TERAMO – Gli allevatori teramani, che hanno subìto ingenti danni dalle emergenze sisma e neve del gennaio 2017, sono ancora in attesa dei risarcimenti.
“Sono passati anni e della nostra domanda non si sa niente. Sono cambiati i referenti dopo le elezioni regionali e nessuno è in grado di darci informazioni. Se la pratica è stata rigettata serve una motivazione, se approvata vogliamo capire i tempi, ma il silenzio non è accettabile. Chiediamo di poter capire a che punto si trovi la nostra pratica”.
“L'assessore regionale all'Agricoltura, Emanuele Imprudente, in un recente incontro a Teramo ha lasciato intendere che quei soldi non li vedremo e, nel caso saranno erogati sotto altra forma e tra molto tempo. Siamo amareggiati, delusi e molto provati da questa vicenda”.
A farsi portavoce di quanto sta accadendo è Donatella Spinozzi, dell'azienda agricola Domenico D'Alesio di Cermignano, che al quotidiano Il Centro racconta un percorso tortuoso e complesso che ha visto la sua azienda e quella di altri imprenditori del comuni limitrofi trovarsi in una situazione di stallo e attesa con il rischio, sempre più concreto, di non vedere alcun risarcimento pur avendone diritto.
Nel gennaio 2017, sotto tre metri di neve, la sua azienda ha subito danni enormi: una stalla è andata distrutta ed è stato disposto lo sfratto del bestiame; il capannone adibito a fienile è crollato, in un'altra stalla ci sono stati degli avvallamenti e per sistemarla sono stati fatti eseguire dei lavori che i titolari dell'azienda agricola hanno pagato a loro spese. A questo si aggiunge il mancato guadagno legato al latte non consegnato per oltre 10 giorni in quel terribile mese.
“Con il supporto del sindacato – spiega al quotidiano abruzzese – abbiamo presentato regolare domanda di risarcimento danni nei termini previsti dalla legge, ovvero entro la fine di aprile 2017. Poi è stata aperta un'altra finestra per integrazioni alla domanda e c'era da attendere la fase istruttoria che avrebbe visto la pratica passare dalla Regione all'Agea, l'agenzia erogazioni per l'agricoltura. Sono passati anni e della nostra domanda non si sa niente: ci sono imprese che hanno avuto risarcimenti anche molto tempo fa e noi che continuiamo a chiedere per capire a che punto sia la nostra domanda e che non troviamo risposte”, conclude.
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