A24-A25, MUCCA SFONDA RECINZIONE: INTERVIENE POLIZIA. DA SDP ENNESIMA DENUNCIA, RISCHIO INCIDENTI

5 Aprile 2022 20:37

L’AQUILA – Ancora situazioni di grave pericolo nelle autostrade laziali e abruzzesi A24 e A25 per la presenza di animali incustoditi a ridosso del manto stradale.

Oggi l’ennesimo episodio che si è verificato al km 29+200, nei pressi di Vicovaro (Roma, in direzione Roma): una mucca ha sfondato la recinzione arrivando sul prato adiacente la carreggiata e, quando stava per scendere in strada, il pronto intervento della polizia stradale ha scongiurato il rischio di incidenti.

L’ultimo atto dell’annosa problematica, segnalata più volte nel corso degli ultimi anni, emerge da fonti della concessionaria Strada dei Parchi Spa, che ha già portato all’ennesima denuncia per pascolo abusivo e danneggiamento nei confronti di un allevatore: sarebbe pronta anche un’altra diffida.

Solo lo scorso febbraio, nel tratto compreso tra i Caselli di Carsoli e Tivoli, a cavallo tra l’Abruzzo e il Lazio, il caso dell’incidente di una famiglia di 4 persone, che si è scontrata con l’auto contro una mucca, ha riacceso i riflettori sulla questione sicurezza legata agli animali lasciati senza custode. Anche in quella occasione, Sdp aveva presentato denuncia per pascolo abusivo e danneggiamento dopo che un veterinario aveva accertato la provenienza dell’animale, dotato di targa di riconoscimento.





Secondo quanto si è appreso le reti di recinzione sono a norma ma non sufficienti a contenere gli animali e la fauna dei cinque parchi, tre regionali e due nazionali, attraversati dalle autostrade: si tratta di uno degli aspetti del più complessivo e gravoso tema della messa in sicurezza statica e sismica delle arterie. La legge di stabilità del 2012 ha considerato strategiche in caso di calamità naturale, prevedendo una mega piano miliardario nell’ambito del rinnovo del piano economico finanziario (Pef) non rinnovato dal 2014. Per ora fermo.

Anche l’intervento sulla recinzione è bloccato nonostante le sollecitazioni di istituzioni e associazioni e nonostante le sollecitazioni di Sdp al ministero per infrastrutture e la mobilità sostenibile (Mims) e al commissario, Sergio Fiorentino, nominato dal Consiglio di Stato per approvare il Pef al posto dello stesso Mims considerato inadempiente in tal senso. Della problematica si è parlato anche nelle passate settimane in una riunione a L’Aquila alla presenza del prefetto, Cinzia Torraco. 

Secondo quanto si è appreso, per sistemare 460 chilometri occorrono circa 140 milioni di euro: sarebbe pronto un progetto per i primi 87 chilometri ma appena 4 sono stati approvati dal commissario.

Intorno alla vicenda della messa in sicurezza di A24 e A25 si registra da anni uno stallo che ha generato un contenzioso tra Sdp, SpA del gruppo abruzzese Toto, Ministero ed Anas.

In una bozza del Pef presentato dal secondo commissario in questa vicenda, Maurizio Gentile, ingegnere di Sulmona (L’Aquila), ex presidente ed ad di Rfi, è previsto un mega piano di messa in sicurezza di 6,2, di cui 4,2 a carico dello Stato e 2 della concessionaria, nell’ambito di un Pef che riguarda anche i pedaggi, sterilizzati dal 2015 e fino a giugno per evitare un aumento di circa il 30 per cento.
Gentile, che si è dimesso a dicembre rimanendo in sella fino al 15 marzo, era stato nominato dal governo in virtù del decreto ‘Sblocca cantieri’, è stato sostituito dall’avvocato dello stato Marco Corsini.





A proposito di Pef, nelle scorse settimane, Fiorentino ha inviato la bozza di un Pef ad investimento zero, nel senso che la concessionaria fa solo gestione mentre lo Stato gestisce i lavori, che prevede un rincaro delle tariffe del 375% conseguenza di un aumento costante del 15,81% ogni anno, a partire già da quello in corso e fino al 2030, anno di scadenza della concessione.

Un piano che ha scatenato le reazioni di politici e amministratori locali, in primis il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che ha definito le proiezioni dei pedaggi “improponibili e inaccettabili per i cittadini abruzzesi” chiedendo al Governo di “chiudere la partita su A24 e A25 in maniera chiara, restituendo certezza all’Abruzzo, garantendo un’autostrada sicura, percorribile ed economica”.

Sulla vicenda c’è anche un terzo commissario governativo, Corrado Gisonni, per la messa in sicurezza dell’acquifero del tunnel del Gran Sasso in cui insistono le autostrade, con Sdp, la Ruzzo Spa, che gestisce il ciclo idrico del Teramano, e i Laboratori di fisica nucleare, tutti sotto processo con l’accusa di inquinamento.

 

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