VITTORITO – “La morte di Francesco Ortucci, 55 anni, originario di Casaluce (Caserta) e dipendente di una ditta aquilana, precipitato da un ponteggio alto circa dodici metri in un cantiere di Vittorito (L’Aquila), segna l’ennesima tragedia che colpisce il mondo del lavoro, dopo l’infortunio che, solo ieri, ha coinvolto un altro operaio di un’industria metallica a Teramo”.
Lo si legge in una nota di Ugl.
“Esprimiamo il nostro cordoglio e la vicinanza alla famiglia della vittima e al lavoratore infortunato – dichiara Carlo Pentola, segretario regionale UGL Abruzzo – ma, al tempo stesso, ribadiamo con fermezza che questi infortuni, soprattutto quelli mortali, sono e resteranno sempre inaccettabili. Non si può morire di lavoro, non si può morire in un cantiere”.
“Ben vengano gli osservatori provinciali sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, istituiti presso le Prefetture abruzzesi – commenta Matteucci, UGL Salute Abruzzo– che, tra i loro obiettivi, hanno anche la diffusione dell’informazione a livello scolastico. Ma bisogna essere più incisivi e collaborativi, per fare in modo che di lavoro non si debba morire più”.
“La sicurezza – conclude Pentola – deve essere una priorità assoluta. Servono più controlli, più personale per gli enti preposti, più formazione, più cultura della prevenzione. Solo così potremo ridurre il numero di incidenti e restituire dignità a chi, ogni giorno, svolge il proprio lavoro con sacrificio e dedizione”.
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