“NO A TELEMELONI”: OGGI GIORNALISTI RAI IN SCIOPERO, PICCATA RISPOSTA AZIENDA, E’ SCONTRO TOTALE

6 Maggio 2024 11:09

Regione - Politica

ROMA – Oggi le giornaliste e i giornalisti della Rai sono in scipero. La decisione è stata comunicata tramite un videomessaggio trasmesso in tutti i Tg dell’emittente pubblica, targato Usigrai (il sindacato dei giornalisti della Rai). “I giornalisti e le giornaliste della Rai, per la prima volta dopo molti anni, si asterranno totalmente dal lavoro”, si afferma nel videocomunicato.

La protesta è “contro le scelte del vertice aziendale che accorpa testate senza discuterne col sindacato, non sostituisce coloro che vanno in pensione e in maternità facendo ricadere i carichi di lavoro su chi resta, senza una selezione pubblica e senza stabilizzare i precari, taglia la retribuzione cancellando unilateralmente il premio di risultato”.

E inoltre: “in questi giorni è diventato di dominio pubblico il tentativo della Rai di censurare un monologo sul 25 Aprile, salvo poi, in evidente difficoltà, cercare di trasformarla in una questione economica. Preferiamo perdere uno o più giorni di paga, che perdere la nostra libertà, convinti che la libertà e l’autonomia del servizio pubblico siano un valore di tutti. E la Rai è di tutti”.





Non si è fatta attendere la risposta dell’azienda, che ha ribattuto sempre mediante videomessaggio. “La decisione del sindacato Usigrai di scioperare su motivazioni che nulla hanno a che vedere con i diritti dei lavoratori si inquadra in motivazioni ideologiche e politiche”, sostengono i vertici. Aggiungendo come “l’attuale governance della Rai sta lavorando per trasformare il servizio pubblico in una moderna Digital Media Company”, controbattendo alle argomentazioni dell’Uisgrai.

Il Sindacato dei giornalisti abruzzesi sostiene la mobilitazione “contro il tentativo di limitare la libertà d’ informazione del servizio pubblico. Sosteniamo le ragioni dell’ Usigrai che contesta, tra l’altro, la mancanza di un vero progetto per l’informazione della Rai nel piano industriale Rai. Il sindacato abruzzese, associandosi alle comunicazioni della Federazione Nazionale Stampa Italiana, ritiene offensivo il contenuto del video comunicato che il vertice aziendale ha voluto diffondere in risposta al documento, letto dai colleghi e dalle colleghe”.

E’ arrivata poi la durissima replica dell’Usigrai contro i vertici in un’ulteriore nota in cui si parla di “toni da padroni delle ferriere”.

“Quando non si hanno contenuti, la si butta sull’accusa stantia di fare politica e di far circolare fake news, un’accusa gravissima nei confronti di tutti i giornalisti e le giornaliste della Rai, che punta a screditare un’intera categoria» scrive Usigrai. Il sindacato rilancia anche sull’accusa di censura nei confronti di viale Mazzini: “Su censure e bavagli, basta leggere i giornali italiani e internazionali delle ultime settimane. A proposito, che fine hanno fatto i “provvedimenti drastici” annunciati dall’Ad dopo il caso Scurati?”.





Il riferimento è alle promesse di Roberto Sergio che aveva promesso di intervenire se avesse certificato che qualcuno ha sbagliato, salvo poi rimandare la decisione fino a dopo la lettura delle quattro relazioni di dirigenti e giornalisti coinvolti nel caso della censura. L’ad ne dovrebbe parlare durante la sua audizione a in commissione Vigilanza Rai in programma il prossimo mercoledì.

 

 

 

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