ACCESSO BANDO FONDI PER I COMUNI SOTTO 30MILA ABITANTI: D’ALFONSO, “REGIONE FA FIGLI E FIGLIASTRI”

7 Ottobre 2025 14:01

Regione - Politica

PESCARA – “I bandi della pubblica amministrazione dovrebbero rispondere sempre a due criteri di legittimità e correttezza: l’equità di trattamento, né figli, né figliastri, e la trasparenza e immediatezza dell’informazione. Se pubblico un avviso rivolto ai piccoli Comuni per garantire loro l’accesso a fondi nazionali destinati alle infrastrutture, mi preoccupo di divulgare quanto più possibile la notizia, di rendere disponibile la modulistica, di promuovere la massima partecipazione di tutti. Se a pochi minuti dalla pubblicazione del bando sono già catapultate al protocollo istituzionale le domande di amministrazioni che dimostrano simpatia ideologica e contingenza amicale, è evidente che quella amministrazione si prepara a distribuire perle a pochi e briciole a tutti gli altri comuni diseredati”.

Lo afferma, in una nota, il deputato Pd Luciano D’Alfonso.





“Il tema è la pubblicazione, ventiquattro ore fa, dell’avviso destinato alle municipalità al di sotto dei 30mila abitanti per accedere al fondo della legge n.145 del 30 dicembre 2018 che per il 2026 ha assegnato all’Abruzzo 8milioni 200mila 200 euro per opere di manutenzione straordinaria delle infrastrutture, strade, ponti, colline a rischio frana, impianti, con progetti da finanziare fino a un massimo di 500mila euro. Una overdose benigna di risorse per quei piccoli territori, i nostri borghi, che da soli non ce la possono fare a gestire quelle aree interne del nostro Abruzzo in cui vivono e lavorano i sindaci-eroi da trincea”.

“Pubblicato il bando sul sito della Regione Abruzzo cominciano le aree oscure, quelle macchie alle quali va fatta una Tac amministrativa per capire cosa si annida dietro l’opacità: l’avviso prevede che i Comuni possano candidare i propri progetti entro il 16 ottobre, ma le domande verranno valutate per la loro finanziabilità ‘seguendo l’ordine cronologico di arrivo e farà fede insindacabilmente l’ora e la data di acquisizione al protocollo della Regione Abruzzo’. Detta alla Melozzi ‘chi prima arriva meglio alloggia’.

“Legittima la domanda: è mai possibile che, spulciando e verificando le candidature già presenti al protocollo della Regione Abruzzo, pubblicato l’avviso alle ore 15, alcune domande siano arrivate già pronte e confezionate con tanto di progetti allegati dopo pochi minuti? È possibile immaginare che ci siano dei Comuni tanto virtuosi e zelanti da aver destinato un dipendente esclusivamente al monitoraggio dei bandi regionali? E soprattutto che quel dipendente fosse in servizio dinanzi al computer alle ore 15 di un lunedì pomeriggio, quindi in un giorno non destinato al rientro pomeridiano lavorativo?”.

“È possibile che andando a leggere i nomi e i cognomi di quei Comuni tanto virtuosi, si rintraccino volti riconoscibili per prossimità amicale? Il dubbio in questo caso è figlio legittimo del pensiero logico: è probabile che questa volta l’eccesso di zelo abbia tradito quel cerchio magico che valuta e premia l’Abruzzo non sulla base di emergenze e necessità, quanto assecondando sorrisi e simpatie, serate trascorse tra gli arrosticini e qualche brodetto, trasformando quello che dovrebbe essere uno strumento pubblico di sostegno in una corsa a ostacoli pilotata, in cui l’accesso privilegiato alle informazioni si traduce in una discriminazione tra amministrazioni locali”.





“È evidente che, bruciata la frittata, il dato cronologico non ha più valore né fondamenta: il Governo regionale deve avere il coraggio di azzerare l’avviso e ripartire da zero, procedura realizzabile in neanche due ore, valutando non l’indice che preme sul tasto destro del computer, ma quelle che sono le emergenze reali dei territori abruzzesi e che sino a oggi non hanno trovato ascolto, tensione amministrativa, e considerazione del rischio. Sono le istanze che ogni giorno arrivano sui Tavoli della politica che disciplina a dover dettare l’agenda delle priorità e non le richieste di asfalto per agevolare la sagra di primavera”, conclude il deputato.

 

 

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