L’AQUILA: EFFICIENZA E RISPARMIO DELLA SITEC, L’AZIENDA ”GREEN”

di Giorgio Alessandri

7 Novembre 2011 08:01

Regione - Cronaca, Gallerie Fotografiche

L’AQUILA – Una sede completamente autosufficiente dal punto di vista energetico per affrontare le sfide della ricostruzione del “cratere” e un sistema di imprese basato ancora quasi esclusivamente sui combustibili fossili.

A lanciarle è l’aquilana Sitec, azienda specializzata nella progettazione, realizzazione e manutenzione di impianti tecnologici per impieghi civili e industriali, che da un paio di settimane ha trasferito uffici e produzione nel nuovo stabilimento situato nella zona Sud del nucleo industriale di Bazzano, nei pressi di Monticchio (L’Aquila).

Uffici per 750 metri quadrati e altrettanti per i magazzini, organizzati su due livelli in una struttura dove la luce è l’elemento predominante: filtra dalle grandi finestre che ricoprono i quattro lati dell’edificio e alimentano l’impianto fotovoltaico sul tetto che garantisce autonomia ed energia.

Il titolare dell’impresa, Fabrizio Tranquini, è soddisfatto dello sforzo sostenuto per compiere un salto di qualità di quella che lui stesso ha definito “un’azienda green”.

Quali sono le caratteristiche dell’edificio e quali impianti consentono alla sede di essere autonoma ed efficiente dal punto di vista energetico?

Abbiamo impianto fotovoltaico da 50 kilovatt, che si occupa di tutto: l’intera sede è gestita elettricamente, sia per ciò che riguarda le normali utenze, sia come forza motrice e illuminazione. Ma l’impianto è in grado di alimentare l’impianto di riscaldamento e di condizionamento.

Sono accorgimenti sufficienti per garantire l’autosufficienza?

Sì, ci basta e con l’energia che ricaviamo riusciamo a fare tutto. Anche le macchine del condizionamento sono particolari. È un sistema detto a “recupero totale”: sono macchine intelligenti che riescono  spostare il caldo e il freddo all’interno della struttura senza produrlo, ma muovendolo a seconda delle esigenze. È un impianto di condizionamento ad alto rendimento Siamo autonomi rispetto al gestore Enel ma per norma c’è bisogno dell’allaccio elettrico: è chiaro, tuttavia, che con il fotovoltaico siamo sostenibili e reimmettiamo nella rete tanta energia quanta ne preleviamo. A livello di consumi il delta è uguale a zero.





Nel territorio quante aziende ci sono che hanno adottato questo modello di risparmio energetico?

Non so se siamo gli unici ma sicuramente siamo tra i pochi a livello di risparmio energetico, mentre a livello di controllo di illuminazione siamo di sicuro i primi perché abbiamo un sistema di illuminazione detto “Dali”:  in base alla luce naturale aumenta o decrementa la luce artificiale nell’azienda. Se è giorno le lampade sono spente, se ci sono persone sono accese altrimenti sono spente visto che ci sono rilevatori di presenza, poi man mano che si fa buio aumenta l’intensità luminosa del corpo illuminante. Un sistema innovativo, tutto è gestito a livello domotico: sia l’illuminazione, sia la forza motrice, sia il condizionamento, sia l’antintrusione, la sorveglianza, l’innaffiamento. Il sistema domotico è l’unico, perché ce l’ha detto la ditta che l’ha montato. È una gestione tutta in modalità remota, cioè anche da casa o dall’estero. Anche le acque piovane vengono raccolte in una cisterna e riutilizzate per l’innaffiamento e se la Asl ci dà il parere positivo le useremo per l’uso sanitario, ovvero per le cassette dei wc nelle toilette.

Un investimento importante, considerato che anche la struttura è stata realizzata ex novo.

Sicuramente è un investimento a medio-lungo termine. È stato fatto per dare una sede importante a questa società che opera dal 1988 e che oggi, dopo tanti sacrifici, può pensare di fare un passo simile. Prima ci trovavamo a Pettino, dove è rimasta la sede legale, qui ora c’è la sede produttiva. Di fatto è una “esposizione permanente” di tutto quello che oggi la tecnologia può proporre.

Una scelta dovuta a cosa? Contenimento dei costi?

Più che parlare di costi si deve parlare di pianeta Terra. Si fa per risparmiare ma prima ancora di parlare di vantaggi economici dobbiamo cercare di bruciare il meno possibile le energie e le risorse del globo. Per questo posso definire la Sitec un’azienda “green”. Stiamo avviando anche un discorso con una ditta vicina per recuperare gli scarti di produzione: ferro, rame, plastiche, per riciclarle e non gettarle in discarica in maniera indiscriminata. Sono anni che chiediamo ai dipendenti molta coscienza e responsabilità nell’eseguire le proprie mansioni.

Alla luce di questo ci è sembrato giusto dare un ambiente confortevole e stimolante che di sicuro ripaga i collaboratori per gli sforzi che fanno quotidianamente. La forza lavoro è parte integrante dell’azienda. È un circolo composto da direzione, amministrazione e gestione tecnica.

L’edificio si può prestare anche ad altri spunti.

La struttura è stata fatta da capo, pensata anche per un prossimo futuro. Stiamo pensando a nuovi asset dell’azienda, tra cui anche quello della progettazione, che ha lo scopo di coadiuvare le imprese che verranno a lavorare o quelle aquilane già presenti, per fornire a livello tecnico e computistico un supporto valido per affrontare il grande cantiere della ricostruzione, sia nella periferia sia nei centri storici.

Parlando di ricostruzione quanto può essere determinante l’efficienza energetica nella rinascita della città dell’Aquila e dei comuni dell’hinterland duramente colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009?





È fondamentale. Tutte le società che hanno chiesto la nostra collaborazione o che si sono proposte per collaborare nella ricostruzione nel 90 per cento degli edifici su cui stiamo lavorando hanno impianti fotovoltaici o solare-termici. C’è una presa di coscienza collettiva dei cittadini. Basta far capire i meccanismi. A volte le persone rimangono anche un po’ allibite dalle possibilità che ci sono oggi, pensiamo al cosiddetto “conto energia”. Per cui spiegare bene che ci sono risparmi economici e non si tratta di una bufala, incentiva i proprietari degli immobili a perseguire il risparmio energetico.

Un’altra passione è lo sport, la palla ovale in particolar modo. Da alcuni mesi Sitec è al fianco della Gran Sasso Rugby, Quanto conta la mentalità imprenditoriale nello sport?

Il meccanismo che scatta nell’imprenditore è quella di relazionarsi come con l’impresa. Il filo conduttore è quello di perseguire l’obiettivo. Lo stesso vale nello sport, sempre mantenendo i piedi per terra, guardando quella che è la realtà societaria. Sono molto soddisfatto per l’avventura, che già dalle prime giornate di campionato sta dando i primi frutti, perché è una squadra che riesce a portare i risultati a casa. Anche la società è cosciente che si sta avviando un nuovo percorso. Sappiamo che gli impegni saranno sempre maggiori.

Risultati che arrivano anche grazie alla solidarietà di altre società sportive che danno una mano sotto il piano della logistica.

Dobbiamo ringraziare anche il nostro hinterland. In attesa che venga realizzato il complesso sportivo a Villa Sant’Angelo (L’Aquila) la società del Sambuceto Rugby ospita le nostre gare casalinghe. Dobbiamo ringraziare anche tutte le associazioni di Paganica, Fossa e  Bazzano, dove ci alleniamo. Speriamo che la solidarietà ci sia finché non saremo in grado noi di contraccambiare, ovvero quando sarà partito il centro di Villa Sant’Angelo. Il nostro auspicio è quello di poter restituire la disponibilità degli altri quando avremo i nuovi impianti sportivi.

L’impegno, comunque, è gravoso anche quando si svolge agonismo a livelli non professionistici.

L’impegno è iniziato quest’anno e continuerà almeno per i prossimi tre anni, poi se la società ce lo consentirà andremo avanti.

La ricostruzione, quindi, può essere un volano per la ripresa socio-culturale della città?

Sicuramente dalla ricostruzione ci potranno essere ricadute sullo sport. È importante che le aziende locali lavorino perché poi reinvestono nello sport e nel sociale dei loro territori. Per questo è auspicabile che i nostri imprenditori lavorino con noi e le altre ditte locali perché qui abbiamo tutto l’interesse a investire e migliorare la nostra socialità, per i nostri figli, per gli anziani, per chi ha bisogno. Penso, per esempio, al gruppo Edimo, con cui collaboriamo molto: abbiamo stessa mentalità.

Proprietà giovani, come il sottoscritto o Danilo Taddei (amministratore delegato della Taddei spa, ndr), di società importanti, che hanno stesso obiettivo: lavorare sul territorio e per il territorio, sia dal punto di vista sociale, che ricreativo o sportivo. (g.a.)

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