PESCARA – “Di colpo l’orrore e lo shock entrano nelle nostre strade, nelle nostre case, nelle nostre coscienze, quando sentiamo che un femminicidio, un altro, annienta una vita, semina sgomento in una famiglia, in una comunità. Ma l’orrore di Lettomanoppello (Pescara) non è accaduto di colpo. E tutti siamo chiamati alla responsabilità. Sono chiamate alla responsabilità anzitutto le istituzioni”.
Così Daniele Licheri, segretario regionale e Roberto Ettorre, segretario provinciale di Sinistra Italiana. “La responsabilità di mettere al centro dell’azione istituzionale la lotta al patriarcato, l’importanza di estendere i supporti psichiatrici, un sistema sociale che, attraverso la filiera di enti locali, di ASL, di centri educativi specialistici, del sistema carcerario, possa disinnescare spirali di violenza annunciata. Servono più fondi per i centro antiviolenza, che invece si trovano spesso a reggersi sul preziosissimo e qualificato volontariato”.
“Servono più fondi per strutture di supporto psichiatrico, che agiscano in tandem con il sistema carcerario. Più fondi non significa solo iniettare più risorse, significa dare dignità culturale e sociale a una rete strategica che, dell’educazione alla cura, può intercettare disagi, magari evitando tragedie annunciate. Il femminicidio di Lettomanoppello è la punta di un iceberg e lo specchio di un sistema sociale abbandonato a se stesso. Culturalmente non viene considerata una priorità mettere a sistema dei servizi che possano costruire una società più inclusiva e resiliente, che abbia tra i nodi centrali il contrasto al patriarcato: su questo si deve intervenire”.
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