PESCARA – “Con l’approvazione unanime dell’emendamento che definisce la violenza sessuale come un atto compiuto in assenza di consenso libero e attuale, l’Italia compie una scelta di civiltà: sposta il centro della responsabilità dall’atto compiuto alla libertà della persona, dalla logica della forza alla cultura del rispetto. È un cambiamento che riscrive non solo il codice penale, ma anche il modo in cui la società guarda alla libertà delle donne e, più in generale, delle persone. In questo passo avanti, c’è un messaggio che riguarda da vicino anche l’Abruzzo”, così Marielisa Serone D’Alò, responsabile dei Diritti e pari opportunità della segreteria regionale PD e Roberta Tomasi, portavoce della Conferenza delle Donne Democratiche.
“Solo Sì è Sì” non è uno slogan: è un principio politico, sociale e culturale- ribadiscono – . Significa riconoscere che il consenso non si presume, non si interpreta, non si impone. Il consenso si ascolta, si costruisce, si rispetta. È la condizione minima della libertà, perché nessuna libertà è reale se non è anche libertà di dire no. La nostra regione vive ancora troppe disuguaglianze di genere, una rete dei centri antiviolenza spesso sottofinanziata, una carenza strutturale di politiche di prevenzione e di educazione al rispetto. Eppure, proprio da qui dobbiamo partire: dal legare il principio del consenso a un’idea nuova di comunità, capace di riconoscere che la violenza non è mai un fatto privato, ma una responsabilità collettiva”.
“Non basta cambiare la legge se non cambiamo la cultura. Serve una regione che abbia volontà e coraggio di investire con decisione nell’educazione affettiva nelle scuole, nella formazione del personale sanitario e giudiziario, nel rafforzamento delle case rifugio, nella tutela delle vittime e nel sostegno economico a chi trova il coraggio di denunciare. Serve una politica che non consideri la violenza di genere un tema “delle donne”, ma un tema della democrazia. Ogni volta che una donna non può scegliere liberamente, tutta la comunità perde libertà. Ogni volta che una violenza viene minimizzata, tutta la società arretra”.
“Per questo il principio del consenso non è solo una conquista del movimento femminista, ma una sfida per le istituzioni: tradurre la nuova coscienza collettiva in politiche concrete. Come Partito Democratico continueremo a lavorare perché la parità non sia una promessa, ma una pratica quotidiana; perché il rispetto diventi il fondamento di ogni relazione, personale e sociale; e perché nessuna donna debba più temere di non essere creduta, ascoltata o protetta”.
ABUSO SESSUALE: LE DONNE DEL PD ABRUZZESE, “,OK EMENDAMENTO, SENZA CONSENSO E’ SEMPRE VIOLENZA”PESCARA - "Con l'approvazione unanime dell'emendamento che definisce la violenza sessuale come un atto compiuto in assenza di consenso libero e attu...









