IL PROCESSO RUBY DIVISO IN 7 TRIBUNALI, ARRIVA ANCHE A PESCARA

29 Aprile 2016 12:55

L'Aquila -

PESCARA – “Ci sono tanti giovani che devono fare pratica, giovani aspiranti avvocati che a questo punto trotteranno per tutta Italia per seguire questi procedimenti”. Così il professore e legale di Silvio Berlusconi, l'avvocato Franco Coppi, con una battuta ha commentato la decisione del gup di Milano che ha 'spacchettato' il procedimento sul caso Ruby ter mandando alcune posizioni, in concorso sempre con l'ex premier per l'accusa di corruzione in atti giudiziari, in altri sei Tribunali, da Roma a Monza, da Siena a Torino, da Pescara a Treviso.

Dopo la battuta, il legale ha spiegato che “la decisione del giudice va rispettata e non discussa”.





Tra l'altro, il provvedimento del gup ha accolto in parte le richieste delle difese, tra cui alcune dei legali di Berlusconi, rappresentato anche dall'avvocato Federico Cecconi.

I pm, invece, avevano chiesto al gup che tutto il procedimento restasse a Milano. Oggi comincerà la discussione dei pm per ribadire la richiesta di rinvio a giudizio delle posizioni rimaste a Milano.

Il giudice, che ha accolto in gran parte le richieste delle difese in sede di udienza preliminare, ha stralciato e trasmesso gli atti relativi a sette posizioni con le quali concorre nel reato sempre Silvio Berlusconi in altri sei Tribunali sparsi in tutta Italia.





E così a Milano rimane l'ex premier con altri 23 imputati, compresi quelli accusati solo di falsa testimonianza, mentre traslocano a Roma il cantante che allietava le serate ad Arcore Mariano Apicella, a Monza le showgirl Elisa Toti e Aris Espinosa, a Pescara l'ex 'meteorina' Miriam Loddo, a Treviso la bionda ex protagonista del Grande Fratello Giovanna Rigato, a Siena il pianista Danilo Mariani e a Torino la soubrette Roberta Bonasia.

Ora i magistrati dei sei uffici giudiziari dove il giudice ha trasmesso gli atti, per la parte di loro competenza, dovranno di nuovo riformulare la chiusura delle indagini. Intanto il procuratore aggiunto Pietro Forno e i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, titolari dell'indagine, hanno preso la parola in aula per il loro intervento con il quale ribadiranno la richiesta di processo per il leader di Forza Italia e le ragazze ospiti alle feste a villa San Martino.

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