L’AQUILA – “La Capitale italiana della Cultura 2026 invitata ad un evento di rilevanza internazionale dal Comune di Rieti ma assente allo stand Abruzzo, operatori del territorio lasciati fuori da qualsiasi tavolo di confronto alla vigilia di un appuntamento che dovrebbe richiamare all’Aquila turisti da tutto il mondo, richieste inascoltate di condivisione e concertazione. Non abbiamo mai visto un programma”.
A qualche settimana dalla ribalta nazionale ed internazionale di un evento di portata straordinaria, si alza la protesta degli operatori turistici aquilani che continuano a dirsi esclusi dal percorso di partecipazione, lamentando l’assenza di un piano concreto a supporto delle attività del territorio: “Rischiamo di farci trovare impreparati, di non riuscire ad accogliere al meglio i tanti turisti attesi, sprecando così un’importante occasione”, lancia l’allarme, in un’intervista rilasciata ad AbruzzoWeb, Andrea Spacca, direttore tecnico e della cooperativa sociale Explora Tourism Services che ha dato vita a WelcomeAq, agenzia di viaggi e secondo info point Iat dell’Aquila autorizzato dalla Regione Abruzzo.
Nei giorni scorsi è esploso il caso per la mancata partecipazione della Capitale italiana della Cultura 2026 allo stand Abruzzo del Ttg Travel Experience di Rimini, una delle più importanti fiere del settore a livello internazionale, riservata soprattutto agli addetti ai lavori.
Nessun tavolo tematico dedicato, nessun tipo di azione mirata, l’unico a “ricordarsi” dell’Aquila, dicono gli operatori, è stato il Comune di Rieti che ha invitato nello stand del Lazio l’assessore al Turismo del Comune dell’Aquila, Ersilia Lancia, di FdI, offrendo così la sola occasione di dibattito.
“È vero che è una manifestazione aperta prevalentemente agli operatori – osserva Spacca – ma, vista la rilevanza di questo appuntamento, ci si sarebbe potuti organizzare diversamente di concerto con il Comune per promuovere dibattiti e incontri. A quanto pare da Rieti sono riusciti a portare il tema al centro della discussione, perché non ci è riuscito il Comune dell’Aquila? E così, mentre nello stand della Regione Lazio si parlava della Capitale della Cultura, in quello dell’Abruzzo c’era solo un totem muto per fare scenografia. A chi ci chiedeva informazioni non sapevamo cosa rispondere”.
Una ricostruzione diversa l’ha invece fornita l’assessore Lancia che con una nota post incontro ha celebrato “la grande attenzione nei confronti dell’Aquila e dell’appuntamento che tra qualche mese la vedrà protagonista”, definendo una “grande opportunità” quella di “poter illustrare i progetti e le potenzialità della nostra terra nel corso della manifestazione riferimento per la promozione del turismo mondiale in Italia e per la commercializzazione dell’offerta turistica italiana nel mondo”.
Nel comunicato però non viene specificato da chi sia partita l’iniziativa e l’assessore si limita a scrivere che all’incontro hanno preso parte “anche” il sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, l’assessore alla Cultura del Comune di Rieti, Letizia Rosati, e Francesco Aliperti della società Archeoarers che opera nel settore dei Beni Culturali.
Del resto, l’interesse di Rieti è alto, vista la stretta vicinanza geografica e storico-culturale all’Aquila, così Lancia ha tenuto lucidamente a segnalare che “la cultura può rappresentare uno degli assi portanti della rinascita per i territori colpiti da calamità naturali”.
Buoni propositi che si discosterebbero dalla realtà perché, spiega Spacca: “Ad oggi non abbiamo uno straccio di programma, un calendario, una base da cui poter partire per offrire informazioni a turisti e potenziali interessati. Le stesse agenzie turistiche che si rivolgono a noi per chiedere delucidazioni sono costrette a fare marcia indietro. Tutto quello che possiamo fare è illustrare le nostre attività completamente slegate da un percorso condiviso verso la Capitale della Cultura che pure, a questo punto, dovremmo avere”.
Una richiesta di collaborazione che parte da lontano, spiega Spacca: “Nel tempo abbiamo creato una rete che conta cinque operatori attivi sul territorio e a marzo abbiamo inviato una lettera al Comune dell’Aquila, mettendoci a disposizione, chiedendo di poter essere messi nelle condizioni di lavorare, di organizzarci in tavoli di confronto con tutti gli attori principali per contribuire tutti insieme ad un’offerta completa di servizi. È rimasta lettera morta, nessuno ci ha mai risposto”.
E aggiunge: “Dopo l’esperienza di Rimini si era vagamente parlato di una possibile partecipazione, questa volta coordinata, alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, che però si tiene dal 30 ottobre al 2 novembre e, ad oggi, non sappiamo ancora niente”.
Intanto, nei giorni scorsi, L’Aquila Capitale italiana della cultura 2026 è stata tra i protagonisti della Biennale Architettura di Venezia 2025, con una delegazione, guidata dal sindaco Pierluigi Biondi, presidente Anci Abruzzo e responsabile nazionale Enti locali di FdI, che ha partecipato all’ evento “Intelli_Gens Demopratica – Meeting dei Coordinatori delle Opere Demopratiche”, promosso da Cittadellarte – Fondazione Pistoletto.
Un’occasione, ha detto il primo cittadino, per raccontare “un percorso lungo e complesso, reso possibile da un dialogo costante tra istituzioni, cittadini, artisti, imprese e università: una vera opera collettiva di rigenerazione. Oggi, con il cammino di Capitale italiana della cultura 2026, quell’esperienza diventa racconto condiviso e piattaforma di futuro”.
A tal proposito, commenta Spacca, “Staremo a vedere cosa succederà nelle prossime settimane, manca davvero poco al 2026, auspichiamo di poter avere presto un programma e di poter essere parte integrante di un disegno reale a beneficio del territorio e dei tanti turisti ed operatori che continueranno a chiederci informazioni”.
L’AQUILA CAPITALE CULTURA: OPERATORI “MAI COINVOLTI”, “NON C’E’ PROGRAMMA, APPELLI INASCOLTATI”L'AQUILA - "La Capitale italiana della Cultura 2026 invitata ad un evento di rilevanza internazionale dal Comune di Rieti ma assente allo stand Abruzz...









