PESCARA – Anche in Abruzzo per quasi la metà degli assegni del reddito di cittadinanza sono in arrivo i titoli di coda: per ben 15.400 beneficiari “abili al lavoro” e under 60 anni su un totale di 32.800, quella di luglio sarà infatti l’ultima mensilità, in media di 550 euro, poi dovranno attendere settembre, per percepire un assegno di 350 euro mensili ma iscrivendosi, obbligatoriamente, ai corsi professionali del Supporto per la formazione e il lavoro.
Il rischio è però che, visti i tempi burocratici, come denuncia ad Abruzzoweb Carmine Ranieri, segretario generale della Cgil Abruzzo e Molise, questi corsi professionali non partiranno subito, e il risultato sarà che migliaia di persone rimarranno nel limbo, senza lavoro, e senza nessun sostegno economico, a rimpinguare l’attuale quota di abruzzesi in povertà estrema, pari oggi a 135.000 persone.
A mantenere l’assegno, invece, almeno fino a dicembre, i circa 17.400 percettori, facenti parte delle famiglie in cui sono presenti minori, over 60 e soggetti disabili. Restano fermi gli obblighi di lavoro e formazione per gli occupabili e l’erogazione di un sussidio economico variabile tenuto conto delle condizioni familiari.
Spiega Ranieri: “gli stessi addetti dei centri per l’impiego, ci hanno spiegato che l’attivazione dei corsi professionali non potrà essere immediata: l’aspirante frequentatore, rimasto intanto senza reddito da agosto, a settembre dovrà presentare domanda, ma questa domanda dovrà essere poi presa in carico, elaborata, poi il beneficiario dovrà essere convocato, e già la gestione del vecchio rdc ha messo in evidenza come i centri dell’impiego abbiano bisogno di un rafforzamento, previsto, ma ancora non attutato”.
Insomma, se non si dà la massima priorità all’immediata attivazione della formazione, ammonisce Ranieri, “passeranno mesi e mesi, e queste persone resteranno scoperte, con il rischio di ricadere nella povertà estrema”.
Ma c’è altro: “da quello che sappiamo i corsi potranno durare anche pochi mesi, e rischiano di essere inadeguati, con un percorso formativo troppo breve, il che mette in forse l’obiettivo del reinserimento lavorativo, che ha giustificato la profonda rimodulazione del reddito di cittadinanza”.
Rainieri evidenzia poi che “è profondamente sbagliato eliminare i sussidi e mantenere allo stesso tempo i salari bassi, quando invece i sussidi e il salario minimo sono in tutta Europa, In questo modo aumenterà l’allarme sociale, le persone assistite dalla Caritas in Abruzzo sono sempre di più, e in maggioranza sono italiani. Ci sono anche persone che sono povere pur lavorando, che fanno solo qualche ora a settimana, e per loro l’integrazione garantita finora dal reddito di cittadinanza era prezioso per poter aver un minimo vitale, anche per poter fare quel part-time di poche ore, e lavori a saltuari e a chiamata”.
Lo smantellamento di una misura bandiera del Movimento 5 stelle, e dei due governi di Giuseppe Conte, è stata una ferma volontà da parte del nuovo governo di centrodestra, sin dall’insediamento, in quanto, detto senza mezze misure, dalla stessa premier Giorgia Meloni, di Fratelli d’Italia,” “vogliamo affrontare la sfida della possibilità di trovare a queste persone un posto di lavoro, quando chiaramente lo vogliono. Spendevamo in passato 8 miliardi di euro l’anno per dare il reddito di cittadinanza a persone che erano perfettamente in grado di lavorare”.
Pochi giorni fa il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso di Fratelli d’Italia, ha detto che la sola annunciata revisione del reddito di cittadinanza, ha fatto sì che “siamo cresciuti di più, siamo cresciuti meglio, perché appunto, avendo abolito il reddito di cittadinanza, nella prima parte di quest’anno sono stati creati oltre mezzo milione di nuovi posti di lavoro in tre mesi”.
C’è chi però ha obiettato che, dati Istat alla mano, questo è l’ottavo trimestre consecutivo in cui si osserva un aumento tendenziale dell’occupazione: dunque gli occupati crescono da oltre oltre due anni, un periodo che coincide con la fine della fase più dura della crisi economica causata dalla pandemia di Covid-19, e dunque il reddito di cittadinanza c’entra poco o nulla.
In ogni caso da settembre sarà istituito il citato Supporto per la formazione e il lavoro, una misura personale ed utilizzabile dai singoli membri dei nuclei familiari, di età inclusa tra 18 e 59 anni, con un valore dell’ISEE familiare non maggiore di euro 6mila all’anno, i quali non hanno i requisiti per ottenere l’assegno di inclusione.
Tale contributo mensile sarà versato a patto di partecipare a percorsi di formazione, orientamento e qualificazione lavorativa. Tali corsi mirano inoltre all’orientamento e all’accompagnamento al lavoro, infatti includono il servizio civile universale e le occupazioni socialmente utili. Si prevede un importo fisso pari a 350 euro al mese e una durata massima pari a 12 mesi.
Continueranno a percepire il reddito di cittadinanza fino a fine anno, ottenendo altre cinque mensilità, i nuclei familiari con minorenni, disabili, persone di almeno 60 anni di età anagrafica, con un ISEE fino a 9.360 euro all’anno
E a partire dal 2024 entrerà in funzione l’Assegno di inclusione, secondo regole del tutto nuove.
Come spiega il sito web ufficiale del Ministero del Lavoro, l’Assegno di inclusione sarà in particolare attribuito a partire dal primo gennaio 2024 come misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, fondata sul possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno, sulla prova dei mezzi sulla base dell’ISEE, sulla situazione reddituale del beneficiario e del suo nucleo familiare e sull’adesione a un percorso ad hoc di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.
Altra novità è la revisione della quota economica per lavori retribuiti che vengono effettuati dai percettori di reddito: le cifre sotto i 3.000 euro lordi, non incidono sull’ammontare del Reddito di cittadinanza. Di conseguenza occorre comunicare all’INPS solo le somme eccedenti la soglia consentita.
Viene infine definitivamente abolita l’offerta di lavoro congrua. Questo vuol dire che il Reddito di cittadinanza sarà sospeso qualora il percettore non dovesse accettare la prima assunzione disponibile. Ma la misura è stata davvero poco applicata, ben poche offerte sono arrivare agli attuali percettori abili al lavoro, ancora per poche settimane.
PER 15.400 ABRUZZESI DA AGOSTO STOP ASSEGNO RDC, RISCHIO RITARDI PER AVVIO CORSI FORMAZIONEPESCARA - Anche in Abruzzo per quasi la metà degli assegni del reddito di cittadinanza sono in arrivo i titoli di coda: per ben 15.400 beneficiari "a...









