L’AQUILA: TACCONI ALLA FESTA DELLA DONNA, ”IL CALCIO OGGI? SOPRAVVALUTATO”

di Loredana Lombardo

12 Marzo 2018 14:00

L’AQUILA – “Il calcio e tutto quello che ruota intorno ad esso oggi è veramente sopravvalutato. Negli anni’80, quando ero portiere della Juventus, alla fine ci si divertiva molto di più. Era la passione a farti andare avanti, non si pensava solo ai soldi”.

Aver superato i 60 anni senza sentirli affatto, il fisco asciutto e ancora tanto da raccontare: questo è Stefano Tacconi, l'ex portierone della Juventus dal 1983 al 1992, passato all'Aquila, “la città che ho sempre nel cuore” come ospite dell’organizzatore di serate Niko Gizzi, che lo ha voluto per la serata dell’8 marzo, festa della donna, alla Casetta nel parco.

Sono state circa 170 le donne che lo hanno accolto con grande calore, assediato dalle fan, non ha lesinato una foto o un battuta, “perché c’è poco da fare, bisogna essere gentili con il proprio pubblico, è quello che alla fine continua a far muovere la macchina”.

“La mia Juve? Sempre una vecchia signora, assatanata di vittoria, che non guarda in faccia nessuno”, le sue parole ad AbruzzoWeb sulla sua squadra di sempre.

 “In Serie A ci sono ottimi portieri, penso a Perin e a Donnarumma, bravissimi tutti e due”.

Tacconi. inserito in una classifica mondiale al 143 esimo posto come miglior portiere del periodo 1987-2011, quasi si schernisce a ricordarlo.





“Non ho mai pensato ai titoli, io sono una persona semplici, con le mie idee, coerenti e precise, ma senza tanti grilli per la testa”.

Un calcio quello di oggi da cui non prende le distanze ma che un po’ critica.

“Le morti come quelle del giovane capitano della Fiorentina Davide Astori dovrebbero far riflettere innanzitutto questi ragazzi, perché se di malformazione si tratta è grave che non se ne siano accorti”.

“Tanti, purtroppo, sono quelli che se ne sono andati, come Gaetano Scirea per un incidente stradale, o Gianluca Signorini, consumato dalla Sla, tamici a cui mi legava un amore profondo e puro per il pallone, molto diverso dal rapporto che c’è oggi nel mondo del calcio”.

Per Tacconi, una volta lasciati i campi da calcio, si sono aperte comunque le porte dello spettacolo.

Ha partecipato ad un reality, come opinionista in alcune trasmissioni e ha tentato anche la strada della carriera politica.

E ha messo a frutto un diploma da cuoco, decidendo di darsi alla ristorazione.





“Sono umbro e voglio far conoscere la cucina delle mie parti, che poi, per tanti aspetti, è molto simile a quella abruzzese”.

E per questo ha deciso di aprire dei ristoranti tipici a Milano e di scrivere anche un libro di ricette Sapori d’infanzia, “in cui ho raccolto piatti della tradizione, con quelle ricette delle nonne che rischiano di perdersi con questo boom massiccio di sapori particolari, di piatti esotici”.

Per quanto riguarda la politica, “io sono un uomo di destra, sempre con coerenza. Sono anche molto contento per il risultato di queste elezioni, sotto Salvini penso che sarò possibile ricostruire il vero centrodestra, intorno ad ideali comuni e condivisi”.

E poi la tv, ma solo quella che piace a lui.

“I reality hanno perso brio, sono sempre la stessa cosa trita e ritrita. Ho partecipato a una prima edizione dell'Isola dei famosi, era diverso, perché non sapevamo nulla, anche gli autori stavano sperimentando, adesso non si capisce più niente. Comunque oggi non lo rifarei, questo è sicuro!”.

“Mi reputo una persona in grande equilibrio, sono un innamorato delle vita in tutte le sue sfaccettature, sono spiritoso e appagato dall'amore dei miei quattro figli e della donna che amo”.

“È stata una bellissima idea puntare su un uomo diverso per la festa della donna – ha commentato Niko Gizzi a margine della serata – mi piaceva l'idea di un ospite con cui chiacchierare e trascorrere una bella serata. E con questo mood spero di portare altri personaggi in città, magari  sempre del calcio di una volta. È un progetto che mi entusiasma e che mi ha fatto decidere di restare all'Aquila, anche per la prossima stagione e puntare su queste serate di qualità, sempre alla Casetta del parco”.

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