CHIMICO-FARMACEUTICO: CAPITANK METTE IN RETE LE ECCELLENZE ABRUZZESI PER BATTERE LA CRISI

di Arianna Iannotti

17 Aprile 2014 17:28

Regione -

PESCARA – Aggregare imprese, università e centri di ricerca del settore chimico-farmaceutico per lavorare insieme a progetti di innovazione che possano rilanciare l’intera filiera, in una sorta di circolo virtuoso che porta più lavoro sul territorio, più occupazione e più possibilità di investimento e accesso al credito.

È questo l’obiettivo dei 14 poli di innovazione abruzzesi, tra cui spicca Capitank, Polo d’innovazione chimico farmaceutico composto da 42 soci a partire dalle quattro grandi realtà del settore farmaceutico presenti in Abruzzo: Dompé, Menarini, Sanofi e Alfa Wassermann.

All'Aurum di Pescara il Polo ha tenuto una giornata di studi per fare il punto della situazione e rilanciare la propria azione all’insegna dell’innovazione. La giornata è stata intitolata infatti “Capitank Innovaction Day”.

I lavori si sono aperti con una sessione a porte chiuse, riservata ai 42 membri del consorzio, all’interno della quale si è svolta l’assemblea dei soci e l’approvazione del bilancio 2013. A seguire si sono tenuti tre workshop dedicati rispettivamente alla Carta dei servizi, all’accesso ai bandi di finanziamento e ai progetti pilota. Infine c’è stato l’evento pubblico che è servito a fare il punto sul settore farmaceutico in Abruzzo.





Ad animare il convegno sono intervenuti il direttore medico e scientifico della Sanofi Italia, Marco Scatigna, il direttore Affari della presidenza della Regione Abruzzo Antonio Sorgi e il coordinatore della piattaforma regionale dei poli di innovazione Angelo D’Ottavio. Le conclusioni sono state affidate al presidente di Capitank, Enrico Giaquinto.

“La Carta dei servizi è una delle novità che abbiamo messo in campo – ha detto il presidente Giaquinto – si tratta di uno strumento il cui scopo è aumentare la competitività della filiera. Il meccanismo è semplice: un socio chiede un servizio al Polo che si attiva nel proprio network di partner per trovare quel livello e qualità di servizio richiesti. Una volta individuato, eroga il servizio prendendo un contributo dal socio e mettendo un contributo come Polo. Il risultato è che chi eroga il servizio lo fa a prezzo di mercato, chi ne usufruisce lo fa a prezzi competitivi, visto che la differenza la mette il Polo stesso che ha stanziato allo scopo 400 mila euro”.

Il problema dell’accesso al credito, invece, è stato affrontato in due modi. “Abbiamo innanzitutto tenuto un tavolo di lavoro – dice ancora Giaquinto – sui bandi di finanziamento, da quello europeo Horizon 2020, che stanzia qualcosa come mille miliardi di euro per tutti gli Stati membri, a quelli nazionali e regionali. Dal tavolo di lavoro è venuto fuori un vademecum delle possibilità di accesso al credito a seconda delle iniziative che ogni azienda o gruppo di aziende vuole portare avanti”.

Per facilitare l’accesso al credito, Capitank ha messo in campo anche un'iniziativa ancora più diretta: “Si tratta del finanziamento di progetti pilota – spiega ancora il presidente – che verranno vagliati e messi in graduatoria dal nostro comitato tecnico-scientifico per arrivare infine a essere finanziati. A riguardo abbiamo già messo a disposizione un capitale di 600 mila euro”.

Il settore farmaceutico ha dimostrato di saper reggere la crisi più di altri e di essere ben radicato in questa regione. Nonostante questo in Abruzzo non si è ancora creato un vero e proprio indotto, tanto è vero che le grandi aziende presenti in regione hanno ancora necessità di andare altrove per avere servizi qualificati.





“Questa giornata potrebbe essere definita come un sessione ‘on the job training’ – ha detto infine il vice presidente di Capitank, Vittorio Tonus – nel senso che cerchiamo di far dialogare insieme i rappresentanti di tutti i nostri soci cosicché quelli delle grandi realtà farmaceutiche spieghino qual è la domanda, vale a dire ciò di cui hanno bisogno e che non trovano sul territorio, cosa che aiuta le piccole e medie imprese del settore a crescere e a fornire servizi sempre di più alto livello”.

Di qui il lavoro del Polo di innovazione nel cercare di far sì che si inverta la tendenza e si crei sul territorio ciò di cui le grandi realtà farmaceutiche già presenti hanno bisogno. “Le grandi imprese del settore – ha detto infatti il direttore di Capitank, Ercole Cauti – hanno deciso di rimanere e investire su questo territorio e per farlo, lavorando in rete, hanno intenzione di avvalersi delle eccellenze che la regione mette loro a disposizione, dalle università ai nostri centri di ricerca”.

“È una sfida che Capitank ha intenzione di cogliere – ha continuato Cauti – ma che può essere anche un ottimo trampolino di lancio per l’intero settore e per tutta la regione. Come Polo d’innovazione siamo nati da poco, circa un anno e mezzo fa, ma abbiamo già iniziato a raccogliere i frutti della nostra azione”.

“Capitank, infatti – ha detto ancora il direttore – ha attivato meccanismi virtuosi per attrarre investimenti pubblici e ha iniziato a far sì che le aziende del polo commissionino ad altri nostri soci quei lavori che prima venivano richiesti fuori regione e anche all’estero. Questo significa creare indotto e nuova occupazione”.

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