L’AQUILA, STRAGE FAMILIARE TEMPERA: L’ADDIO ALLE QUATTRO BARE TRA LE LACRIME

6 Aprile 2023 09:56

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA- Misericordia, silenzio, stupore, lacrime davanti alla 4 bare allineate nella basilica di Collemaggio. Questi i sentimenti che hanno caratterizzato l’addio alla famiglia Vicentini in un pomeriggio doloroso che chiude il cerchio di quella assurda strage familiare.

Il rito funebre è stato celebrato ieri dal vescovo ausiliare Antonio D’Angelo, affiancato dal parroco di Paganica, don Dionisio, da quello di Pettino, don Dante, da don Federico,  da don Alessandro Benzi e da altri preti  della diocesi. L’ausiliare ha anche portato il saluto, e la vicinanza al dolore dei parenti, del cardinale arcivescovo Giuseppe Petrocchi e dell’arcivescovo emerito Giuseppe Molinari.





“Affidiamo Massimo, Alessandra, Carlo e Carla all’infinita misericordia di Dio”: con questa invocazione che il vescovo ausiliare ha concluso la toccante omelia. “Ma Dio ci è vicino sempre e vince la sofferenza, la morte con l’amore”, ha aggiunto.

In chiesa una folla immensa, il Coro giovanile diocesano e il labaro dell’Inner Wheel di cui Carla era socia e dirigente. Presenti molti rotariani, ex  governatori, presidenti e soci: Carlo faceva parte del club L’Aquila Gran Sasso. In chiesa anche il rettore Edoardo Alesse.





La strage familiare sarebbe la conseguenza della malattia incurabile di cui soffriva il figlio maggiore Massimo. Questo stato di cose avrebbe alterato la coscienza del dottor Carlo Vicentini che con cinque colpi di pistola ha sterminato la famiglia e poi si è ucciso nella villa di Tempera dove vivevano.

Ora sono in corso perizie calligrafiche sul biglietto  di Carlo ritrovato dagli investigatori ma si tratta di verifiche che poco possono aggiungere a quanto già si sa il vero atto finale di quella tragedia c’è stato ieri.

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