PRATOLA PELIGNA: DUE SETTIMANE DI FUOCHI ARTIFICIALI, INSORGONO GLI AMBIENTALISTI

2 Maggio 2024 17:37

L'Aquila - Cronaca

PRATOLA PELIGNA – A Pratola Peligna (L’Aquila) fuochi artificiali per quasi 15 giorni e otto associazioni scrivono al Comune: “I fuochi pirotecnici – dicono – sono una causa certa di disturbo per la fauna selvatica, provocano danni agli animali d’affezione come cani e gatti e disperdono sostanze inquinanti per aria e acqua ma a Pratola Peligna si programmano botti praticamente per quasi 15 giorni, in alcuni casi più volte nello stesso giorno, in occasione dei festeggiamenti della Madonna della Libera e di altre ricorrenze”.





Le associazioni (Stazione Ornitologica Abruzzese, Forum H2O, Lipu, Atura, Salviamo l’orso, Lega nazionale difesa del Cane, comitati cittadini per l’ambiente e Gruppo di Intervento Giuridico) hanno inviato una lettera al Comune, alla Regione e al Parco nazionale della Maiella con allegata una documentazione scientifica per chiedere “di utilizzare forme diverse di festeggiamento come giochi di luce e droni al posto dei fuochi artificiali, come avviene ormai in tante località”.

“Recenti ricerche scientifiche, pubblicate su prestigiose riviste internazionali, – ricordano le associazioni – da un lato hanno accertato che i botti sono responsabili di emissioni importanti di inquinanti, a partire dalle polveri sottili, e dall’altro hanno dimostrato che l’avifauna viene disturbata fino a ben 10 km di distanza dal punto di sparo. Poiché il centro urbano dista solo due km dal confine del Parco della Maiella e 1,6 km da un altro sito protetto a livello comunitario per la presenza di rara fauna, la zona di protezione speciale fiumi Aterno – Sagittario e considerato che le norme impongono di valutare gli effetti delle attività antropiche su questi siti anche se svolte esternamente, le associazioni hanno anche chiesto “di conoscere se è stata svolta la Valutazione di Incidenza Ambientale. Ora siamo anche in un periodo particolarmente delicato per l’avifauna come quello riproduttivo”.





Le organizzazioni “pur riconoscendo la centralità della devozione alla Madonna della Libera nell’identità culturale e religiosa della comunità, ritengono necessario conciliare questa tradizione con il rispetto per l’ambiente e il benessere degli animali”.

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