà a guidarci nel nostro impegno quotidiano per la dignità del lavoro e per il dialogo tra istituzioni e persone. A nome mio e di tutti i lavoratori che ha saputo ascoltare, lo ringrazio di cuore”, conclude il segretario regionale della Fesica-Confsal Abruzzo.
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