“ANCE PACIFICATA, TANTE RIFORME, MISSIONE COMPIUTA”, FRATTALE, “FREZZA GIOVANE E CAPACE”

ALLA VIGILIA DELL'ASSEMBLEA ELETTIVA DELL'ASSOCIAZIONE COSTRUTTORI DELLA PROVINCIA DELL'AQUILA, CON IL 44ENNE TESORIERE CANDIDATO UNICO, IL PRESIDENTE USCENTE TRACCIA IL BILANCIO DEL SUO MANDATO, "IMPRESE SOSTENUTE E AFFIANCATE NEL PROCESSO RICOSTRUZIONE, PNRR E SUPERBONUS, DATO SPAZIO E PROTAGONISMO A TUTTI I TERRITORI"

17 Dicembre 2025 17:33

L'Aquila - Cronaca, Economia

L’AQUILA – “Quattro anni fa ​ho posto come priorità del mio mandato quello di far tornare la pace e la concordia dentro all’Ance, e avviare una stagione di riforme e di rinnovato protagonismo. Ebbene, se domani sarà eletto Pierluigi Frezza come candidato unico, giovane, capace e già ben rodato, con una scelta unanime e condivisa, si può affermare che la missione è stata compiuta”.

Tempo di bilanci, nell’intervista ad Abruzzoweb, per il presidente uscente dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) della provincia dell’Aquila, Gianni Frattale, 76enne stimato da tutti i soci, costruttore aquilano patron di Edilfrair, impresa protagonista della ricostruzione post sisma, nell’ultimo giorno del suo terzo mandato, dopo i due triennali dal 2011 al 2017, ed attuale vice presidente della Camera di commercio Gran Sasso.

Ponendo fine, in questi quattro anni, alla precedente stagione delle tensioni e dei lunghi coltelli, con l’Ance spesso al centro delle polemiche, sia esterne sia interne, anche per l’accresciuto ruolo pubblico, sociale ed economico che la ricostruzione seguita alla tragedia del terremoto del 6 aprile 2009 ha assegnato alla categoria in quello che è diventato il cantiere più grande d’Europa.

Domani mattina si terrà infatti l’assemblea chiamata ad eleggere il suo successore, nella sede aquilana di viale De Gasperi, con oltre duecento imprenditori soci aventi diritto al voto, più o meno pesante in base al fatturato e dimensioni della loro azienda.

Non ci sarà però nessuna sorpresa: nuovo presidente sarà il 44enne Pierluigi Frezza, alla guida della Ingg. Armido e Pierluigi Frezza Spa, che all’Ance detiene la delega, molto pesante, al Sisma 2009 oltre ad essere il tesoriere. Figlio di Armido Frezza, ex presidente sia regionale che provinciale dell’Aquila dell’associazione costruttori. E già decisi anche i 18 componenti elettivi del consiglio, 6 per ciascuna territoriale, aquilana, marsicana e della valle Peligna-Alto Sangro. Una scelta all’insegna del rinnovamento generazionale.





Nell’intervista Frattale elenca uno ad uno i 15 punti del programma che ha presentato quattro anni fa, illustrando i risultati ottenuti. Al suo successore si sente di dare il seguente consiglio essere sempre determinato nelle scelte, perché altrimenti poi la figura del presidente si disperde, e di usare sempre il buon senso nei rapporti interni ed esterni all’Ance, infine di proseguire nel solco del programma già avviato”. Mentre personalmente, anticipa “sarò past president, tre passi indietro al presidente, diciamo come consulente a chiamata”.

Eletto a dicembre 2021, battendo Francesco Laurini, ingegnere aquilano, amministratore della Unirest e Serena Pacione, titolare della società di restauro Servizi integrati, Frattale va principalmente orgoglioso per la pace ritrovata nell’associazione.

Va ricordato infatti, riavvolgendo il nastro, che nell’estate 2021, a due giorni da voto, l’allora presidente uscente Adolfo Cicchetti, era arrivato a sospendere le elezioni, per una verifica dei requisiti di eleggibilità del candidato Eliseo Iannini, contrapposto allo sfidante Marino Serpetti, questo dopo un esposto dell’imprenditore Ettore Barattelli. A seguire il passo indietro sia di Iannini che di Serpetti, con il tentativo fallito di arrivare ad una candidatura unitaria. Infine le nuove elezioni, e il ritorno in sella di Frattale.

“A dicembre 2021, esordisce dunque il presidente uscente – mi sono presentato con un programma di 15 punti, e da quello voglio partire, per dimostrare che tutti gli impegni che avevo preso davanti all’associazione, sono stati mantenuti”.

Il primo, giocoforza, riportare compattezza in una Ance come detto dilaniata.

“Sono stato chiamato nuovamente a presiedere l’Ance a seguito di un periodo buio, almeno così descritto dalla stampa, con l’imperativo di far tornare la concordia, con una decisa stagione di riforme. Basti dire che dopo quattro anni ci sarà un solo candidato, e una sola lista, da tutti condivisa, cosa credo mai accaduta prima. E questo perché è stata nostra cura in primis non trascurare le territoriali di Sulmona ed Avezzano, che come sappiamo quando si va alle votazioni hanno un peso ben minore della territoriale dell’Aquila. Io imposi invece un listino bloccato per riequilibrare la rappresentanza nel consiglio, responsabilizzando e delegando. E anche domani si andrà al voto non solo con un unico candidato, ma con 18 consiglieri, 6 per ciascuna delle tre territoriali già decisi e da tutti condivisi”.





Prosegue scorrendo gli altri punti Frattale, “abbiamo messo mano allo statuto, per chiarire finalmente i passaggi poco chiari, e soggetti a più interpretazioni, e anche questo ha contribuito a riportare armonia prevenendo i conflitti, abbiamo rafforzato le relazioni con le istituzioni, a 360 gradi, per quello che riguarda la ricostruzione post sisma, sia nel cratere 2009 che quello del 2016, il superbonus, il Pnrr e abbiamo aiutato le impresa a cogliere tutte le opportunità anche con uno   sportello front office. Abbiamo collaborato con la Regione Abruzzo, offrendo le nostre professionalità alle strutture tecniche, mentre per i lavori pubblici abbiamo delegato le competenze alle nostre commissioni, che poi hanno riferito al Consiglio sulle problematiche più significative. Abbiamo instaurato un rapporto di grande collaborazione con la Soprintendenza, grazie alla competenza e capacità di dialogo della oramai ex soprintendente Cristina Collettini“.

Altro capitolo quello della formazione della manodopera: “una priorità del mio mandato, perché da essa dipende anche la sicurezza nei cantieri, rivolta in particolare alla manovalanza straniera, che sconta anche una barriera linguistica, con la firma dei protocolli con la Prefettura e con i nostri enti bilaterali. Su questo fronte, giova ricordare, abbiamo investito oltre 300mila euro. Altra priorità è stata il sostegno alle imprese fragili, con vari strumenti finanziari, supporti presidiali, presidi di protezione, in stretta sinergia con la  Confidi per l’accesso al credito, Una tutela estesa anche alle ditte in subappalto. E aggiungo altre le azioni volte assieme all’​Ance nazionale nel favorire la digitalizzazione delle imprese”.

Nel novero della formazione, anche “i tanti convegni e le tavole rotonde, e in particolare i sei seminari dedicati al nuovo Codice degli appalti, con oltre 2.500 testi distribuiti, contenenti anche i vari aggiornamenti, seminari, che hanno visto la partecipazione da 200 a 300 persone ogni volta, con relatori di primo livello, come i presidenti del Consiglio di Stato, della Corte dei Conti e del Tar Abruzzo​. Altro punto fermo la legalità, di cui l’Ance deve farsi garante, in nome della sana concorrenza​”.

A questo punto  una domanda d’obbligo: “che consiglio si sente di dare al suo successore Pierluigi Frezza?”

Questa la risposta: “Pierluigi Frezza viene da una storica impresa, ha già fatto una buona palestra, come presidente dell’Anci giovani, e poi come nostro tesoriere, che a ben vedere è la seconda carica per importanza dell’Ance, ha avuto deleghe pesanti sulla ricostruzione post sisma, ha già instaurato ottime relazioni con le istituzioni nostre interlocutrici. Il consiglio? Essere sempre determinato nelle scelte, perché altrimenti poi la figura del presidente si disperde, e di usare sempre il buon senso nei rapporti interni ed esterni all’Ance, infine di proseguire nel solco del programma già avviato”.

Per quanto infine il suo ruolo, conclude Frattale, “io sarò nei prossimi anni past president, sempre tre passi indietro, diciamo sarò un semplice consulente a chiamata e supervisore, e parteciperò a tutti i consigli. Lo stesso che faccio oggi con la mia impresa, saldamente in mano a mia figlia. Mi dedicherò ovviamente al ruolo che ancora ricoprirò per i prossimi due anni di vicepresidente nel consiglio dell’Ance regionale”. f.t.

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