COVID, ABRUZZO SECONDO PER INCIDENZA, MA CONTAGI IN CALO. INFLUENZA VERSO IL PICCO, VACCINI AL PALO

13 Gennaio 2024 09:19

Regione - Sanità

L’AQUILA – L’Abruzzo con 1.403 casi di covid ha la seconda incidenza di contagio sulla popolazione più alta in Italia, pari a 110 su 100mila abitanti. In prima posizione il Lazio con 128, mentre la media delle regioni italiane è di 66, tenuto conto che i positivi sono 38.736. Va detto però che l’incidenza sta calando, si pensi che a metà dicembre in Abruzzo era sopra i 250 e soprattutto il virus oramai rappresenta ancora un pericolo per le persone anziane e con patologie pregresse, a rischio ricovero anche in terapia intensiva.

Ma le vaccinazioni sono però al palo: in base al più aggiornato monitoraggio della fondazione Gimbe, di fine dicembre, il richiamo del vaccino è stato infatti somministrato in Abruzzo finora soltanto al 2,6% della popolazione con età superiore agli 80 anni, contro una  media nazionale del 12,7%. Peggio fanno solo Calabria, Basilicata e Sicilia.

Il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta ha così lanciato l’allarme:  “Nonostante le raccomandazioni del ministero della Salute, i tassi di copertura negli over 60, ed in particolare negli over 80, rimangono molto bassi a livello nazionale e prossimi allo zero in quasi tutte le Regioni del Sud. Con un numero di somministrazioni che, invece di aumentare, si riduce. Purtroppo, al fenomeno della ‘stanchezza vaccinale’ e alla continua disinformazione sull’efficacia e sicurezza dei vaccini, si sono aggiunti vari problemi logistico-organizzativi”.





L’Abruzzo è poi tra le cinque regioni d’Italia con l’incidenza più alta di influenza, come attesta l’ultimo rapporto pubblicato da Respirvinet, l’organismo del ministero della Salute che monitora l’andamento delle epidemie. Il picco massimo, non ancora raggiunto, è atteso nei prossimi quindici giorni quando i virus respiratori e le forme para-influenzali costringeranno a letto migliaia di persone, non solo anziani e immunodepressi, che restano le categorie più a rischi

Tornando al covid, come si legge nel bollettino dell’Istituto superiore della sanità (Iss) aggiornato al 3 gennaio, “nel periodo di monitoraggio, si assiste ad una lieve diminuzione dell’incidenza di nuovi casi identificati e segnalati con infezione da SARS-CoV-2 in Italia. Tale calo potrebbe, in  parte, essere attribuibile a una ridotta frequenza didiagnosi effettuate e a un inevitabile ritardo nel conferimento dei dati durante i giorni festivi. La percentuale di occupazione dei posti letto nelle aree mediche e in terapia intensiva con diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 èin diminuzione, confermando un impatto sugli ospedali nel complesso contenuto. In costante aumento la proporzione di sequenziamenti attribuibili alla variante d’interesse JN.1, in accordo con quanto osservato in altri Paesi.

Si sottolinea, in linea con quanto espresso dal Ministero, “l’importanza della implementazione da parte delle Regioni della campagna vaccinale e di una adeguata comunicazione del rischio a tutela degli anziani e dei gruppi di popolazione più fragili”.





Il bollettino attesta che l’occupazione dei posti letto in area medica è pari in Italia 10,1% (6.320 ricoverati), in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente. In Abruzzo i ricoverati in area medica sono 186 con tasso di occupazione del 18%, anche qui in calo.

L’occupazione dei posti letto in terapia intensiva è pari in Italia a 2,8% (246 ricoverati), rispetto alla settimana precedente. In Abruzzo sono 5 i ricoverati in terapia intensiva. con tasso del 2,8% nella media dunque nazionale.

Non vengono riportati dati nel bollettino dell’Iss dei morti.

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