PROSTITUZIONE A VASTO E SAN SALVO, LE CASE VACANZE SONO ALVEARI DEL SESSO

di Filippo Tronca

1 Luglio 2015 08:17

Regione - Cronaca

VASTO – “È una prostituzione nascosta, esercitata dentro gli appartamenti, spesso a insaputa degli affittuari. Esercitata da donne straniere in modo autonomo e senza sfruttatori dietro”.

La fotografia del fenomeno prostituzione nell’area chietina di Vasto-San Ssalvo, quarta e ultima tappa del viaggio di AbruzzoWeb, è del vice questore della Polizia di Vasto Alessandro Di Blasio.

Una fotografia diversa da quella che si può purtroppo scattare poco più Nord, a Pescara e anche rispetto alla costa teramana, con casi di feroce violenza e stato di schiavitù di tante giovani donne provenienti in particolare dai paesi dell’Est Europa.

E non si riscontra neanche una particolare emergenza sociale, visto che qui la prostituzione non si vede e si sente poco, lungo le strade e sotto i condomini, non si incontrano squallidi supermarket del sesso a cielo aperto come quelli delle bonifiche del Tronto e della pineta Sud a Pescara.

E anzi, la prostituzione crea anche un considerevole indotto, perché altrimenti non si saprebbe a chi affittare le case vacanze che rimangono sfitte nei meni invernali, e con la crisi anche in quelli estivi.





Nella riviera, meta preferita da migliaia di turisti, che va da Vasto fino a Termoli in Molise, invece, i numeri dicono che a farla da padrone sono le donne sudamericane, provenienti, con regolare permesso di soggiorno, da Argentina, Brasile, Cuba, Paraguay, Venezuela e Colombia.

Ma anche, in misura minore, dalla Romania, Albania Polonia e Ungheria.

Professioniste del sesso, emigranti che arrivano con il passaparola, confidando nel fatto che qui, a differenza che altrove, vige una sorta di zona franca. Le donne, cioè, possono liberamente gestire la loro attività, senza che le loro famiglie sappiano nulla della loro seconda vita notturna.

E soprattutto, senza il rischio di cadere nelle mani di organizzazioni criminali senza scrupoli, che renderebbero schiave, come in altre più lucrose piazze.

Con prestazioni che vanno dai 50 ai 100 euro, queste passeggiatrici riescono anche a raggranellare rispettabili stipendi, esentasse, che in buona parte versano inviano alle famiglie all’estero.

“La malavita organizzata, in particolare la camorra e la mafia pugliese, e le inchieste lo dimostrano, non sono interessate a questo mercato – conferma Di Blasio – I rischi di infiltrazioni e insediamento si sviluppano in altri ben più lucrosi settori, come lo spaccio di droga in particolare lungo la riviera, e non solo nel periodo estivo”.

Il fenomeno, seppure indoor, qualche disagio e fastidio tra i residenti lo crea. Si lamenta il via vai notturno dei clienti, gli schiamazzi dei reduci di notti brave a tutto sesso, droga e alcol, i danni all’illuminazione pubblica che vengono spesso volutamente provocati per garantire l’anonimato ai frequentatori delle alcove.





In più, se la prostituzione arricchisce i possessori di seconde case che in inverno senza turisti rimarrebbero sfitte, è anche vero che il target turistico della riviera di Vasto e San Salvo è orientato alle famiglie, e dunque la prostituzione rappresenta un deterrente e un danno d’immagine ed economico non indifferente.

C’è poi il rischio che il consolidarsi della libera attività di prostituzione attiri prima o poi gli appetiti delle organizzazioni criminali.

Emblematica, a tal proposito, è stata l’operazione “Crash” della Polizia di di Vasto che, nel marzo 2011, ha sgominato una banda dedita all’estorsione, alle rapine, allo spaccio di droga, e che si apprestava poco prima di finire in manette ad ampliare in grande stile la sua attività criminosa proprio nello sfruttamento della prostituzione, in casa, ma anche in strada.

Per queste tre ragioni, sia il Comune di San Salvo che quello di Vasto sono molto attivi da anni per contrastare il fenomeno.

Il sindaco sansalvese, Tiziana Magnacca, in particolare ha dichiarato guerra a chi affitta gli appartamenti alla prostituzione.

Molti gli strumenti annunciati e messi in campo: multe da mille euro per chi ospita anche per un solo giorno uno straniero senza prima aver informato la questura. Revisione dell’applicazione dell’Imu in base all’uso effettivo dell’alloggio e denuncia penale per favoreggiamento a chi avesse favorito l’uso degli appartamenti per incontri a luci rosse.

“La prostituzione in appartamento è un fenomeno sommerso ma socialmente degradante – conclude il sindaco – e ricordo che affittare le case per incontri hard è configurato come reato, ed è contestabile anche il cambio di destinazione d’uso”.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©
  1. PROSTITUZIONE A VASTO E SAN SALVO, LE CASE VACANZE SONO ALVEARI DEL SESSO

    VASTO - “È una prostituzione nascosta, esercitata dentro gli appartamenti, spesso a insaputa degli affittuari. Esercitata da donne str...



Ti potrebbe interessare:

ARTICOLI PIÙ VISTI: