PESCARA – “Le opere pubbliche hanno sempre un nome e un cognome, hanno un padre e una madre che hanno avuto la capacità del concepimento, della gestazione, e del parto, assumendosene rischi, polemiche, ed effetti. Nel tempo possono subentrare padrini o arcigne matrigne che cercano di cancellare la primogenitura di quelle opere, dimenticando che però i nomi dei genitori biologici restano sempre impressi sui certificati di nascita, incancellabili. Come accade per la realizzazione delle vasche di laminazione lungo il fiume Pescara, realizzate non per intervento divino, ma per impegno umano concreto e affidabile, opera che oggi qualcuno sta con gravoso e ingiustificato rallentamento portando avanti, eppur tentando di guadagnarne l’originaria ideazione”.
Lo dichiara il parlamentare abruzzese Luciano D’Alfonso.
“Il tema è la riunione convocata da ANIEM Pescara-Chieti per un confronto sul Piano Stralcio Difesa Alluvioni – PSDA, redatto dall’Autorità di Bacino Distrettuale, contro il quale la maggioranza di governo ha aperto una contestazione formalizzata attraverso un ricorso alla Magistratura amministrativa. Un Piano che viene giudicato eccessivo, strabordante rispetto alle necessità del territorio che oggi risulta già protetto contro le alluvioni proprio grazie alla realizzazione delle vasche di laminazione, ed è qui che scatta il refuso verbale quando il frettoloso Presidente Sospiri afferma ‘abbiamo investito oltre 60 milioni di euro per realizzare le vasche”.
“Al Presidente Sospiri ricordo che non ‘abbiamo investito 60milioni di euro’, la persona giuridica della mia Regione ha investito, con quella maggioranza di governo, 55milioni di euro per dotare quella parte del nostro Abruzzo di un’opera di tale rilevanza e necessità. Suggerisco una rilettura della indiscutibile verità delle carte scritte:L’iter progettuale per la realizzazione delle vasche di laminazione in Abruzzo è stato avviato dal governo regionale guidato da Luciano D’Alfonso Presidente”;
“Era il 2015, quindi due anni dopo l’incubo della grande esondazione del Pescara (2013), quando il Cipe finanziò l’ambizioso progetto di difesa idraulica. Enormi i numeri del progetto e dell’appalto, seguito sin dai primi passi dal Dipartimento regionale Infrastrutture e Trasporti, diretto dall’ingegnere Emidio Primavera, in sinergia con il dirigente del Genio Civile di Pescara, Vittorio Di Biase, che ha coordinato le relative attività tecnico-amministrative”.
Eccoli i grandi numeri: le cinque vasche di compensazione o laminazione, in grado di contenere cinque milioni di metri cubi d’acqua, hanno una superficie complessiva di un milione e 800mila metri quadrati. Il costo esatto dei lavori è di 54 milioni e 800mila euro, mentre i territori in cui sono stati avviati i cantieri appartengono ai Comuni di Chieti (zona Brecciarola e Santa Filomena), e nel Pescarese, di Cepagatti, Rosciano e Manoppello. Più nel dettaglio: le casse di espansione insistono sul comune di Rosciano per 21 ettari (15%), Cepagatti per 86 ettari (64%) e Chieti per 29 ettari (21%), ma è previsto un intervento complementare nel comune di Manoppello;
·Data 15 settembre 2015 il DPCM che ha individuato la lista degli interventi del Piano Stralcio contro le alluvioni nelle aree metropolitane, in cui risulta inserito ed ammesso a finanziamento l’intervento di realizzazione delle opere di laminazione delle piene del Fiume Pescara, per l’importo complessivo di € 54.800.000,00 (di cui € 37.695.577,83 a valere sulle risorse FSC 2014-2020, € 9.214.474,58 a valere sulle risorse FSC 2007-2013 e € 7.889.947,59 a valere sulle proprie risorse di bilancio;
Data 4 novembre 2015 l’Accordo di Programma sottoscritto e approvato con Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 538 del 24 11.2015, registrato alla Corte dei Conti il 10.12.2015, reg1, f. 3568, che disciplina l’utilizzo delle risorse economiche destinate alla realizzazione dell’intervento, le modalità attuative e gli impegni facenti capo a ciascuno dei Soggetti sottoscrittori;
Sul Bura n.24 del 14 giugno 2017 è stato pubblicato il Decreto n.1 del 25 gennaio 2017, da me firmato in qualità di Commissario Straordinario delegato, per sancire la chiusura della Conferenza dei Servizi – Accordo di Programma tra Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Regione, Abruzzo e Commissario Straordinario per l’attuazione dell’intervento di riduzione del rischio idraulico nel Bacino Idrografico del Fiume Aterno Pescara – Opere di laminazione delle piene Fiume Pescara, individuato con D.P.C.M 15.09.2015 e finanziato con Delibera CIPE 32/2015 nell’ambito del “Piano Stralcio per le aree metropolitane e le aree urbane con altro livello di popolazione esposta al rischio di alluvioni” – Determinazione motivata di conclusione dei lavori della Conferenza di servizi, Approvazione Progetto Definitivo e dichiarazione di pubblica utilità.
“Questi i certificati di nascita del progetto rilevantissimo e strategico, sul quale abbiamo, all’epoca, anche registrato l’opposizione documentale e documentata della consigliera ex Cinquestelle-oggi forzitalia Sara Marcozzi che, contestando duramente la validità del progetto di ‘realizzazione di vasconi in cemento su una superficie di un milione 300mila metri quadrati, con una capacità di 7 milioni di metri cubi di acqua’, aveva presentato l’alternativa di ingegneria naturalistica con la realizzazione di “bacini naturali” diffusi sull’intero corso idrografico del Fiume Aterno-Pescara. E ripescando il vecchio pallottoliere, per l’ex consigliera regionale grillina, con 55milioni di euro potevamo costruire 1.000 laghetti”.
“Ma i colori cambiano nella vita, il giallo diventa azzurro, e oggi qualcuno con un’eccessiva disinvoltura scivola su un post social con annessi comunicati che meritano maggiore attenzione lessicale e stilistica nella scelta di tempi verbali e usi strumentali. Quello che da troppi anni il centrodestra sta cercando di fare è semplicemente portare avanti ciò che utilmente qualcuno ha pensato prima degli attuali governanti, meglio di loro e al posto loro”, conclude il deputato.
VASCHE DI LAMINAZIONE A PESCARA: D’ALFONSO, “L’ITER AVVIATO SOTTO LA MIA PRESIDENZA REGIONALE”PESCARA - "Le opere pubbliche hanno sempre un nome e un cognome, hanno un padre e una madre che hanno avuto la capacità del concepimento, della gesta...









