CORONAVIRUS: TROPPA GENTE IN GIRO, POLIZIA IN BORGHESE A CAPPELLE SUL TAVO

8 Aprile 2020 19:23

Pescara - Cronaca

CAPPELLE SUL TAVO – Guerra aperta a Cappelle sul Tavo (Pescara) contro chi non rispetta le regole imposte per l’emergenza Coronavirus, con controlli a tappeto anche da parte degli agenti in borghese della polizia locale.

Lo fa sapere il sindaco, Lorenzo Ferri, inferocito per via dell’elevato numero di persone in giro senza una reale necessità, compresi i ‘turisti’ del commercio. 





“Siamo ormai a ‘guardie e ladri’, questa è diventata una sfida quotidiana che ci troviamo a combattere non solo a Cappelle sul Tavo, ma anche in altri centri”, lamenta il primo cittadino. 

 “Un traffico di persone che, in barba a raccomandazioni, prescrizioni e ordinanze si riversa, da fuori comune, nel nostro picciolo centro per acquisti negli esercizi commerciali che, codici Ateco alla mano, sono autorizzati a stare aperti”, prosegue Ferri.

“Ormai è guerra aperta – tuona quindi il primo cittadino – Ho dato formali disposizioni perché i nostri agenti della polizia locale coordinati dal comandante Luciano D’Addazio, che ringrazio per l’abnegazione con cui il suo Ufficio sta assicurando un servizio impegnativo, delicato e non privo di rischi, controllino anche in borghese, la provenienza della clientela per scovare anche i ‘turisti’ del commercio”. 





“Sono intenzionato a far rispettare le regole fino in fondo, per i cappellesi anzitutto, finora interessati da un piccolo numero di contagiati e, paradossalmente, anche per il bene stesso di chi le infrange. Siamo tutti sulla stessa barca – afferma ancora il sindaco – Ci stiamo impegnando oltre le forze per prevenire la diffusione del coronavirus con misure anche più severe di quelle governative, una su tutte, il divieto assoluto, sin da subito, di passeggiate e jogging; ho aperto il Centro operativo comunale già il 12 marzo per assistere, con il supporto della Croce rossa italiana gli anziani, i disabili, i bisognosi, con un servizio domiciliare di alimenti e farmaci”.

“È inaccettabile che degli irresponsabili compromettano questi sacrifici ed espongano a rischi gravissimi, persino vitali, gli altri, per ragioni non di assoluta urgenza né di necessità estrema. Non lo consentirò! Valga per tutti ancora una volta l’hashtag #iorestoacasa”, conclude.

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