L’AQUILA – “Siamo riusciti tranquillamente a chiudere il bilancio, per il prossimo triennio, con qualche sacrificio, certo, ad esempio non ci sarà la manovra d’aula, quelli che voi chiamate fondi a pioggia, ma i conti tornano, non vi preoccupate”.
Ma quale “armageddon”, “rischio di esercizio provvisorio”, “tracollo finanziario”, come ripete a piè sospinto l’opposizione del campo largo pronta a da re battaglia: intercettato da Abruzzoweb, a margine del convegno di ieri a palazzo dell’Emiciclo all’Aquila di Abruzzo progetti, ostenta invece sicurezza e ottimismo l’assessore regionale al Bilancio, Mario Quaglieri, di FdI, e recordman di preferenze alle elezioni del 2024, oltre 12mila, ex sindaco di Trasacco (L’Aquila) e medico chirurgo.
Pur non negando che qualche sacrificio sarà necessario: ad esempio il dover far meno di una misura tanto cara ad assessori e consiglieri, non solo di maggioranza, ovvero la omnibus che arriva a fine anno, solitamente con un maxi-emendamento possibilmente notturno e in zona Cesarini, per distribuire piccole somme a discrezione a centinaia di beneficiari, tra Comuni, pro loco, parrocchie, associazioni culturali, sportive di protezione civile, eventi vari e assortiti, in particolare nei rispettivi collegi elettorali. Oramai una tradizione natalizia che quest’anno verrà straordinariamente meno.
“No, non ci sarà, e per un anno non succederà nulla. Ma tengo a dire che quelli che qualcuno definisce fondi a pioggia, in realtà danno ristoro a tutto un mondo che lavora per il benessere civico”, annuncia con un pizzico di rimpianto l’assessore.
Questo alla vigilia della sessione di bilancio che si annuncia come la più difficile del settennato di governo del centrodestra di Marco Marsilio, di Fdi, e dell’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, a causa della voragine che si è aperta nei conti della sanità, meno 126 milioni per il 2025, come scritto nero su bianco nel verbale del 10 luglio del tavolo interministeriale di monitoraggio, che si aggiungono ai 103 milioni del 2024, a fatica coperti oltre che con l’aumento dell’addizione Irpef per i redditi superiori ai 28mila euro, anche con una risoluta operazione risparmio per le quattro Asl, nel triennio superiore ai 150 milioni di euro, e tagli lineari ai capitoli di spesa di tutti i dipartimenti regionali.
Il bilancio arriverà in aula, come anticipato da questa testata, in base ad una bozza di calendario che gira tra i consiglieri e assessori, solo il il 29 e 30 dicembre, a ridosso del capodanno, ma l’ufficialità si avrà solo con la conferenza dei capogruppo prevista per il 16 dicembre, nel giorno in cui il consiglio si riunirà intanto per approvare modifiche e integrazioni alla Legge di stabilità regionale dell’anno scorso, relativamente alla riperimetrazione della riserva naturale del Borsacchio, con la nuova Legge di stabilità che dovrebbe arrivare in prima commissione Bilancio il 17, 18, 19 e 22 dicembre. Tempistica dilatata non casuale: si attende, o meglio si spera, che il governo amico di Giorgia Meloni, leader nazionale di FdI, alzi il disco verde all’emendamento che chiede di non accantonare in questa sessione di bilancio i 126 milioni di euro a copertura del deficit sanitario.
A firmare l’emendamento il senatore Etel Sigismondi, segretario regionale di FdI, tenuto conto che il vero promotore, il senatore Guido Liris, capogruppo della commissione Bilancio, di FdI, non può firmare emendamenti in quanto relatore della Legge di Stabilità nazionale per la quarta volta consecutiva.
Per Quaglieri misura giusta e opportuna, tiene a sottolineare: “c’è una norma dello Stato che dice che quando una Regione, come nel caso dell’Abruzzo, è in disavanzo eccessivo per tre anni consecutivi, è obbligata ad accantonare una somma di copertura, rispetto a quello che è il disavanzo dell’anno precedente, e questo ci imporrebbe una manovra prudenziale doppia, coprendo il disavanzo del 2025, di cui avremo contezza solo dopo marzo, e accantonare anche una pari somma per l’anno successivo, il 2026. Con l’emendamento, di buon senso, non dovremo essere costretti ad un doppio accantonamento, di fatto un semplice provvedimento tecnico”.
Anche perché assicura Quaglieri, contro i profeti di sventura, “il disavanzo di 126 milioni e rotti è aggiornato a luglio, ma nel frattempo, in questi mesi abbiamo messo in campo efficaci misure di contenimento, destinando a questo fine come noto anche quota parte delle risorse del bilancio regionale, e consultando i report trimestrali siamo ad una cifra ben inferiore”.
“Ma a quanto dunque ammonta il deficit?”: a questa domanda l’assessore si limita a dire, “sicuramente ben sotto i 100 milioni di euro e c’è un tendenziale che va a migliorare e che ci farà tornare alla normalità”.
Ciò non toglie che non sarà quella di fine anno un bilancio che consentirà più di tanti sciali.
“Saranno rifinanziate tutte le leggi regionali che prevedono impegni di spesa, e che hanno subito tagli lineari. Lo storico sarà tutto confermato e non ci saranno grosse sorprese”, conclude l’assessore. Filippo Tronca
BILANCIO: QUAGLIERI, “CONTI A POSTO, DEFICIT SANITÀ CALA”, “QUALCHE SACRIFICIO, NON CI SARÀ OMNIBUS”L'AQUILA - "Siamo riusciti tranquillamente a chiudere il bilancio, per il prossimo triennio, con qualche sacrificio, certo, ad esempio non ci sarà la...









