L’AQUILA – Sono 451 i minuti che in un pronto soccorso abruzzese si può arrivare ad aspettare in fila, il doppio della media italiana.
È quanto emerge dall’indagine conoscitiva sul trasporto degli infermi e sulle reti di emergenza e urgenze messa a punto dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato e presentata ieri a Roma con la diffusione dei tre volumi che la compongono. Un’indagine che ha subito sollevato non poche polemiche.
Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha annunciato che verrà avviata un’indagine interna per capire chi e come sono stati elaborati i dati che “sono del 2008 – ha detto Chiodi – sono stati elaborati nel 2009 e comunque non corrispondono affatto al vero”.
Di “dati falsati” ha parlato anche il senatore Fabio Rizzi (Lega Nord), in quanto “riferiti al 2009, periodo nel quale ha inciso molto un fattore esterno tragico come il terremoto. Li raccoglieremo di nuovo e ricompileremo il questionario per dare la vera fotografia”.
Lo stesso senatore, nell’illustrare la relazione alla commissione ad aprile aveva però parlato di “dati sconvolgenti”, forse non considerando allora l’incidenza del fattore terremoto.
Chi non risparmia una voce critica è il vice coordinatore del Pdl, Fabrizio Di Stefano: “Chi ha comunicato i dati, i nostri dirigenti, dovevano stare più attenti”.
I DATI DELL’INDAGINE: 451 MINUTI DI CODA AL PRONTO SOCCORSO
“Due dati sconvolgenti – aveva spiegato il senatore della Lega Nord, Fazio Rizzi, illustrando la relazione alla commissione ad aprile – sono i 241 minuti d’attesa media nei Dea (Dipartimento emergenza accettazione), con la punta di 451 minuti in Abruzzo”.
Dall’indagine emergono anche altri aspetti preoccupanti: i percorsi privilegiati per gli accertamenti diagnostici per i pazienti di pronto soccorso sono pressoché inesistenti. Lo stesso dicasi per le procedure specifiche integrate per patologia, presenti, nelle Regioni più performanti, solamente nel 50 per cento dei Dea, fino a giungere all’assenza assoluta in Basilicata, Molise e Sicilia.
Preoccupante è l’assenza di sistemi informativi e di software gestionali, superiore al 60 per cento in Calabria, Puglia, Sicilia e Campania: mancando ogni tipo di strumento informatico per l’elaborazione dei dati, diventa conseguentemente difficilmente proponibile la predisposizione di una programmazione sanitaria adeguata.
CHIODI: “DATI ERRATI, AVVIEREMO INDAGINE INTERNA”
Verrà avviata un’indagine interna per capire chi e come sono stati elaborati i dati inviati, per conto della Regione Abruzzo, alla Commissione del Senato che ha presentato il rapporto sulla rete di emergenza urgenza.
Lo ha annunciato il Commissario per la Sanità, Gianni Chiodi, nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme con il sub commissario Giovanna Baraldi.
“I dati sono del 2008 – ha detto Chiodi – sono stati elaborati nel 2009 e comunque non corrispondono affatto al vero. In una parola, sono sbagliati. Sarà mia cura capire e indagare su chi ha fornito tali dati palesemente errati, perché non corrisponde assolutamente al vero che la media dei tempi di attesa nei Pronto soccorso regionali tocca punte di 450 minuti”.
Il Commissario ha spiegato che quello inviato dalla Commissione era un questionario cartaceo, “ma non posso pensare che ci sia stato un atto di sabotaggio. Ma penso anche che sarebbe ancora più grave – ha aggiunto Gianni Chiodi – che chi ha elaborato quel questionario abbia compiuto un errore così evidente e grossolano perché denota inevitabilmente un elemento di totale incompetenza”.
Supportato dal subcommissario Baraldi, il commissario Chiodi ha fornito di dati di attesa dei Pronto Soccorso del 2010 relativi a tutti i codici. Si va dai 48 minuti dell’ospedale di Pescara fino ai 3 degli ospedali di Popoli e Guardiagrele.
“Dati dunque – ha detto Chiodi – che sono molto al di sotto della soglia indicata dal ministero della Salute e nettamente inferiori a quelli che sono stati forniti al Senato per il 2008, per questo in questa vicenda andrò a fondo perché il danno d’immagine per l’Abruzzo è stato pesantissimo”.
Anche se i dati forniti dal Commissario si riferiscono al 2010, “quelli del 2008 e 2009 – ha detto la Baraldi – sono sulla stessa linea; possono discostarsi solo di qualche minuto ma indicano una precisa tendenza consolidata e comunque palesemente diversa dal dato fornito al Senato per il 2008”.
SENATORE RIZZI: “DATI FALSATI DAL TERREMOTO 2009”
“L’Abruzzo non è maglia nera nell’emergenza sanitaria, i dati relativi alla Regione abruzzese utilizzati nello studio sono falsati in quanto sono riferiti al 2009, periodo nel quale ha inciso molto un fattore esterno tragico come il terremoto. Li raccoglieremo di nuovo e ricompileremo il questionario per dare la vera fotografia”.
Lo ha detto il senatore Fabio Rizzi (Lega Nord), componente della commissione Igiene e Sanità e Segretario della Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale, nel commentare la pubblicazione dello stato della sanità italiana nella specifica competenza dell’emergenza urgenza.
Il lavoro, frutto di tre anni di monitoraggio, è stato presentato ieri a Roma nel corso di un convegno, al quale è intervenuto il vice commissario abruzzese per la Sanità, Giovanna Baraldi.
L’Abruzzo è risultato all’ultimo posto nei tempi di attesa per le ambulanze e negli stazionamenti nei pronto soccorso.
“Ieri abbiamo chiarito con la Baraldi che nel giro di due settimane ci invierà dati più attendibili – ha spiegato ancora il senatore Rizzi – la situazione rappresentata è penalizzante, l’Abruzzo avrà problemi nella sanità ma non certo in questo settore. Non so dire qual è il quadro, ma sappiamo che non è questo”.
Rizzi ha sottolineato che “purtroppo la pubblicazione è stata fatta, quando avremo il nuovo quadro, troveremo la formula più corretta per rendere pubblica una situazione diversa, spero opposta a quella attuale”.
DI STEFANO (PDL): ”NOSTRI DIRIGENTI DOVEVANO STARE PIU’ ATTENTI”
“È vero che i dati sono falsati ma non è colpa di chi li ha elaborati, bensì di chi li ha comunicati non segnalando il momento particolarmente delicato relativo al tragico terremoto del 6 aprile 2009”.
Lo ha detto il senatore e vice coordinatore regionale del Pdl, Fabrizio Di Stefano, nel commentare la vicenda che vede l’Abruzzo maglia nera per quanto riguarda le attese delle ambulanze e nei pronto soccorso emersi da un’indagine nazionale della Commissione Sanità presentata ieri a Roma.
“I nostri responsabili del settore dovrebbero stare decisamente più attenti – ha continuato il senatore – a prevenire certe brutte figure che non fanno bene all’immagine di una regione che sta lavorando per cercare di ripianare il deficit sanitario”.
L’Abruzzo è risultato maglia nera perché anche secondo alcuni esponenti della commissione Sanità e dello stesso presidente della regione, Gianni Chiodi, che è anche commissario per la sanità, sono stati inviati dati falsati proprio a causa dell’aumentata mole di lavoro dovuta al sisma del 6 aprile 2009.
- PRONTO SOCCORSO LUMACA, CHIODI E LA LEGA ASSOLVONO L’ABRUZZO
L'AQUILA - Sono 451 i minuti che in un pronto soccorso abruzzese si può arrivare ad aspettare in fila, il doppio della media italiana.
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