ASL PESCARA: DI MARCO, “DG DOVREBBE ESSERE GIA’ DECADUTO, LETTERA A MARSILIO, REVISORI E ANAC”

8 Ottobre 2025 15:41

Pescara - Politica, Sanità

PESCARA – “Chiederò la riunione di una Commissione Vigilanza sulla situazione venutasi a creare alla Asl di Pescara con la costituzione in giudizio dell’Azienda contro il suo attuale direttore generale, il precedente e il funzionario coinvolto nel procedimento penale aperto sulle liste d’attesa. Scriverò inoltre al presidente Marco Marsilio, ai Revisori dei Conti della Regione e, per conoscenza, anche all’Anac perché spieghino in virtù di quale principio normativo il dg sia ancora in carica, sebbene dopo la costituzione di parte civile della Asl sia divenuto incompatibile alla carica di direttore generale e nonostante la legge di riferimento dica che dovrebbe essere automaticamente decaduto”.

Così, in una nota, il consigliere regionale del Pd Antonio Di Marco sul caso della Asl di Pescara, con l’azienda sanitaria che si è costituita parte civile per richiedere “l’integrale risarcimento dei danni subiti” contro l’attuale direttore generale, Vero Michitelli, il suo predecessore, Vincenzo Ciamponi e il funzionario dello stesso Ente, Bruno Ciuca, nell’ambito dell’inchiesta sulle “liste d’attesa” che li vede imputati per omissione di atti d’ufficio. A firmare la delibera è stato Rossano Di Luzio, attuale direttore sanitario, che a sua volta, insieme allo stesso Michitelli, è imputato nell’inchiesta sul malfunzionamento del Pronto soccorso: indagine dalla quale sarebbe poi nata quella sulle liste d’attesa.





“Michitelli è attivo – sottolinea Di Marco -, firma delibere e prende decisioni e questo forse accade perché nessuno ha tratto le conseguenze legali derivanti dalla firma di quell’atto da parte del direttore sanitario, ‘per ragioni di opportunità’, si legge nell’atto che costituisce in giudizio civile la Asl e chiede anche risarcimenti anche a lui per lo stallo delle prestazioni. Un pasticcio amministrativo che non si era mai visto prima”.

“Ho deciso di scrivere le missive perché malgrado la portata della notizia, il presidente della Regione che ha nominato l’attuale manager Vero Michitelli in sostituzione del precedente, resti in silenzio – spiega Di Marco –  e gli organi di controllo, Revisori dei conti regionali in primis, siano inerti e nessuno chieda loro lumi sull’impasse, quando sarebbe necessario capire bene cosa dovrebbe invece accadere. Tutto chiede salvezza, ma chi governa è come se si fosse rassegnato a uno status quo che però oscilla su un baratro normativo e amministrativo che per la prima volta parla di responsabilità per servizi e prestazioni non resi. La legge sul riordino della disciplina in materia sanitaria sancisce che per ricoprire la carica di direttore generale bisogna dichiarare di non avere incompatibilità, mi chiedo: tale incompatibilità forse non c’era quando è stato nominato, ma è chiaramente sopravvenuta per la causa pendente con l’Ente e questo non inficia il ruolo? E, se no, perché?”.

“L’Ente – aggiunge – quando è costituito parte civile, cosa avvenuta pochi giorni fa, ha comunque promosso un giudizio civile contro l’attuale dg, il predecessore e un funzionario Asl, anche se il processo in cui risultano coinvolti è penale. Quindi il dg attuale da quel momento è come se avesse una causa pendente contro la Asl e questo non è consentito, né consentibile. A dirlo è proprio il decreto legislativo n. 502 del 1992, che sancisce anche un vizio ulteriore della delibera, in merito di delega: a che titolo il direttore sanitario firma una delibera? Ricorrono i casi in cui il direttore sanitario può sostituirsi al DG? L’atto parla di opportunità che non sia il direttore generale a firmare, ma l’articolo 3 della legge citata nella delibera firmata da Di Luzio, al comma 6 stabilisce che: in caso di vacanza dell’ufficio o nei casi di assenza o di impedimento del direttore generale, le relative funzioni sono svolte dal direttore amministrativo o dal direttore sanitario su delega del direttore generale o, in mancanza di delega, dal direttore più anziano per età. Mi chiedo e chiedo anche questo a Marsilio e ai Revisori dei Conti della Regione e all’Anac: è accaduto in questo caso visto che non c’è né assenza, né impedimento e dunque leggendo la legge l’opportunità è contemplata con un direttore generale in giudizio?”.





“Perché nessuno si muove su un crinale così sensibile? Il nuovo capitolo giudiziario aperto dalla costituzione di parte civile della Asl anche contro il manager reggente aggiunge caos al comparto della sanità, già compromesso dal deficit prodotto in sette anni di governo della destra. L’ultima domanda retorica che mi pongo: siamo sicuri che gli organi di governo della sanità abbiano interpretato bene la legge che dovrebbero applicare?”, conclude Di Marco.

 

 

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