EROSIONE COSTE ABRUZZESI: CASANOVA, “URGENTE METTERE IN SICUREZZA BENE PRIMARIO, SOLLECITATA UE”

30 Dicembre 2022 08:54

Regione - Politica

ROMA – “Eventi climatici violenti e il graduale innalzamento delle acque nelle zone costiere europee rendono sempre più necessario l’intervento dell’uomo a tutela di coste, lagune e barene. Un problema che riguarda anche le coste abruzzesi. E Paesi come l’Italia, con i suoi ottomila km di costa, hanno già dimostrato di essere capaci e all’avanguardia su questo fronte, rappresentando un modello per l’UE”.





E’ questo il contenuto dell’ultima interrogazione depositata dall’europarlamentare Lega del gruppo europeo Identità e Democrazia, eletto anche in Abruzzo, Massimo Casanova, per fermare l’erosione e tutelare la biodiversità marina. Lo stato in cui versa la costa preoccupa il deputato europeo. “Parlare di bandi di gara senza prima pensare a come preservare il bene demaniale è come ragionare al contrario”, aggiunge in relazione alla tanto discussa applicazione della direttiva Bolkestein.

“La costa della regione Abruzzo mostra appieno i segni di una incipiente instabilità che si traduce in una progressiva erosione delle spiagge, come dimostrato dalle mareggiate di fine novembre che hanno colpito, e praticamente annullato, la spiaggia di Alba Adriatica. E tuttavia, gli interventi da porre urgentemente in campo devono essere in sintonia con una filosofia di intervento che abbia al centro anche la tutela dell’ambiente marino e la creazione di biodiversità, che sono poi i capisaldi delle politiche UE”, spiega Casanova.

Come intervenire, quindi? Ecco a seguire la strategia prefigurata dall’eurodeputato: “Dobbiamo fare un salto di qualità che ci porti tecnologicamente fuori dai soliti schemi di intervento che, nel caso di ripascimenti non protetti, producono la scomparsa del beneficio nel giro di una o due mareggiate. O, nel caso delle scogliere emerse, causano l’irrimediabile annullamento della biodiversità e lo spostamento a valle dell’erosione, in un perverso effetto domino di cui non si vede la fine. Senza contare il rischio di impaludamento del tratto di mare tra scogliere e linea di riva, soggetto a fenomeni di eutrofizzazione e proliferazione batterica”.





E’ poi indispensabile “esplorare il mondo delle opere soffolte, permeabili e modulari, che hanno il pregio di essere in grado di mitigare l’energia dell’onda senza alterare l’andamento delle correnti di fondo. La realizzazione di queste tipologie di intervento, già sperimentata in altre regioni e in altre parti del mondo, ha mostrato risultati importanti, sia sotto l’aspetto della difesa dall’erosione che della creazione di biodiversità. Non a caso nella mia interrogazione chiedo alla Commissione UE chiedo di fornire agli Stati membri specifici indirizzi sulla scorta di quanto già fatto da alcune regioni italiane, che sono oggi modello da emulare”.

Infine Casanova entra nel merito anche della Bolkestein, la famigerata direttiva europea che impone le gare per le concessioni balneari.

“Attesa la nostra linea politica sulla direttiva, che va a difesa delle migliaia di piccole imprese e famiglie che col turismo ci lavorano, avendo fatto sacrifici e investimenti, vi è un dato: se non proteggiamo la costa, cosa pensiamo di poter mettere a gara? Vi è l’urgenza di preservare il nostro unicum naturalistico prima. Un’azione di messa in sicurezza che necessita, peraltro, come dimostra lo stato attuale delle cose, di essere fatta in fretta”.

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