NOTTE DEI SERPENTI, DIALETTO E “SCORCIATOIE”: ESPLODE DIBATTITO. CDX, “ABRUZZO ORA IN VETRINA”

18 Settembre 2025 08:59

Regione - AbruzzoWeb Turismo, Cultura, Politica, Spettacoli

L’AQUILA – Esplode il dibattito attorno alla “Notte dei Serpenti”, il concertone allo stadio del Mare di Pescara, ideato dal maestro Enrico Melozzi per celebrare la cultura abruzzese e la sua tradizione musicale, e al concetto di “dialetto semplificato” proposto dallo stesso Melozzi.

Ad innescarlo le diverse posizioni espresse dal direttore d’orchestra teramano – con il quale si è subito schierato il centrodestra alla guida della Regione Abruzzo – e da artisti e autori abruzzesi come il cantautore Setak, pseudonimo di Nicola Pomponi, la scrittrice Donatella Di Pietrantonio, il deputato Pd Luciano D’Alfonso, rispetto all’idea di tutela e promozione della cultura musicale abruzzese, dell’uso del dialetto, di grandi e piccoli eventi.

E così da una parte c’è Melozzi, che in un’intervista al Centro suggerisce un Abruzzo da cartolina, “con il saltarello a far da marchio di fabbrica”: “Stiamo inventando un abruzzese televisivo, che poi non è un abruzzese giustamente purissimo, però racchiude un po’ tutto. È la stessa cosa che facevano Franco Franchi e Ciccio Ingrassia quando parlavano un siciliano che non era né di Palermo, né di Enna, né di Trapani, era un siciliano televisivo”; dall’altra chi, come Setak, “rifiuta di addomesticare la lingua locale e preferisce cantare brani propri”.

“La vera sfida non è fare audience, ma costruire una memoria musicale che resti, senza svenderla al primo applauso televisivo. È l’Abruzzo che sceglie di non piegarsi alla logica del grande evento e della ‘televisività’ a tutti i costi. Un percorso lontano dalle semplificazioni e dalle scorciatoie commerciali, che mette al centro creatività, rispetto delle radici e capacità di reinventarle nel presente”.





Per Di Pietrantonio: “L’Abruzzo ha tante varietà linguistiche. Cercarne una che sia una specie di media di tutte queste mi pare velleitario. Invece per Melozzi l’obiettivo è chiaro: una lingua semplificata e spendibile fuori dalla regione.Non si fa una lingua a tavolino. Non penso che lo sviluppo, anzi il progresso come dice Setak, di questa terra passi da lì”. E ancora: “Non mi piace che si presenti ‘La Notte dei Serpenti’ come il recupero delle nostre radici, del mondo contadino. Mi sento umiliata a vedere quel mondo raccontato così. La vita contadina non era né gioia né spensieratezza né canti sotto il cielo, in mezzo al grano. Era sacrificio, duro lavoro sin da bambini. Lì nei campi dove ho lavorato e sono cresciuta da ragazza c’erano solo rari momenti di canto, tanto per esorcizzare la fatica sotto il calore del sole”.

Secondo il deputato Pd D’Alfonso, “l’abruzzese non è un’operazione commerciale” e ha rimarcato la differenza “del pubblico di riferimento, della narrazione, della finalità e dell’obiettivo ultimo”, perché se Setak “riprende la lingua dei nostri nonni, il nostro dialetto, e la canta in modo originale, creando testi nuovi”, il Maestro Melozzi prende Vola, vola, vola “e la fa cantare ad Al Bano o ad Elettra Lamborghini. Non mi risulta che alcun cantante popolare abbia poi pensato di portare una nuova canzone abruzzese sul palco di Sanremo”.

Nel dibattito è intervenuto anche Germano D’Aurelio, in arte ‘Nduccio, per il quale si tratta di uno spettacolo “da mercante, non d’arte”. Così il comico abruzzese che sulle pagine del Centro si è detto scettico verso l’operazione dialettale: “la cultura popolare è fatta di linguaggi poveri, umili. Non si misura con i numeri”.

A difendere il progetto di Melozzi è intervenuto il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, di Forza Italia: “Francamente trovo veramente difficile capire la contrapposizione pregiudiziale, a tutti i costi, che si tenta di generare sul progetto de ‘La Notte dei Serpenti’ del Maestro Melozzi. Basterebbe un aggettivo per qualificarlo: geniale. Quello che ha fatto Melozzi, rendere popolare la lingua e i canti tipicamente abruzzesi portandoli sui canali Rai, in prima serata, coinvolgendo artisti di fama internazionale che hanno cantato in dialetto abruzzese, è un’idea così semplice e scontata, eppure nessuno ci aveva mai pensato prima. Melozzi lo ha ideato, progettato, realizzato e ha regalato alla nostra regione una vetrina innegabilmente straordinaria senza se e senza ma”.

“Il Maestro Melozzi non ha mai rivendicato lo jus prime noctis sul dialetto abruzzese – ha sottolineato Sospiri -, sono tanti gli artisti che prima di lui e contemporaneamente a lui  hanno dato e danno un contributo al riconoscimento della dignità del nostro dialetto al pari di quelli delle altre regioni d’Italia. Impossibile disconoscere l’impegno in tal senso di ‘Nduccio, che ha operato in settori diversi, puntando più sul cabaret che sulla musica, ma soprattutto in anni diversi e probabilmente anche con risorse diverse. Molto apprezzata la musica di Setak, giovane artista originario di Penne che come Regione Abruzzo abbiamo anche insignito di un riconoscimento ufficiale. È un nome a livello nazionale il nostro Gabriele Cirilli, sulmonese di nascita, ma ormai patrimonio italiano. E come dimenticare il fenomeno dei Ken La Fen, quattro ragazzi anch’essi della zona Penne-Farindola-Montebello di Bertona, che sono divenuti un fenomeno virale dopo aver portato la loro musica dialettale ironica, dissacrante, divertentissima, a X Factor. E potremmo citarne altri milioni di esempi, compresi i gestori della pagina Facebook ‘L’Abruzzese nel mondo’, che ci hanno dato notorietà nel bel Paese”.

“Ma qui non si tratta di scegliere se sia meglio Melozzi di Setak o di ‘Nduccio, che non sono alternativi, ma complementari, sono tutti artisti validi nel proprio segmento di attività. Ed è qui – ha proseguito Sospiri – che perde senso l’impegno pervicace di demolire un evento di portata nazionale e oltre come ‘La Notte dei Serpenti’, un’operazione straordinaria in cui abbiamo fortemente creduto, portata avanti da un abruzzese doc da sempre in prima linea per difendere la nostra cultura regionale, e i risultati ci hanno indiscutibilmente dato ragione, anche in termini di ricaduta economica sul territorio, se consideriamo che a Pescara nella Notte dei Serpenti non c’era un posto letto disponibile, bar, ristoranti, locali della riviera erano traboccanti di clienti, e Pescara ha vissuto un’esperienza culturale straordinaria. L’Abruzzo per crescere deve saper guardare fuori dai propri confini e deve saper attrarre, anche attraverso una manifestazione che sa rendere popolare, ovvero alla portata di tutti, ciò che è storico, e il Maestro Melozzi ha avuto quell’idea ardita, coraggiosa, fuori dagli schemi, che il Governo Marsilio ha avuto, a sua volta, il coraggio di sostenere”, ha concluso Sospiri.





Per Daniele D’Amario, sosttosegretario con delega al Turismo, anche lui di FI: “La Notte dei Serpenti è un investimento sulla cultura e sulle tradizioni popolari, capace di parlare ai giovani e di portare l’Abruzzo sulle reti nazionali e sui principali canali di comunicazione con ricaduta d’immagine e visibilità importanti”.

“I benefici per il territorio sono evidenti – ha aggiunto D’Amario – migliaia di presenze, ricadute economiche per Pescara e per tutta la filiera degli eventi, e un patrimonio musicale e linguistico che finalmente trova la dignità che merita. Senza iniziative di questo livello il dialetto e le nostre tradizioni rischiano di restare chiusi nelle stanze degli studiosi, senza alcuna capacità di attrarre, emozionare e coinvolgere. La notte dei Serpenti a mio giudizio è un progetto che ha saputo dare identità, visibilità e orgoglio alla nostra terra. Abbiamo scelto di dare all’Abruzzo una vetrina nazionale e internazionale, valorizzando la nostra identità senza complessi. Ritengo sia doveroso continuare farlo, al di là delle polemiche politiche”.

“Le osservazioni  alla Notte dei Serpenti mi sembrano anche ingenerose nei confronti del lavoro svolto da tanti artisti e operatori culturali abruzzesi che hanno dato vita a un evento che, in soli tre anni, è già diventato un appuntamento riconoscibile nel panorama nazionale. Le tradizioni non vanno solo custodite ma bisogna anche saperle raccontare, renderle vive, accessibili e attrattive. L’Abruzzo ha iniziato un percorso che attraverso la musica, il teatro, il dialetto, sta costruendo una narrazione capace di parlare di sé stesso all’Italia e al mondo intero”, ha concluso.

 

 

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©
  1. NOTTE DEI SERPENTI, DIALETTO E “SCORCIATOIE”: ESPLODE DIBATTITO. CDX, “ABRUZZO ORA IN VETRINA”
    L'AQUILA - Esplode il dibattito attorno alla "Notte dei Serpenti", il concertone allo stadio del Mare di Pescara, ideato dal maestro Enrico Me...


Ti potrebbe interessare:

ARTICOLI PIÙ VISTI: