A24-A25: GOVERNO PRONTO A BLOCCARE AUMENTI 34%. MARSILIO A DRAGHI, “TAVOLO SU FUTURO AUTOSTRADA”

3 Maggio 2022 09:19

L’AQUILA –  Sarebbe imminente un provvedimento del governo, l’ennesimo, per bloccare il maxi aumento dei pedaggi del 34% destinato altrimenti a scattare ad inizio luglio sull’autostrada a24 a25, che collega Abruzzo e Lazio, gestita da Strada dei Parchi, società della holding dell’abruzzese Carlo Toto.

A rivelarlo è il quotidiano nazionale de Il Messaggero.  La scorsa settimana oltre 100 sindaci hanno presidiato i caselli per impedire i salasso che significherebbe in soldoni  7 euro in più per andare da Pescara a Teramo, +6,20 tra Teramo e Roma, +2,10 tra Carsoli e Roma, 2 euro tra Teramo e L’Aquila Ovest, +1,90 tra Sulmona e Pescara, +1,70 tra L’Aquila Ovest e Avezzano

In media, a famiglia, i rincari avrebbero toccato gli 800 euro in più all’anno. L’Aumento doveva scattare a gennaio, ma è stato congelato unilateralmente dalla società.

Sullo sfondo la situazione sempre più drammatica della concessione, con la società che lamenta di non poter più andare avanti senza l’approvazione del Pef con i 6,3 miliardi di lavori di messa in sicurezza sismica di una infrastruttura dichiarata strategica, oltre che a rischio, mentre il governo  lavora alla rescissione della concessione, operazione che però avrà costi molto elevati in termini di risarcimenti per le casse dello Stato.

Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, con una lettera al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al ministro per le Infrastrutture e per la mobilità sostenibili, Enrico Giovannini. ha chiesto intanto la convocazione di un tavolo istituzionale sulle problematiche legate alle autostrade A24 e A25 “con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti, al fine di individuare una soluzione definitiva alle numerose criticità che interessano un’opera strategica di rilevanza nazionale, a cominciare dal paventato aumento delle tariffe”.





La nuova missiva segue quella del 5 aprile scorso in cui veniva chiesto “un tempestivo intervento del Governo”, insieme a quella di una cinquantina di parlamentari che protestavano per l’aumento del 370% delle tariffe in caso di approvazione del Piano economico finanziario della concessionaria Strada dei Parchi Spa, che scatterebbe alla scadenza della concessione nel 2030.

Il nuovo intervento di Marsilio cade a due giorni dalla decisione della Toto Costruzioni Generali, esecutore dei lavori affidati in house dalla consociata Sdp, entrambe del gruppo abruzzese Toto, di avviare una procedura di licenziamento collettivo che interesserà 110 lavoratori nel cantiere Valle del Salto, in provincia dell’Aquila. Il tutto in una situazione caratterizzata da incertezza negli investimenti sulla messa in sicurezza – è bloccato l’investimento di 6,5 miliardi previsto nel Pef fermo dal 2013 – e da un contenzioso tra Sp e Mims, con un’istanza di revoca anticipata della concessione da parte del Governo che costerebbe allo Stato 2,5 miliardi.

“È con dispiacere che ho appreso da notizie di stampa della decisione di Toto S.PA. Costruzioni Generali – scrive Marsilio – Secondo quanto dichiarato dalla Società, la scelta sarebbe da ricondurre allo stallo che perdura da troppo tempo sulla gestione futura dell’autostrada. Mi sembra evidente come tale ultimo episodio denoti un ulteriore peggioramento della situazione, già critica”.

In merito all’aumento delle tariffe da fine giugno in seguito alla scadenza del congelamento, Marsilio sottolinea che sarebbe “un salasso insostenibile per i cittadini oltre che incompatibile con il già fragile tessuto economico-sociale delle aree interne di questa parte dell’Italia centrale”.

La lettera è stata inviata anche ai tre commissari nominati dal governo. Mercoledì alla Camera dei deputati il ministro Giovannini riferirà sulla problematica in seguito all’interrogazione del presidente dei deputati di Fdi, Francesco Lollo.





L’obiettivo è anche quello di far ripartire i lavori di messa in sicurezza. A dicembre Strada dei Parchi, il concessionario che ha in gestione A24 e A25, aveva deliberato la sospensione dell’aumento dei pedaggi prevista per il primo gennaio 2022, spostando l’entrata in vigore al primo luglio nella speranza che nel frattempo venisse approvato il Pef (Piano Economico Finanziario), con conseguente erogazione dei fondi necessari per gli interventi di messa in sicurezza. A oggi però la situazione è rimasta invariata, con il Pef fermo al palo. Di fatto sono congelati 800 milioni di eur, incagliati tra ricorsi e battaglie legali. Lo sblocco è necessario per mettere in sicurezza 36 tra viadotti, svincoli e adeguare il Traforo del Gran Sasso. Soldi già stanziati ma fermi a causa del contenzioso tra Strada dei Parchi e ministero per il mancato pagamento di alcuni canoni all’Anas. Contenzioso che fino ad oggi vede i giudici dar ragione ai privati.

La recente nomina di un nuovo commissario, l’avvocato dello Stato Marco Corsini, con la delega proprio alla sicurezza sismica, dovrebbe accelerare i tempi. Sul tavolo ci sono interventi per 6,2 miliardi (4 coperti dallo Stato e 2 dal concessionario) legati, come detto, al piano economico finanziario di Strada dei Parchi, scaduto nel 2012. Ma sul Pef, tanto per complicare il quadro, c’è anche un altro commissario, incaricato di varare il nuovo piano, in base alla sentenza che ha sancito l’inadempienza dell’allora ministero Infrastrutture e Trasporti. E un terzo commissario governativo, Corrado Gisonni, che segue la messa in sicurezza del tratto acquifero del tunnel del Gran Sasso.

Per tentare di sciogliere i nodi, la senatrice Loredana De Petris del gruppo Misto, Stefania Di Girolamo, senatrice del Movimento Cinque Stelle, la deputata Stefania Pezzopane del Pd e il deputato Roberto Morassut del Partito Democratico, hanno preso carta e penna e scritto a Palazzo Chigi. Una lettera per prendere di petto il caso. In 14 anni l’aumento sull’autostrada che collega il Lazio all’Abruzzo e viceversa è stato del 187%. Andare avanti con deroghe e sospensioni diventa ogni anno più difficile, il dossier va chiuso come i cantieri ancora aperti che rallentano il traffico lungo tutta la tratta.
 

 

 

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