MA NEL COLLEGIO MERIDIONALE I GRILLINI PRIMO PARTITO, SEGUE IL CARROCCIO E IL PD A MENO DEL 18 PER CENTO, FORZA ITALIA SPROFONDA AL 7,57

EUROPEE: LA LEGA SUPERA IL 30 PER CENTO, I CINQUE STELLE CROLLANO, IL PD RISORGE

26 Maggio 2019 23:18

Regione -

ROMA – Hanno chiuso alle 23 i seggi per l'elezione degli eurodeputati componenti del Parlamento europeo spettanti all'Italia.

Sin dalle prime ore dello spoglio si è delineata una netta vittoria della Lega, che diventa primo partito superando il 30 per cento, un crollo dell'alleato di governo, il Movimento cinque stelle, che sprofonda sotto al 20, con il sorpasso del Partito democratico sui grillini.

I dem a guida Zingaretti superano il 23 per cento.

Seguono Forza Italia, che quando lo scrutinio è solo all'inizio è abbondantemente sotto al 10 per cento, Fratelli d'Italia al 5,8 e +Europa al 3,4 per cento.

Ma nella Circoscrizione Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) il Movimenrto cinque stelle è il primo partito con il 29,20% secondo i dati del Viminale quando lo scrutinio dei seggi è quasi completato (14.676 su 14.973). Il secondo partito è la Lega con il 23,34%, seguita da Pd 17,91%, Fi con il 12,25% e FdI con il 7,57%.

Si è votato anche in Piemonte per l'elezione del presidente e il rinnovo del Consiglio regionale e in quasi 3.800 comuni per i sindaci e i Consigli comunali.

Subito dopo la chiusura dei seggi, ha inizio lo spoglio delle schede partendo da quelle per le europee.





Lunedì alle 14 inizierà quello per le regionali e le comunali.

AFFLUENZA SALE IN EUROPA, SCENDE IN ITALIA

L'affluenza a questa tornata elettorale è stata alta in tutta Europa ma non in Italia dove è stato registrato un calo di qualche punto percentuale anche se i dati dell'affluenza finali sono ancora parziali.

Alle 23, alla chiusura della giornata elettorale, quando sono noti i dati di 3.134 comuni su 7.915, ha votato il 53,29% degli aventi diritto alle europee, il 67,66 alle comunali (erano stati il 70,89% gli elettori alle precedenti omologhe) e il 64,04% alle regionali in Piemonte (nella tornata precedente il dato non definitivo era del 66,86%).

Nel 2014 alle europee l'affluenza finale alle ore 23 fu del 58,6%. Alle politiche del 2018 l'affluenza alle ore 23 fu del 73% (dato della Camera). S'è votato molto di più in Trentino Alto Adige, oltre 10% in più.

Alta anche l'affluenza in Veneto.

Più bassa invece rispetto al 2014, nel resto d'Italia.

Detto questo, dopo le polemiche della vigilia sulla violazione del silenzio elettorale, i diversi leader in lizza, anche a urne aperte, hanno sparato gli ultimi colpi di questa lunga campagna elettorale.

Il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, arrivando al suo seggio milanese, a chi gli chiedeva che giornata sarebbe stata, ha risposto: “Bella, molto bella, c'è cambiamento, si sente nell'aria”.





“La certezza – ha aggiunto – è che da domani tutti la smettano di attaccare, insultare, criticare e si lavori rispettando il lavoro degli altri”.

Quindi, lasciando la scuola, ha ribadito il messaggio centrale della sua campagna: “Io ho votato per salvare l'Europa, perché chi ha governato in Europa in questi anni ha tradito l'Europa dei De Gaulle, delle Thatcher, l'ha svenduta alle banche”.

Il presidente di Forza Italia, silente fuori dai seggi, non ha parlato con i cronisti.

Ma poco dopo, s'è fatto sentire su Facebook, ribadendo che a suo giudizio “scegliere uno dei partiti di governo significa protrarre l'agonia del Paese, indebolito e sempre più in crisi, a causa della loro incapacità amministrativa e delle continue liti”.

“L'unico voto utile – ha sintetizzato l'ex premier – è il voto a Forza Italia”.

In silenzio il capo politico dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio: “Oggi – ha detto lasciano il seggio della sua città, Pomigliano d'Arco – nessuna dichiarazione. C'è il silenzio elettorale. Un 'in bocca al lupo' a tutti”.

Ironico, invece, l'intervento di Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d'Italia, di prima mattina, ha detto la sua, postando su twitter una breve clip, davanti a una cassa di meloni: “Siamo in silenzio elettorale e non si può dire per chi votare, ma…”, volgendo lo sguardo proprio sulla frutta.

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