L’AQUILA – Sono una quindicina le denunce presentate in Questura da parte dei residenti del palazzo di via degli Acquaviva, all’Aquila, a carico del proprietario degli appartamenti nei quali sono state trovate decine di webcam nei bagni e nelle camere da letto degli inquilini che venivano spiati.
I locali erano affittati per lo più a studenti, tra i quali anche allieve della Scuola della Finanza, ma anche a professonisti e sportivi. Insomma, in quel palazzo della periferia aquilana andava in onda una sorta di Grande Fratello all’insaputa degli inconsapevoli attori.
L’indagine della polizia a carico del titolare delle case, un uomo di 56 anni, aquilano, mira con una perizia affidata a un esperto di informatica disposta dalla Procura della Repubblica, a verificare sugli strumenti ora sequestrati se queste immagini catturate siano state già diffuse tramite il web e se ci siano stati dei pagamenti collegati al riguardo
Non è un caso che gli investigatori abbiano sequestrato al sospettato 80mila euro trovati in un garage, ipotizzando che i soldi siano frutto di proventi illeciti. L’accusa è quella di interferenze illecite nella vita privata punibile con pene da mesi sei a 4 anni in caso di colpevolezza.
Le indagini, partite dopo la segnalazione di una giovane inquilina che si è presentata in polizia quasi sotto choc, mirano anche a verificare se questa ignobile pratica, che ha messo alla prova il sistema nervoso delle persone spiate una volta appreso quanto succedeva, durassero da anni o se si tratta di iniziative recenti.
L’indagine è coordinata dal procuratore Alberto Sgambati con il collega Andrea Papalia. (g.g.)
L’AQUILA: CASE SPIATE CON LE WEBCAM, FINORA 15 DENUNCE. PM AFFIDA PERIZIA A ESPERTO INFORMATICOL'AQUILA - Sono una quindicina le denunce presentate in Questura da parte dei residenti del palazzo di via degli Acquaviva, all'Aquila, a carico del p...









