L’AQUILA – Sono state sottoscritte questa mattina, nella sede della Fondazione Carispaq, le convenzioni esecutive per il restauro della Torre civica di Palazzo Margherita, sede del consiglio comunale, e delle fontane monumentali dell’Aquila.
Gli interventi saranno realizzati direttamente dalla Fondazione Carispaq, soggetto attuatore in collaborazione con il Comune dell’Aquila e sotto l’alta vigilanza della Soprintendenza Abap per le province dell’Aquila e Teramo.
Il restauro della Torre Civica è finanziato grazie alla donazione di circa 2,9 milioni di euro raccolti dal Comitato degli Italiani in Australia, costituito dopo il sisma del 2009 dall’Italian Media Corporation con il sostegno del Governo australiano. Si tratta di un intervento complesso, con un cantiere che avrà una durata stimata di 16 mesi.
Il progetto prevede opere di consolidamento strutturale con tecniche innovative e sistemi di monitoraggio sismico avanzati, oltre al recupero delle superfici murarie, fregi e affreschi.
L’obiettivo è raggiungere livelli di sicurezza superiori all’80% rispetto agli standard per le nuove costruzioni.
Il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi ha definito l’avvio dei lavori “un momento importante per il simbolo della Torre e per la riconsegna alla comunità di un nuovo pezzo di città”.
Il primo cittadino ha ringraziato la Fondazione e “gli amici australiani che hanno dimostrato solidarietà con un gesto concreto, restituendo alla città il pezzo mancante dopo il recupero di Palazzo Margherita e la riqualificazione di Piazza Palazzo”.
Altra peculiarità è che i cantieri diventeranno laboratori, spazi di lavoro che vengono trasformati in luoghi di conoscenza e condivisione. Il piano, redatto dall’architetto Federico Santoro e interamente finanziato dalla Fondazione, prevede che in ogni cantiere vengano installate strutture temporanee con funzione laboratoriale: qui, in alcune fasi dei lavori, sarà possibile per i cittadini assistere alle operazioni di restauro, trasformando l’intervento in un’occasione di educazione e partecipazione civica.
I lavori, che prenderanno avvio entro la fine del 2025, riguarderanno le due fontane di piazza Duomo, la fontana di piazza San Marciano, quella di San Pietro a Coppito e la fontana di piazza Santa Margherita dei Gesuiti. L’obiettivo è riportare i manufatti alle condizioni conservative ed estetiche originarie, recuperando superfici lapidee, apparati decorativi e componenti funzionali con tecniche rispettose della loro storia. L’iniziativa si inserisce nel più ampio programma di riqualificazione delle piazze cittadine, promosso dal Comune in collaborazione con la Soprintendenza.
“Con questo intervento – ha poi aggiunto il presidente della Fondazione Carispaq, Domenico Taglieri – proseguiamo il nostro impegno per la rinascita del patrimonio culturale colpito dal sisma del 2009, un impegno che si rafforza in vista di L’Aquila Capitale della Cultura 2026″. Riguardo alla Torre Civica, ha aggiunto: “La donazione raccolta attraverso il Comitato degli Italiani in Australia e il Governo australiano rappresenta un gesto di profondo affetto verso L’Aquila, che lascia un segno duraturo nella memoria collettiva”.
All’incontro hanno partecipato anche il Capo Dipartimento Ricostruzione del Comune dell’Aquila Roberto Evangelisti, la Soprintendente Cristina Collettini, accompagnata dai funzionari Antonio Fiore (storico dell’arte) e Valerio Piovanello (architetto); presenti all’incontro anche il Segretario Generale della Fondazione Carispaq David Iagnemma e i rappresentanti del Comitato di Garanzia italo-australiano che supervisionerà l’intervento.
Il progetto esecutivo della Torre è stato presentato dall’ingegnere Riccardo Vetturini, dagli architetti Federico Santoro e Francesca Iannamorelli, dal geologo Silvio Tatoni e dall’ingegnere Maurizio Ardingo, coordinatore della sicurezza.
Progettista del restauro delle fontane è l’architetto Federico Santoro che ha illustrato nel corso dell’incontro i dettagli dell’intervento.
“Ringrazio ancora una volta la Fondazione Carispaq – ha dichiarato la Soprintendente Cristina Collettini – che continua a dimostrare una profonda attenzione verso il patrimonio storico-artistico aquilano, simbolo di identità e resilienza. Gli interventi presentati oggi completano un disegno più ampio di restituzione alla collettività di luoghi in cui antico e contemporaneo potranno dialogare in un felice quanto raro equilibrio. La Soprintendenza continuerà a offrire il proprio contributo scientifico anche nelle fasi esecutive ormai imminenti.”
L’intervento di restauro della Torre Civica di Palazzo Margherita
In qualità di soggetto attuatore, la Fondazione Carispaq avvierà nei prossimi giorni le procedure per la selezione delle imprese, secondo le qualificazioni tecniche previste dalla convenzione.
L’apertura del cantiere è prevista per l’inizio dell’autunno ed i lavori avranno una durata stimata di sedici mesi.
Si tratta di un intervento particolarmente complesso e atteso dalla cittadinanza, dal momento che la Torre Civica rappresenta uno dei monumenti identitari della città.
Il progetto di restauro prevede un articolato intervento di consolidamento strutturale, con l’impiego di tecniche innovative di rafforzamento e sistemi avanzati di monitoraggio sismico.
Le murature verranno messe in sicurezza attraverso sarciture e iniezioni di malta a base di calce idraulica, integrate da tiranti metallici orizzontali e verticali.
L’obiettivo è preservare l’integrità storica e architettonica del monumento, garantendone al contempo la stabilità: l’intervento raggiungerà infatti livelli di sicurezza superiori all’80% rispetto agli standard richiesti per le nuove costruzioni. Il progetto prevede inoltre il restauro delle superfici murarie in pietra squadrata e lavorata, dei fregi, degli affreschi, degli stemmi e degli intonaci interni.
Sarà installato un sistema di monitoraggio con fibre ottiche e sensori, per rilevare in tempo reale le sollecitazioni dovute a eventi sismici o a condizioni ambientali eccezionali, come raffiche di vento intense.
Particolare attenzione sarà riservata anche alla sicurezza del cantiere e alla gestione delle eventuali interferenze con le attività comunali e la viabilità cittadina.
Importanti anche gli interventi sull’illuminazione del monumento, in vista dell’appuntamento del 2026 che vedrà L’Aquila Capitale Italiana della Cultura.
Collocata in un’area del centro storico già ampiamente restaurata e riqualificata, la Torre – con i suoi 41 metri di altezza – contribuisce in maniera significativa allo skyline aquilano ed è uno degli elementi architettonici più antichi del tessuto urbano.
La sua costruzione risale al XIII secolo; alla fine del 1200 venne edificato anche l’antico centro civico, oggi noto come Palazzo Margherita d’Austria, che ospitava la residenza del Capitano di Giustizia, la sede del Comune e il Palazzo della Camera.
Realizzata interamente in muratura di pietra locale, la Torre ha pianta rettangolare e mura di grande spessore. Al suo interno, nella parte inferiore, si trova la cappella dedicata alla Madonna degli Angeli, dove era custodita – in un’apposita cappella blindata – la Bolla del Perdono, il celebre documento con cui Papa Celestino V concesse l’indulgenza plenaria ai pellegrini che annualmente si recavano alla basilica di Santa Maria di Collemaggio. Sulla facciata principale, affacciata su Piazza Palazzo, è presente il primo esemplare conosciuto dello stemma cittadino, risalente alla fine del XIII secolo, con uno scudo gotico raffigurante un’aquila sveva ad ali spiegate.
Fontane Monumentali
Nella stessa occasione è stato presentato anche il progetto di restauro delle Fontane Monumentali dell’Aquila, redatto dall’arch. Federico Santoro.
L’intervento interamente finanziato dalla Fondazione Carispaq in vista dell’anno in cui la città sarà Capitale della Cultura.
I lavori, che inizieranno entro la fine del 2025, riguarderanno le due fontane di Piazza Duomo, quella di Piazza San Marciano, di Piazza San Pietro e di Piazza Santa Margherita dei Gesuiti.
L’intervento punta a ripristinare le condizioni conservative ed estetiche originarie di queste opere, profondamente radicate nella storia e nell’identità cittadina.
Considerato il valore simbolico e artistico dei beni coinvolti, ogni cantiere sarà dotato di strutture laboratoriali temporanee che, in determinate fasi dei lavori, consentiranno anche l’apertura al pubblico, trasformando il restauro in un’occasione di educazione e partecipazione civica.
I progetti, elaborati specificamente per ciascuna fontana, completano il percorso di riqualificazione delle piazze cittadine, promosso dal Comune dell’Aquila in sinergia con la Soprintendenza. Questi spazi urbani, oltre a custodire l’identità storica della Comunità, rappresentano oggi un elemento centrale nella rivitalizzazione del centro storico, anche in ottica turistica.
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