L’AQUILA – Nessuna “falla” nel percorso politico, anzi, “c’è stata una convergenza totale per ottenere una sorta di equiparazione al sisma 2016, mostrando un po’ i muscoli e verificando la compattezza del governo di centrodestra a tutti i livelli, abbiamo esercitato una pressione importante. Quello che ci interessa è che vada avanti la ricostruzione, che non si blocchino i cantieri, per questo dobbiamo andare a Roma con i compiti fatti, con una documentazione completa ed esaustiva con il contributo di tutti”.
Anche se non cita mai direttamente gli Uffici speciali della Ricostruzione, le parole del senatore aquilano Guido Liris, capogruppo FdI in Commissione Bilancio, rilasciate nel corso di una lunga intervista ad AbruzzoWeb, confermano la carenza qualitativa e quantitativa di una adeguata documentazione sull’effettivo tiraggio dell’utilizzo del Superbonus sulla ricostruzione post terremoto 2009 dell’Aquila che consente di effettuare lavori aggiuntivi a quelli previsti dal progetto di ricostruzione in termini di ulteriore sicurezza sismica. In questo caso per le pratiche risalenti a dopo il 30 marzo 2024, data di scadenza ultima per le istanze di contributo da parte dei professionisti. (Qui il link)
Una questione che lascia con il fiato sospeso famiglie e imprese che non sanno se avranno la copertura e la possibilità della proroga al dicembre 2026.
Dei 70 milioni di euro nel plafond, che può essere utilizzato solo prenotando le somme e presentando rendicontazioni precise, sono stati messi a disposizione solo 10 milioni, a causa di un’omissione nel carteggio che viene considerata grave, e che sarebbe stata imputata proprio agli Uffici speciali della ricostruzione, del comune dell’Aquila, l’Usra, con titolare Salvatore Provenzano, e dei Comuni del cratere 2009, Usrc, titolare Raffaello Fico, che ora lavorano in una corsa contro il tempo per recuperare la problematica legata della quota mancante nel contributo ufficiale, chiamata accollo e coperta con il sistema del superbonus 110.
Liris, che insieme all’altro senatore abruzzese di FdI Etel Sigismondi aveva presentato l’emendamento diventato legge in Senato nell’ambito di un provvedimento “omnibus” nell’estate scorsa per la proroga al 2026 nel cratere sismico 2009 dei benefici del superbonus al 110%, quindi spiega: “In Parlamento abbiamo portato avanti lo stesso lavoro per il sisma 2009 e per quello del Centro Italia, tanto che i 330 milioni a disposizione per il Centro Italia sono stati tutti rendicontati e, in questo senso, il commissario alla Ricostruzione Guido Castelli ha fatto la figura del bravo studente”.
Un tema emerso anche nel tavolo che si è tenuto oggi a Teramo al termine del quale è stata comunicata l’approvazione del Piano Stralcio da 50 milioni di euro per il recupero di opere pubbliche strategiche, interventi che si inseriscono nel contesto del Sisma 2016 e sono destinati ai comuni della provincia di Teramo e all’area del cratere.
Oltre a Liris hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale alle Infrastrutture Umberto D’Annuntiis, i parlamentari di centrodestra Sigismondi e Guerino Testa, di FdI, Alberto Bagnai, della Lega, Nazario Pagano, di Forza Italia, il presidente della Provincia di Teramo, Camillo D’Angelo, i vertici dell’USR Vincenzo Rivera e Piergiorgio Tittarelli, il presidente della Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia, Antonella Ballone, sindaci ed amministratori del territorio.
“Un tavolo molto virtuoso – ha sottolineato Liris -, con il dottor Rivera che sciorinava le cifre del piano stralcio. E c’era una parte di questi sindaci di comuni come Pizzoli, Cagnano, Capitignano, Campotosto, Montereale, quelli del ‘doppio cratere, che auspicano si avda avanti con metodo e regole di gioco chiare, che non possono o non devono vedere un involgimento negativo delle normative che invece riguardano il 2009”.
A tal proposito, sottolinea Liris, “stiamo lavorando alla soluzione del problema, l’importante è poter avere a stretto giro, nella misura di qualche ora, una documentazione completa”.
“La sfida a cui siamo per l’ennesima volta portati a dover dare risposte, con emendamenti e con un’azione successiva a quella della legge madre, nella prossima legge di bilancio, è quella di ottenere una proroga per il cratere 2009”.
Una misura identica, la proroga al 2026 delle pratiche post 30 marzo 2024, come detto, è stata ottenuta anche per il cratere sismico 2016-2017, dal senatore Guido Castelli, anche lui di Fdi, nella sua veste di commissario per la ricostruzione del terremoto del Centro Italia.
L’emendamento non riguarda i 285 milioni di euro per il cratere 2009, già stanziati nel 2024 e nelle disponibilità di Ursc e Usra, che servono a compensare l’aumento dei costi del materiali che si sono verificati rispetto a quando il superbonus è stato introdotto, e di cui si attende il decreto attuativo.
“Quei 285 milioni ci sono stati dati proprio prevedendo la fine del superbonus, con l’opportunità di utilizzarli allo stesso scopo, per andare a coprire accolli, come i maggiori costi. Chiaramente con contabilità, giustificazioni, schede tecniche che documentassero queste esigenze. Ovviamente per poter accedere alle somme dobbiamo avere dati precisi. Tanto le imprese quanto lo Stato ci chiedono di dare conto e noi siamo assolutamente pronti, performanti e capaci di dare le loro risposte quando collaboriamo tutti insieme e portiamo a casa il risultato”.
SISMA 2009: LIRIS, USRA E USRC SI SBRIGHINO, “C’E’ SOLUZIONE PER PROROGA”L'AQUILA - Nessuna "falla" nel percorso politico, anzi, "c'è stata una convergenza totale per ottenere una sorta di equiparazione al sisma 2016, most...









