INCENDIO PINETA PESCARA DEL 2021: AVVISO DI GARANZIA A SINDACO MASCI, “ATTO DOVUTO, SONO SERENO”

13 Luglio 2022 13:31

Pescara - Cronaca

PESCARA – Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, di Forza Italia, ha ricevuto un’informazione di garanzia relativa all’indagine sull’incendio della Pineta Dannunziana dell’agosto 2021.

A darne notizia lo stesso Masci con una nota stampa.

“È di tutta evidenza che si tratta di un atto dovuto, visto che sono in corso indagini per accertare le dinamiche che hanno generato l’innesco delle fiamme. Sono pienamente consapevole che quando si accetta di fare il Sindaco di una città ci si espone a moltissime responsabilità per accadimenti imprevedibili, che spesso non sono sotto il controllo diretto del Sindaco stesso, ma lo possono vedere chiamato alla responsabilità formale del ruolo – scrive Masci  -. Le eccezionali condizioni meteo e di calore di quel momento, unite alle scintille provocate dal passaggio del treno – come peraltro già accertato dalle prime indagini – hanno generato una serie di concause imprevedibili e ingestibili, su cui è giusto indagare al fine di individuare eventuali responsabilità”.

Incendio boschivo colposo, perché, in qualità di sindaco, “con specifica posizione di garanzia connessa al ruolo di Autorità comunale di protezione civile, per imprudenza, imperizia e negligenza e in violazione della normativa di settore volta a prevenire il rischio incendio boschivo, poneva in essere” una serie di condotte omissive.





Queste le accuse nei confronti di Masci.

Se a provocare l’incendio, in base alla ricostruzione emersa dalle indagini, furono le scintille generate dalla frenata del treno Intercity n. 1546 Lecce – Varano, che transitava sulla vicina linea ferroviaria, il primo cittadino, secondo la Procura, avrebbe delle responsabilità ben precise. In particolare, si legge nell’informazione di garanzia, il sindaco “non predisponeva le specifiche misure” previste dalla normativa di riferimento, “ovvero l’installazione di sistema di sorveglianza”, il “pattugliamento anti incendio boschivo”, nonché “l’ordinanza volta a prevenire il rischio di incendio boschivo, misure tutte volte a evitare l’innesco di incendi nella Pineta Dannunziana, area indicata ad alto rischio boschivo nel Piano Comunale di protezione Civile”.

Il tutto nonostante il Centro Funzionale d’Abruzzo, il giorno prima, avesse indicato sull’apposito sito web – che “il Sindaco, secondo ‘le linee guida per la pianificazione comunale e intercomunale di emergenza’, deve controllare quotidianamente” – una suscettività all’innesco di rischio alto (graficamente rappresentata dal colore rosso dell’area).

L’incendio che, in una giornata di vento caldo e con temperatura che raggiungeva i 40 gradi, ha devastato 37 ettari di riserva, sarebbe dunque avvenuto “in conseguenza di tali colpose omissioni”.

Dall’area della ferrovia, infatti, le fiamme “si propagavano, poi, nei terreni adiacenti, non ripuliti, e quindi fitti, anche a causa della mancata emissione della specifica ordinanza sindacale, di sterpaglie, rovi, rami e vegetazione secca, per poi raggiungere velocemente la Pineta Dannunziana, devastandola, e creando altresì pericolo per le abitazioni, minacciate dal fuoco, e le persone ivi presenti, che venivano evacuate dagli edifici e allontanate dalla zona”.





Delle indagini si sono occupati i Carabinieri forestali di Pescara, coordinati dal procuratore capo Giuseppe Bellelli e dal sostituto Anna Benigni.

“Il mio dolore di quei momenti per i danni alla nostra pineta è tanto forte quanto il mio impegno quotidiano a contribuire al continuo miglioramento della qualità della vita nella nostra città – prosegue Masci -. Come tutti i pescaresi sanno, ho vissuto quella  drammatica esperienza sin dai primi momenti, ben prima che l’incendio aggredisse la pineta, come i tanti che insieme a me erano presenti sul posto  hanno potuto ben vedere e constatare.  La mia coscienza è pertanto limpida, nella convinzione che niente più di quanto ho fatto poteva essere messo in atto per evitare e contenere un incidente così straordinario e apparentemente causato da fattori che nulla hanno a che vedere con l’azione, il ruolo e la responsabilità di un Sindaco”.

“In attesa che il procedimento faccia il suo corso per l’accertamento totale e pieno della verità, abbiamo immediatamente avviato la macchina organizzativa per dare nuova vita alla pineta, provveduto a incaricare un gruppo di esperti per l’analisi della situazione e l’individuazione delle azioni da compiere,  stanziato risorse in bilancio, promosso un’importante raccolta fondi da parte di privati e associazioni, effettuato gli interventi per la riapertura e la fruizione della riserva. La nostra pineta tornerà come prima, bella, accogliente”, conclude Masci.

 

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