VINO: DOPO BUFERA DI SALVATORE CONTRATTACCA,
“E’ SCIENZA A DIRE CHE FA MALE ALLA SALUTE”

24 Novembre 2025 20:00

Regione - Cronaca, Enogastronomia

L’AQUILA – “Le mie affermazioni, da qualcuno definite deliranti, denigratorie, pericolose, sono in realtà l’eco della voce di importanti agenzie scientifiche internazionali (Organizzazione Mondiale della Sanità, Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, Istituto Superiore di Sanità, Associazione Mondiale dei Cardiologi, Società Italiana di Alcologia, solo per citarne alcune). Desta meraviglia e preoccupazione che quella voce non sia conosciuta dai produttori di vino”.

Non retrocede, ed anzi contrattacca, Adelmo Di Salvatore, noto psichiatra di Avezzano, esperto in alcologia, fondatore già nel lontano 1985 dell’Arcat Abruzzo, l’associazione regionale dei Club alcologici territoriali, che in una intervista ad Abruzzoweb ha parificato il vino ad un veleno.

Provocando le ire dell’Associazione città del vino, Confagricoltura e di Coldiretti, con l’intervento anche del vice presidente della Regione, con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, che ha ricordato che “il vino è anche una matrice naturale complessa ricca di polifenoli e molecole bioattive, come il resveratrolo, alle quali la letteratura scientifica attribuisce potenziali effetti positivi se inseriti in un corretto stile di vita e in un consumo moderato”.

“È quindi scorretto – afferma – ridurre un prodotto identitario a slogan semplicistici, ignorandone la complessità, la storia e il valore culturale e sociale”.

A seguire dunque la contro replica che riceviamo e pubblichiamo di Di Salvatore,  che assieme al collega psichiatra Enrico Baraldi e ad Alessandro Sbarbada, curatore della “Rassegna stampa su vino, birra e altri alcolici” diffusa sul web, ha dato alle stampe “Vino -Diverse etichette, le avvertenze negate”.

 LA CONTROREPLICA





A seguito dei risultati di numerose e accreditate ricerche, quelle Agenzie per la Salute hanno da tempo concluso che l’alcol etilico (che ha la medesima formula chimica nel vino, nella birra e negli altri alcolici) è una sostanza sicuramente cancerogena per gli esseri umani; ha tutte le caratteristiche di una droga (la più pericolosa, dal punto di vista sociale, perché è diffusa, legale, promossa e causa danni a terzi più di qualsiasi altra droga)-

E’ un tossico cellulare, come affermano la biochimica e la farmacologia. Il suo consumo, attraverso un uso impropriamente considerato alimentare o voluttuario, è responsabile (a livello mondiale, ogni anno) di alcuni milioni di morti e numerosi e gravi problemi fisici, psichici, sociali.

La scienza internazionale ha anche concluso che non esiste una quantità di alcol etilico libera da rischi per la salute e che l’unica sicurezza è garantita dal consumo equivalente a zero. Non si vuole demonizzare l’alcol etilico, perché è una sostanza molto utile, come carburante nelle automobili, detergente sulle scrivanie, solvente nelle vernici, disinfettante sulla pelle.

I problemi si creano quando una sostanza chimica, con queste ottime proprietà, viene introdotta nell’organismo umano attraverso l’apparato digerente.

In questi giorni ho riflettuto, ma non sono riuscito a capire di cosa dovrei vergognarmi. Ho concluso che, forse, dovrei provare vergogna per avere, da oltre 40 anni, accolto le sofferenze e le lacrime di migliaia di famiglie (abruzzesi e non solo) e di aver contribuito a migliorare la qualità della loro vita, di aver contribuito a promuovere la salute e il benessere nelle comunità abruzzesi, di aver visto uccidere sulla strada il mio unico fratello da parte di uno che aveva bevuto vino. Va bene: mi vergogno e chiedo scusa.

Non abbiamo mai inteso proibire il consumo di bevande alcoliche (solo i medici sono tenuti a farlo con i pazienti, in molte circostanze): la storia e l’esperienza umana e professionale ci hanno insegnato che sarebbe controproducente. Con molti colleghi medici e altri professionisti (insieme a migliaia di famiglie).

Vogliamo semplicemente informare i cittadini consumatori sui rischi del bere alcolici, come avviene già per le sigarette. I timori dei produttori sono, in parte, infondati: con le etichette, la gente continuerà a bere (come sta continuando a fumare) solo che lo farà con una scelta consapevole, quindi più libera.





Amo l’Abruzzo, la mia terra, quanto i produttori di vino, amo la gente d’Abruzzo e non mi sognerei mai di offendere i miei corregionali. E ho a cuore la loro salute.

Nutriamo rispetto per le ragioni e le paure (umanamente comprensibili) dei produttori, dei venditori, dei lavoratori del vino.

Nello stesso tempo, chiediamo rispetto per il diritto ad una corretta informazione sui rischi legati al bere e rispetto per chi sceglie di non consumare bevande alcoliche. Soprattutto, chiediamo rispetto per le sofferenze e la moltitudine di problemi che si vivono dentro molte famiglie abruzzesi e italiane, a causa del bere.

La scienza internazionale ha concluso, ormai da anni, che solo un calo dei consumi di bevande alcoliche, con un approccio di popolazione, può portare a una diminuzione del numero e della gravità dei problemi alcolcorrelati.

Molti produttori di vino, in tutta Europa, hanno scelto di trasformare parte della loro produzione in vino dealcolato (un attuale boom) o di riconvertire le proprie colture, in modo da garantire il lavoro alle migliaia di operatori coinvolti. L’uva è un ottimo alimento.

Negli ultimi tempi molti colleghi medici hanno avuto il coraggio di intervenire in merito e sono stati ugualmente attaccati e denigrati. In realtà quello che si chiede è una cosa molto semplice: applicare etichette informative sulle bottiglie di vino, birra e altri alcolici, esattamente come avviene già per le sigarette. Tra l’altro, le etichette warning (che informano sui rischi legati al consumo di bevande alcoliche) sono già applicate sulle bottiglie dei vini esportati, ad esempio, negli Stati Uniti.

Dietro l’invito di molti intervenuti (Confagricoltura, Coldiretti, Città del vino, Regione), siamo disponibili ad un civile e sereno confronto pubblico, per trovare insieme una strada equa ed etica, con lo scopo di migliorare la qualità della vita nelle nostre Comunità. Fateci sapere quando e dove incontrarci.

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