L’AQUILA – “L’Aquila rimane ancora una grande questione nazionale”.
È cominciata così, con la richiesta (accolta) di un minuto di silenzio per il capoluogo terremotato, la carriera in Senato di Stefania Pezzopane, oggi al suo primo intervento in pubblico a palazzo Madama.
Dopo aver ricordato il quarto anniversario, ormai vicino, e lo scoramento che c’è in città, ha anche avvertito: “Molte cose rimangono ancora da fare, sono convinta che in queste sedi si troveranno le risposte che i cittadini attendono”.
L’INTERVENTO DELLA PEZZOPANE
Signor Presidente, senatori e senatrici, è la prima volta che prendo la parola in quest’Aula e non nascondo la mia emozione; un’emozione che si amplifica perché la richiesta che voglio farvi, caro Presidente e carissimi senatori e senatrici, è quella di osservare un minuto di silenzio. Provo a spiegarvi il perché.
Tra qualche giorno, il 6 aprile, ricorre il quarto anniversario del tragico sisma che ha colpito L’Aquila e una parte importante dell’Abruzzo, causando la fine di molte vite e la distruzione di tante case e chiese. Sono state 308 le vittime di quel terremoto. A esse poi se ne è aggiunta un’altra. Quella mattina doveva nascere in ospedale una bambina, che però non è mai nata: la mamma purtroppo è rimasta sotto le macerie. Sale perciò a 309 il numero delle vittime.
A distanza di quattro anni, caro Presidente, carissime senatrici e carissimi senatori, il ricordo è ancora molto forte. In questa Aula ci sono persone, rappresentanti istituzionali che come me hanno vissuto e condiviso quei momenti di dolore. Abbiamo perso parenti ed amici. Abbiamo perso le case. Non rivedremo più quelle 309 persone.
Sono trascorsi quattro anni e il ricordo è ancora molto forte e tormentato. Molte cose sono state fatte e molte ne rimangono ancora da fare. Sono certa che il Senato, il Parlamento e il Governo continueranno con maggiore impulso a seguire la tragica vicenda della mia città e della mia terra. Sono convinta che in queste sedi si troveranno quelle risposte che i cittadini de L’Aquila e dell’Abruzzo intero ancora attendono.
A quattro anni di distanza la città vive un momento molto tormentato e di grande spaesamento. Vi chiedo di osservare un minuto di silenzio perché i miei concittadini, la mia gente si possa sentire meno sola.
Quando si avvicina la data del 6 aprile, da quattro anni per noi cambia tutto. Ritorna il dolore, la paura. Ritorna la sensazione netta che non rivedremo più quelle 309 persone e temiamo di non rivedere più la nostra città bella come lo era prima.
Sapere che le istituzioni e lo Stato ci sono vicini ci aiuta a sopportare di più il dolore. È per questo motivo, caro Presidente, carissime senatrici e carissimi senatori, che ve lo chiedo. È la prima richiesta che rivolgo a questa Assemblea ed è molto sentita.
Nei giorni 5 e 6 aprile saranno svolte importanti celebrazioni. In questa sede desidero ringraziare pubblicamente il presidente Pietro Grasso che parteciperà il 6 mattina a un importante convegno. È un segno per noi molto importante. La comunità ha bisogno dello Stato e lo Stato il 6 mattina sarà presente con il Presidente del Senato.
Non basterà, ma sarà per noi importante. Seguiranno poi altre occasioni, altri momenti di confronto sulla tragica vicenda che ha colpito la città de L’Aquila, che rimane ancora una grande questione nazionale.
Vi ringrazio per avermi ascoltato, colleghi. Vi chiedo davvero con il cuore di farlo, senza retorica e senza falsi o reconditi pensieri. Stateci vicini.
SENATO: ESORDIO DELLA PEZZOPANE, ”L’AQUILA CASO NAZIONALE” E SILENZIOL’AQUILA - “L’Aquila rimane ancora una grande questione nazionale”.
È cominciata così, con la richiest...









