TERAMO: PREFETTO SU MANIFESTAZIONI ”ZONA ROSSA IN CENTRO”

7 Gennaio 2011 14:46

Teramo - Cronaca

TERAMO – Il prefetto di Teramo, Eugenio Soldà, ha incontrato questa mattina i sindacati per affrontare il tema dell’ordinanza che ha istituito le zone rosse in centro storico, con la limitazione delle aree dove poter manifestare.

Lo stesso rappresentante di Governo, si legge in una nota, ha spiegato “che non si è voluto perimetrare una zona Rossa ma piuttosto regolamentare lo svolgimento delle manifestazioni nelle piazze e nel centro storico di Teramo al fine di evitare il ripetersi di tafferugli e turbative dell’ordine e della sicurezza pubblica come verificatesi in un recente passato”.

Da parte dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, alla presenza del questore Amalia Di Ruocco e del sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, è stata rappresentata la giusta esigenza dei lavoratori di poter esercitare il diritto a manifestare, ma il prefetto li ha rassicurati ricordando che al punto 4 della nota ordinanza, si riserva “al Questore la possibilità di valutare di volta in volta, previo il rispetto del preavviso nei termini previsti dalla normativa vigente, il rilascio di autorizzazione a manifestare nelle strade e piazze del centro storico”.

Un incontro come quello tenuto stamattina sarà organizzato nei prossimi giorni anche con i rappresentanti delle forze politiche locali.





 Intanto Rifondazione comunista, dopo aver reiterato allo stesso prefetto la richiesta di poter organizzare la “manifestazione di consenso”, ha deciso di svolgere la prevista assemblea nella sede del circolo provinciale di Teramo del partito.

IL PD SCRIVE AL PREFETTO

TERAMO – Sulla perimetrazione in centro storico decisa dal prefetto, Eugenio Soldà, d’intesa con il primo cittadino, Maurizio Brucchi, Robert Verrocchio della segreteria provinciale del Pd ha scritto una lettera aperta che pubblichiamo.

IL TESTO DELLA LETTERA AL PREFETTO

Ill. mo Sig. Prefetto, da quando S.E., d’intesa con il Sindaco  di Teramo, ha voluto creare una “zona rossa permanente” che comprende  l’intero centro storico cittadino ed in cui si vieta, di fatto, la libertà di manifestazione, il Partito Democratico ha lasciato trascorrere un po’ di tempo per riflettere meglio sul provvedimento prefettizio, soprattutto in un’ottica di collaborazione e di comprensione per le ragioni di S.E.

La nostra analisi, seppur condotta con lo spirito di cui sopra, ci ha portato comunque a dover necessariamente stigmatizzare il divieto di organizzare tutte le manifestazioni pubbliche “dirette a richiamare l’attenzione su particolari problematiche o a rappresentare alle Istituzioni ed all’opinione pubblica dissensi e proteste”.





Questo, in altri termini, vuol dire che nessuno – nella zona rossa – potrà rappresentare problematiche o pensieri non conformi  alle attuali maggioranze politiche e amministrative.

Ma la “zona rossa” è storicamente, per Teramo, l’agorà, il luogo della democrazia, il centro economico e politico della città e, dunque, manifestare in zone periferiche toglie ogni significato simbolico all’eventuale protesta civile.

Il PD, pur contrario ad ogni forma di violenza, non può accettare una limitazione così forte ai princìpi costituzionali che garantiscono, in Italia, l’espressione democratica.

Pur comprendendo la ratio del decreto che Lei ha sottoscritto, teso a  placare il clima di paura, il Partito Democratico di Teramo ritiene che il “far di tutta l’erba un fascio” non sia il rimedio migliore da assumere.

Il PD, per questa ragione, si appella a Sua Eccellenza il Prefetto,  affinché venga rimodulato il decreto in oggetto per tutelare le libertà previste dagli art. 17 e 21 della nostra Costituzione, considerando che tutte le manifestazioni pacifiche, che si sono svolte da sempre in città, sono state e continuano ad essere  uno dei migliori strumenti del confronto democratico.

In definitiva pur convenendo con quanto previsto dalla direttiva del Ministero dell’Interno datata 23 gennaio 2009 che affida al Questore il potere discrezionale di autorizzare o meno, di volta in volta,  manifestazioni che possono incidere negativamente sull’ordine pubblico, non crediamo necessaria nella nostra piccola realtà  l’istituzione addirittura di una “zona rossa permanente”.

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