Sul web i «tratturi» d’Europa

2 Luglio 2007 00:00

- Cultura
Passano anche dalla Puglia e vi è dedicato il «Museo virtuale della transumanza europea», visitabile sul sito www.minambiente.it e all’indirizzo www.transumanza.eu
 src=
ROMA – Alla riscoperta dei «tratturi» anche su Internet. Le antiche vie d’erba percorse delle greggi, a inizio e fine stagione estiva, ancora oggi riconoscibili in varie zone d’Italia e d’Europa, sono infatti il tema del «Museo virtuale della transumanza europea» presentato dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare nell’ambito del progetto «Cultura 2.000». L’iniziativa che nasce dall’accordo tra i vari paesi è “importante non solo per la valorizzazione del patrimonio ambientale ma anche economico e sociale dei territori interessati”, come ha rilevato il titolare dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Il museo virtuale visitabile on line sul sito www.minambiente.it e all’indirizzo www.transumanza.eu, si articola in un percorso che si addentra in territori, ambienti, climi e culture diversi, dalla Spagna alla Francia fino all’Italia, alla Slovenia e all’Ungheria. Nella pagine web, attraverso mappe tematiche multimediali è possibile scoprire i percorsi che caratterizzano la transumanza: territori ancora oggi peculiari non solo per i prodotti della terra e dell’allevamento ma anche per la cultura locale, l’architettura, la biodiversità e per grandi valori ambientali e naturali. Obiettivo principale del progetto è del resto veiucolare valori culturali, ambientali e antropici della civiltà della transumanza.





IN ITALIA MIGLIAIA DI TURISTI SULLE ANTICHE ROTTE DELLE PECORE
Un patrimonio di tradizioni oggetto di una recente attenzione turistica in Italia che da quattro anni a questa parte sta attirando migliaia di escursionisti. Inglesi soprattutto ma anche italiani del nord come del sud sono sempre più attratti dal fascino discreto dei ‘tratturì che attraversano montagne e valli dell’Abruzzo, del Molise e della Puglia. Tanto che ai margini degli antichi tracciati, cantati da Gabriele D’Annunzio, pullulano disseminate qua e là, le offerte di aziende agrituristiche. A piedi, a cavallo, in mountain bike o più semplicemente in macchina, ogni mezzo è buono per fiancheggiare i corridoi verdi ai quali si intrecciano gustose rotte enogastronomiche. In Italia ne sono stati classificati 12 che si sviluppano per ben 1.360 chilometri, anche se i principali sono quattro. Tutti comunque sono riconoscibili a distanza per le dimensioni in quanto sono larghi 60 passi, ossia 111 metri, a testimonianza dell’antico passaggio delle pecore, la transumanza, che identificava lo spostamento delle greggi dalla Puglia ai monti dell’Abruzzo che oggi invece si fa sui camion. I territori tratturali hanno caratterizzato e segnato in maniera indelebile ampi territori dei paesi mediterranei. “Questi tracciati, opportunamente arricchiti da servizi – si legge sul sito del ministero dell’Ambiente – hanno esercitato un fertile ruolo di attrazione, generando fiorenti centri urbani ed economie locali, molte delle quali ancora oggi attive nei distretti dove si svilupparono, e soprattutto una cultura mai perduta. I tratturi sono rintracciabili dalla Spagna, alla Francia, all’Italia fino ai paesi balcanici e l’Ungheria, articolati con diversa lunghezza e importanza”.
COSI’ SI VALORIZZA RETE ECOLOGICA EUROPEA
Nel progetto virtuale viene spiegato inoltre che nella maggior parte dei casi, i territori della transumanza offrono ancora non solo prodotti della terra e dell’allevamento ma anche cultura locale, architettura, diversità biologica e grandi valori ambientali e naturali esprimendo, così, enormi occasioni di sviluppo locale sostenibile. Le notevoli caratteristiche di naturalità e diversità biologica di queste lunghe piste erbose e la particolare struttura reticolare, rendono possibile un notevole contributo alla Rete ecologica europea. In questo quadro l’obiettivo principale del progetto consiste nel valorizzare le connessioni culturali e naturali della rete tratturale italiana e degli altri paesi europei. Il valore aggiunto della cooperazione attivata a livello europeo consentirà di porre l’attenzione sui beni culturali che derivano dalla lunga storia della civiltà della transumanza, e, dal punto di vista ambientale, valorizzare i percorsi tratturali nell’ambito della rete ecologica europea. Al progetto partecipano numerosi presidenti di consigli provinciali da Cheiti a Foggia, da Benevento a Matera, gli assessori all’Ambiente delle regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Campania e Basilicata, varie rappresentanza del mondo accademico tra le quali l’Università di Chieti-Pescara, di Vallodolid in Spagna, la Maison del la Transhumance in Francia, l’Università Cà Foscari di Venezia e l’Università di Lubiana in Slovenia. Inoltre, Panfilo Di Silvio presidente del coordinamento provinciale dei tratturi e per il ministero dell’Ambiente Franco Benaglia e Aldo Cosentino.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    [mqf-realated-posts]

    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: